![]() Da "Umanità Nova" n.27 del 10 settembre 2000 Pio IX, un "santo" fucilatoreL'odierna beatificazione di papa Pio IX ha portato, come reazione, una ventata di sano anticlericalismo. L'attuale papa re-ggente, Giovanni Paolo II, nella foga di santificare e beatificare a più non posso (erano centinaia di anni che non si vedeva un papa così attivo nei processi di santificazione e beatificazione, fino ad ora sono 990 i beatificati, mentre nei precedenti tre secoli i trentatrè papi succedutisi ne hanno beatificati 808), procedendo spesso a proclamazioni di massa (vedi la beatificazione di gruppo dei preti uccisi durante il conflitto in Spagna, nel 1936/39, trasformati d'ufficio in martiri della Chiesa, senza troppe distinzioni), procedendo a trovare santi familiari per tutti quanti (santificando personaggi di tutti i paesi e le etnie, senza andare troppo per il sottile), questa volta ha esagerato! La figura di Pio IX non è contestata solo al di fuori della chiesa (nel 1878 una folla inferocita di romani tentò di assaltare il funerale del papa e cercò di gettare la bara nel Tevere), ma è scomoda anche all'interno della chiesa. Questo papa, antisemita, reazionario, nemico, non solo del razionalismo e dei movimenti politici e sociali nascenti in quel periodo, ma anche del mite democraticismo e perfino del cattolicesimo liberale, porterà solo discredito a chi lo beatifica. Non parliamo poi della sua responsabilità nelle centinaia di esecuzioni che avvennero durante il suo Regno (per fortuna durante il suo papato cessò definitivamente di esistere, nel 1870, lo "Stato della Chiesa", e quindi la figura del Papa-Re) nel "nome del signore". Non si tratta solo dei più noti Monti e Tognetti, o del suo concittadino senigalliese Girolamo Simoncelli, ma centinaia di persone portate sul patibolo o sotto il fuoco delle pallottole di piombo dei plotoni d'esecuzione formati dai "soldati pontifici". Uno spregio ai sentimenti cristiani. I maggiori rappresentanti di questa religione difendono la vita, magari quella di un pugno di cellule, ma poi beatificano persone che si sono macchiate di sangue umano. Ma un motivo di beatificazione lo ravvisiamo: salvò Roma da ben due giubilei. Nel 1850 non fu neanche proclamato l'anno santo (il papa era fuggito a Gaeta dai moti che portarono alla Repubblica Romana) e nel 1875 fu celebrato un anno santo senza grandi manifestazioni (Roma era stata da pochi anni annessa al Regno d'Italia). Questo ci sembra proprio un buon motivo! Se ciò fosse vero, ci dispiace per papa Wojtyla, nonostante l'impegno messo in processi "sommari" di santificazione, nel tentativo di essere il protettore dei nuovi santi, magari santo dei santi (quasi un'autosantificazione), difficilmente raggiungerà l'obiettivo. Le fastose (e costose) manifestazioni del giubileo 2000 lo condanneranno per l'eternità: un papa superstar arrogante ed intollerante, non può diventare santo.
Associazione per lo sbattezzo
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