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Da "Umanità Nova" n.29 del 24 settembre 2000

Senza Frontiere
Brevi dal mondo

L'India rimane la discarica preferita per i rifiuti tossici

I dati sulle importazioni compilati da Greenpeace con le statistiche del governo indiano indicano che tra il 1989 e il 1999 l'India ha importato illegalmente 100.887 tonnellate di rifiuti, molti dei quali pericolosi o potenzialmente pericolosi, qualcuno rientrava anche tra i rifiuti vietati dalla Corte Suprema. I dati sono stati resi noti quando la Corte Suprema stava rilasciando un rapporto sui rifiuti tossici generati localmente e importati.

Il bando della corte è stato imposto dopo che nel 1995 Greenpeace ha denunciato le importazioni di rifiuti da polvere di zinco che contenevano alti livelli di metalli pesanti e importati dalla Bharat Zinc Ltd. Inchieste successive di varie ONG denunciarono importazioni non regolate di una serie di rifiuti pericolosi come batterie per automobili usate.

Attualmente, le importazioni di rifiuti pericolosi indicati dalla Convenzione di Basilea sono vietate in India. I rifiuti potenzialmente pericolosi, invece, possono essere importati solo con permessi richiesti precedentemente all'importazione e solo se le consegne sono accompagnate da analisi che rivelano che non sono pericolosi.

I rifiuti come la polvere di zinco e i residui; batterie usate; e scarti di cadminio, cromo, colbalto, antimonio sono stati esportati in India da vari paesi tra cui quelli aderenti all'OCSE come Germania, USA, Australia, Danimarca, Olanda, Gran Bretagna, e Norvegia.

Il Ministero dell'Ambiente indiano continua tuttavia ad ignorare il bando della Corte Suprema e di fatto opera per far entrare i rifiuti pericolosi con "selezioni" e tentando di liberalizzare le importazioni da vari paesi, che, pur di liberarsi delle scorie nocive, le esportano illegalmente, aggirando la convenzione di Basilea. L'India diviene così la discarica per i paesi più ricchi

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Argentina - escrache contro 4 torturatori a Rosario

Nella città di Rosario in Argentina si è svolto un escrache mobile per le vie della città. In Argentina gli "escrache" sono pubbliche manifestazioni con canti, balli, musica che vengono organizzate nei pressi delle abitazioni o dei luoghi di ritrovo e lavoro dei torturatori e assassini della dittatura militare argentina che, non solo non sono stati puniti ma spesso hanno fatto carriera. Quello svoltosi a Rosario ha visto la partecipazione di oltre 400 persone che hanno aderito all'appello dell'organizzazione HIJOS, che raggruppa figli di persone assassinate dalla dittatura che si battono (come indica la sigla del loro gruppo) contro la dimenticanza ed il silenzio. Era, per la prima volta, un escrache itinerante cui i manifestanti hanno preso parte con biciclette, ciclomotori, autobus, auto. Il percorso seguito dalla manifestazione era quello che separava vari luoghi di detenzione segreta e diversi commissariati di polizia. I 5 torturatori cui era diretta la denuncia prestano tuttora servizio nella polizia. Il primo Julio Héctor Fermoselle alias "Darío", processato per i suoi crimini ma poi prosciolto grazie all'infame legge 23.521 detta dell'Obbedienza Dovuta, ai tempi della dittatura era capo di brigata presso il Servizio Informazioni della Prefettura di Rosario: oggi lavora al quarto commissariato nella sezione "Droghe pericolose". Presso la nuova sede della Seconda Unità Regionale lavora Bruno Carlos Dalla Pace. È al Servizio Informazioni oggi come al tempo della dittatura quando rivestiva l'incarico del furto e della manutenzione degli automezzi utilizzati per il rapimento degli oppositori. Qui lavora in qualità di responsabile delle Investigazioni anche Alberto José Antegiovanni, che operò tra il '78 ed il '79 alla Prefettura di Rosario e venne incriminato (e poi prosciolto) per aver partecipato, il 22 agosto 1979, al sequestro ed alla tortura di Schilman. All'ottavo commissariato è stato recentemente promosso Commissario Ispettore Antonio Tuttolomondo, anche lui al Servizio Informazioni della Prefettura di Rosario e operante nel centro di detenzione clandestino ad essa collegato, anche lui come tantissimi altri premiato da uno stato che ricompensa chi ha sequestrato, chi ha torturato, chi ha ucciso e fatto sparire 30.000 persone.

Questo primo escrache itinerante ha visto la commozione alternarsi con l'allegria e la danza, perché, dice uno degli organizzatori, "anche l'allegria è un modo per resistere a questo presente che si trascina tristemente, un modo per cercare di cambiare".

Amria



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