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Da "Umanità Nova" n.25 del 9 luglio 2000

Inform@zione

Un comitato nazionale "verità e giustizia sulla strage del Vulpitta"

Le stragi di immigrati che cercano di entrare nella fortezza Europa non sono imputabili ad uno scarso controllo delle frontiere ma sono conseguenza delle politiche di sbarramento e di chiusura decise dai paesi dell'area Schengen.

Il silenzio, l'indifferenza, la rassegnazione che seguono ogni strage non devono prevalere.

Da Trapani e Genova a Dover, dal canale di Sicilia all'Adriatico, dobbiamo ricordare le centinaia di vittime innocenti morte sulla via della migrazione clandestina, non vittime degli scafisti ma della politica cinica dei governi europei che hanno bloccato ogni possibilità effettiva di ingresso legale.

Per noi l'unico modo per andare oltre le parole e le commemorazioni è la denuncia delle responsabilità istituzionali che hanno prodotto quelle vittime.

Continua il silenzio stampa sulle nostre iniziative di denuncia per fare luce sulla strage verificatasi lo scorso dicembre al Serraino Vulpitta di Trapani, a seguito della quale hanno perso la vita sei immigrati.

Vogliamo che questa strage non venga dimenticata e che i veri responsabili paghino. per questo occorre intensificare le iniziative di denuncia e di mobilitazione, e per questo stiamo costituendo un comitato nazionale per la verità e la giustizia sul rogo del Vulpitta, denunciando ancora alla procura di Trapani ed alla corte di Strasburgo tutte le responsabilità istituzionali.

Chiediamo a tutti di non dimenticare.

Per proseguire la battaglia per la chiusura di tutti i cpt e per la regolarizzazione di tutti gli immigrati presenti in Italia, questioni strettamente connesse ed inscindibili.

Coordinamento per la pace di Palermo

(tra le ormai numerose adesioni all'appello segnaliamo quelle della Federazione Anarchica Siciliana e della FAI di Palermo, NdR)



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