![]() Da "Umanità Nova" n.22 del 18 giugno 2000 Senza frontiere. Brevi dal mondoCina - arrestato creatore primo sito web sui diritti umani Huang Qi, webmaster del primo sito cinese sui diritti umani, è stato arrestato e il sito-web incriminato 'www.6-4tianwang.com', è stato chiuso dalla polizia locale la settimana scorsa a Chengdu nello stato cinese del Sichuan. Martedì 6 giugno, poi, è stata formalizzata l'accusa di "atti sovversivi contro lo Stato", capo d'imputazione per cui Huang Qi rischia fino a 10 anni di reclusione. Huang Qi era stato portato via da casa sabato 3 giugno, dopo la pubblicazione su Internet di alcuni articoli su Piazza Tienanmen, giusto poche ore prima dell'undicesimo anniversario dell'evento nella notte tra il 3 e il 4 giugno scorsi. La denuncia è giunta ieri dal Centro di Informazioni sui Diritti Umani e la Democrazia di Hong-Kong. Un ennesimo episodio che testimonia le difficoltà della Cina nel gestire la "rete". Se il governo cinese è stato, infatti, uno dei primi in Asia ad accorgersi del potenziale economico della rete, favorendo l'apertura di siti di e-commerce, non ha però mancato di trascurare l'altro aspetto e le sue inevitabili conseguenze: la "libera circolazione" delle informazioni. Fin dall'inizio dell'anno Pechino aveva approvato misure restrittive sull'utilizzo del Web per proteggere i segreti di Stato e la loro eventuale divulgazione. Così gli operatori delle messaggerie, dei newsgroup o delle chat sono, adesso, direttamente responsabili di fronte alla legge del contenuto dei loro siti. Non sfugge alle maglie della nuova normativa neanche la posta elettronica. In questo modo la polizia ha ottenuto un potere illimitato considerata l'onnicomprensiva definizione di "segreto di Stato" in Cina.
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