Da "Umanità Nova" n.30 del 1 ottobre 2000 Federalismo... si fa per ridere!Chissà se qualcuno in Parlamento ha avuto il coraggio -- durante una delle ennesime, noiose e "porcaccesche" discussioni alla Camera per approvare le proposte di revisione degli articoli della Costituzione in materia di federalismo -- di citare anche Pierre Joseph Prodhon, oltre a La Pira, Dossetti e Don Sturzo? Sicuramente non è certo una questione di riferimento storico, politico e culturale quello che in queste ultime settimane contrappone la Destra all'Opposizione (Forza Italia, Lega, Alleanza Nazionale) alla Destra al Governo (Ulivisti ed Affini), quanto piuttosto un affare da bassa macelleria per spartire le frattaglie. Infatti l'accelerazione impressa dal "Governatore" della Lombardia, il ciellino Roberto Formigoni, di indire un referendum consultivo regionale sulla proposta di devolution (leggi: trasferimento di potere dalle mani di pochi che stanno ai Ministeri statali alle poche mani di quelli che fanno gli Assessori regionali), non ha fatto altro che anticipare di qualche settimana la campagna elettorale, i cui temi forti saranno -- guarda un po' la novità! -- criminalità, immigrazione, giustizia. Certo, l'aver assoldato la Lega Nord nella "casa delle libertà" ha costretto gli italoforzisti a darsi arie meno nazionalistiche, sposando un gergo federalista di bassa lega, per affermare il fatto che "a casa sua ognuno fa come gli pare e piace". Ma siamo altrettanto convinti che la devolution bossiana se rimane l'ennesima piroetta del nostro ce-lo-sempre-duro al fine di mantenere pur sempre fresca e verde l'idea della secessione (e i continui richiami ad Heider e alla difesa dei valori etnici lo dimostrano chiaramente), pure il sostegno dato da Forza Italia all'idea di un federalismo regionalista non deve essere interpretato come un semplice pedaggio da pagare al rinnovato amico del nord. Alla base di questa inversione di rotta da parte dei dipendenti dell'azienda berlusconiana -- finora intenta a trovare possibili accordi parlamentari in materia di riforme elettorali e costituzionali al fine di difendere i propri conti correnti bancari -- è l'aver percepito quanto l'avvicinarsi dello scontro elettorale avrebbe condotto la maggioranza, priva di soluzioni realmente alternative al trittico criminalità-immigrazione-giustizia, ad un rinnovato utilizzo della Magistratura come carta politica. Infatti, puntualmente, le indagini della Guardia di Finanza hanno tratto in arresto due assessori della Giunta Formigoni nonché il leader provinciale di Forza Italia, muovendo le solite accuse di corruzione e concussione già conosciute da ben otto mesi. E se anche i Carabinieri, sul fronte opposto, hanno punzecchiato due deputati diessini intenti a stringere accordi con la mafia siciliana di Provenzana per conto delle Cooperative rosse, non è difficile immaginare che le prossime elezioni politiche saranno scandite da una campagna elettorale scandita con il ritmo degli arresti e degli avvisi di garanzia. E allora perché non portarsi avanti con il lavoro, in modo che -- una volta vinte le elezioni -- non potrà più esserci chi possa guastare, nel bel mezzo di una festa/riunione contro la criminalità, la vittoria con un avviso di garanzia per aver corrotto un ispettore della Finanza, aver speculato con la costruzione di una discarica di proprietà del fratello di Silvio, oppure aver favorito le industrie farmaceutiche durante il processo di privatizzazione della Sanità? Come? Con una bella Polizia Regionale fatta ad hoc, che mentre bastoni e scacci omossessuali, negri ed ebrei (vuoi o no dargli una nota di colore celodurista?) sia paciosa e disinteressata nei riguardi di chi è intento a superare le pastoie burocratiche e stataliste nelle gare di appalto, non si dimostri troppo fiscale in materia di tutela del posto di lavoro, eviti di intromettersi negli affari economici con la scusa di difendere l'ambiente ed i suoi abitanti, e se proprio vuole indagare e controllare cosa sta succedendo, lo faccia con una telecamera in mano, così da poter utilizzare le riprese migliori per la trasmissione "Big brother forever". Che poi la sussidiareità dello Stato nei confronti dell'iniziativa autonoma dei privati non può mica darsi se la Magistratura si ostina a rimanere autonoma ed indipendente... si fa per ridere! Jules Élysard
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