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Da "Umanità Nova" n.26 del 3 settembre 2000

Alessandria: repressione poliziesca
Questo luglio mi ha dato una carica!

Sabato 15 luglio alle ore 6 ad Alessandria una pattuglia della polizia si presenta davanti al portone del Forte Guercio occupato da circa 10 anni dagli anarchici.

Gli sbirri chiedono di entrare. Mentre la maggior parte dei compagni stanno dormendo (all'interno sono presenti 9 persone) tre di loro escono e uno di questi consegna i documenti chiedendo in maniera tranquilla il mandato di perquisizione. Lo stesso compagno si dice disposto a parlare con gli altri per decidere eventualmente di uscire, la polizia finge di essere d'accordo e dichiara che avrebbe successivamente bussato per comunicare con i compagni. In realtà appena i tre rientrano giungono altri mezzi della polizia (compreso un cellulare) e i tutori del disordine pubblico iniziano a colpire con l'accetta il portone del Forte. Due occupanti escono con le mani alzate allo scopo di capire cosa sta succedendo ed all'esterno una trentina di poliziotti si avventano contro di loro. Una ragazza viene portata subito dentro il cellulare, un altro viene scaraventato sul cofano della macchina, ammanettato e picchiato con manganelli e pugni. L'intera azione viene condita con frasi del tipo: "puttana, ti ammazziamo te e il tuo compagno di merda", etc., etc. Gli altri compagni riescono a chiudersi dentro. Gli sbirri a questo punto delirano, minacciano di sparare sulla serratura, di lanciare lacrimogeni nel tubo della stufa che fuoriesce presso il portone, uno estirpa un tronco d'albero e cerca di utilizzarlo come ariete, altri si muniscono di pile, manganelli americani e bastoni allo scopo dichiarato di fare la pelle ai compagni. Nel frattempo ai compagni rimasti fuori viene riferito che non c'è nessun mandato e che i "diritti richiesti esistevano solo nei telefilm di Derrick" e "che se li potevano ficcare nel culo, brutti bastardi e puttane!" Nel frattempo arrivano i pompieri e forzano la serratura minore del portone. La polizia entra mettendo il proiettile in canna alle pistole, minacciando di morte i compagni che corrono verso l'interno obbligandoli poi a mettersi con la faccia a terra. Dopo aver ammanettato i ragazzi più robusti i loschi individui hanno dato libero sfogo agli istinti più brutali: un ragazzo viene bloccato con un tronco pressato sullo stomaco e contemporaneamente picchiato con manganelli e bastoni, una ragazza piuttosto esile viene ripetutamente spinta da una collinetta del Forte e altre porcherie simili. Tutto questo avviene in un'ora e mezza. Alle ore 7,30 tutti i compagni vengono portati in questura. La polizia prima di abbandonare il Forte ha concluso la sua operazione distruggendo vari oggetti (tagliando una tenda canadese, malmenando un pupazzo di peluche, lanciando in aria biciclette e perquisito e distrutto ad uno ad uno gli assorbenti intimi contenuti in pacchetto alla ricerca di "chissà quali sostanze"). È evidente a questo punto lo stato di eccitazione degli agenti, alcuni delle volanti, altri della Digos. I compagni restano in questura fino alle 17,30 senza essere medicati (nonostante le cattive condizioni di alcuni di loro ed in particolare di un compagno che continua a vomitare), senza poter comunicare con il proprio avvocato e con i propri famigliari nel frattempo accorsi. Alla fine i 9 occupanti del Forte vengono denunciati per vari reati: resistenza, violenza anche aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Tre di loro ed un quarto ragazzo non presente al pestaggio vengono denunciati anche per danneggiamenti. Pare che tutta questa brillante operazione abbia come pretesto due sassi lanciati contro la vetrina del McDonald's locale.

Antefatto

Perché la polizia si è scatenata così tanto contro gli anarchici del Forte Guercio? Alessandria rappresenta l'estremo avamposto di una rinnovata cultura razzista e xenofoba portata avanti da una giunta comunale che ha maturato consensi grazie all'agire mafioso alle giunte social-comuniste che l'hanno preceduta. Queste amministrazioni dal dopoguerra in poi non hanno perso occasione per lasciare nel degrado la città e colpire il dissenso rivoluzionario con pestaggi, sgomberi, denunce, etc. La giunta attualmente in carica si è quindi assunta l'onere, tramite una campagna elettorale moralista e spettacolare (concerti strabilianti di fine anno, costruzioni plurimiliardarie di ponti faraonici, luminosi obelischi fallocratici, luci fluorescenti sui fiumi...) di imporre una logica (prima come Lega Nord poi come A.P.E.) che vede come referente unico la parte "forte" della città. Vengono quindi esaltate le differenze sociali e di classe: i residenti contro gli immigrati, i ricchi contro i poveri, gli "alessandrini" contro i "terroni", gli automobilisti contro i pedoni, le imprese contro i dipendenti, etc. Il tutto condito da pratiche razziste (chiusura della moschea, richiesta del certificato di sana robusta costituzione per l'accesso alle scuole dei bambini migranti, negazione dei contributi agli alluvionati stranieri e successivo sgombero forzato delle case occupate di conseguenza) e discriminatorie (ripristino della legge fascista contro l'accattonaggio, denuncia di chi ospita extracomunitari nella propria casa in base alla legge antiterrorismo, chiusura pretestuosa dei centri sanitari di aiuto nei confronti di prostitute, senza tetto e tossicodipendenti), campagna sistematica contro una presunta delinquenza comune in realtà assai scarsa nella provincia. A ciò si aggiungano dichiarazioni del sindaco Francesca Calvo del seguente tenore: "Vorrei invitare Haider ad Alessandria", "Bisognerebbe sparare alle imbarcazioni degli extracomunitari" e ultimamente ha inviato un telegramma di solidarietà all'artigiano che ha sparato al ladro minorenne in fuga.

L'iniziativa pluridecennale degli anarchici alessandrini si è puntualmente sviluppata contro ogni aberrazione delle varie giunte. Nell'ultimo anno la nostra presenza si è caratterizzata principalmente con una chiara propaganda contro gli Organismi Geneticamente Modificati, con attacchi diretti alla giunta comunale riguardo al razzismo e le pratiche antisociali. Ultimamente gli anarchici, comparendo a sorpresa nelle varie piazze cittadine ogni venerdì pomeriggio hanno organizzato illegalmente aperitivi gratuiti: tutti i partecipanti hanno portato cibarie e bevande mentre venivano esposte mostre contro la repressione da piazza Fontana ad oggi. L'iniziativa ha avuto un notevole successo evidenziato dalla stampa locale tanto che i compagni hanno fotocopiato ed affisso gli articoli dei giornali sui muri cittadini. A fine giugno abbiamo fatto un sit-in davanti al carcere cittadino dove i detenuti hanno risposto ai nostri slogan con grida e striscioni (cfr. UN n.25). Tutto ciò non poteva passare inosservato nella "città dell'ordine costituito" e dopo numerose e velate minacce inizia la repressione: alcuni compagni hanno un diverbio con alcuni militanti di Alleanza Nazionale all'uscita da un bar e immediatamente compaiono i carabinieri che, ignorando intenzionalmente i destri, portano gli anarchici in caserma dove vengono malmenati. Nello stesso periodo sono cresciuti i pedinamenti ed i velati controlli nei pressi del Forte.

Ma noi non ci fermiamo

Certi del consenso cittadino abbiamo immediatamente indetto una conferenza stampa in cui abbiamo denunciato il pestaggio subito dai compagni il 15 luglio, mostrando lividi e fasciature fatte al pronto soccorso. È stato quindi annunciato un corteo di protesta contro la polizia per il sabato successivo, il 22 luglio. Nei giorni seguenti molte organizzazioni ed associazioni di volontariato ci hanno espresso solidarietà. Anche l'organizzazione sindacale dei Vigili del Fuoco RdB-CUB si è rammaricata per l'uso dei vigili in funzioni di ordine pubblico ed anche per questa ragione annunciavano uno sciopero di 4 ore. A conferma del proprio ruolo subordinato al potere repressivo, le rappresentanze sindacali dei Vigili del Fuoco CGIL e CISL hanno immediatamente preso le distanze dal sindacalismo di base rinnovando la loro collaborazione con la polizia di stato. Al corteo erano presenti a titolo personale alcuni rappresentanti della CGIL nonché personaggi di spicco dei Verdi, di Rifondazione e di Comunisti Italiani. Il corteo era prevalentemente anarchico (250 manifestanti con un percorso di circa 7 chilometri. In apertura lo striscione del Forte Guercio occupato, il corteo è stato deciso ed energico ma non spettacolarmente aggressivo, anzi certamente festoso con molti slogan contro polizia e carabinieri. La manifestazione è partita dal Forte Guercio passando davanti al McDonald's dove è stata ribadita la nostra posizione contro questa multinazionale e contro gli OGM. Il corteo è poi sfilato nelle vie cittadine non disdegnando una pausa davanti alla questura dove venivano gridati vari slogan contro gli sbirri. Giunti nella piazza centrale la polizia operava una provocazione facendoci incontrare con il dirigente l'operazione squadrista avvenuta al Forte: non siamo caduti nell'inganno e ci siamo limitati a denunciarlo pubblicamente ed il losco individuo si è poi allontanato accompagnato dai suoi bravi. La valutazione della manifestazione è, a nostro avviso, più che positiva tenendo conto del periodo vacanziero e dei tempi limitati della preparazione. Buona parte dei partecipanti alla manifestazione erano di Alessandria e dintorni e approfittiamo delle pagine di questo giornale per ringraziare i compagni di altre città presenti in questa giornata di lotta: in particolare gruppi e individualità di Genova, Vigevano, Novara e Torino. Inoltre ringraziamo la Commissione di Corrispondenza della FAI e gli altri compagni che ci hanno espresso solidarietà telefonicamente, pur comprendendo le varie difficoltà oggettive legate al periodo vacanziero ed ai ristretti tempi organizzativi, i compagni aderenti alla FAI avrebbero desiderato una partecipazione più consistente della propria Federazione.

Gruppo Anarchico Sciarpanera

FAI di Alessandria



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