Da "Umanità Nova" n.31 del 8 ottobre 2000
La corsa alle dimissioni
Lui è brutto e pelato
Se, durante i recenti giochi olimpici di Sidney, fra le tante discipline
sportive si fosse disputata anche la corsa alle dimissioni (con e senza
ostacoli) sicuramente il palmares dell'Italia si sarebbe arricchito di ori a
non finire. Perché come gli italiani -- così capaci e bravi
nell'annunciare, soprattutto in televisione, le proprie dimissioni -- è
davvero difficile trovare in tutto il globo terracqueo un altro popolo.
Di questi tempi agonistici poi, sembra proprio che le prossime elezioni
politiche di primavera abbiano inspirato ad un sano farsi da parte che ha
coinvolto premier di governo, direttori di giornale ed allenatori di
football-club.
Ad accomunarli, soprattutto gli ultimi due casi, è il risentimento
maturato dal fatto di non esser riusciti a concludere un bel niente, anche se
-- nel caso del noto premier -- la figura dell'"ufficiale pagatore", di colui
che restituisce il maltolto dopo averlo ben tolto dalle tasche degli italiani,
non è altro che il maramaldesco tentativo di comprarsi i voti per
sé e per i suoi amici.
Certo é che l'eleganza di voler "attaccare i giocatori al muro e
prenderli a calci nel culo" è impareggiabile di fronte alla meschina
vendetta di chi esibisce davanti alle telecamere la letterina di
raccomandazione ricevuta dal presidente della commissione di vigilanza sulla
Rai. E che si tratti soltanto della voglia di "scherzare" e non certo di un
"j'accuse" nei confronti di un'informazione pubblica prona e supina al volere
dei boiardi politici, fa di questo coup de teatre l'ennesima prova di un
moralismo peloso con cui la sinistra di potere pretende di accusare i propri
avversari di essere corrotti, faccendieri e mossi da interessi personali,
mostrando le mani pulite dopo essersi tolta i guanti.
Ora in attesa di un nuovo allenatore così come di un nuovo direttore,
non ci resta che rimirare la bella figura del nuovo candidato premier della
sinistra di potere che sfilerà elegantemente da una emittente televisiva
pubblica ad una privata per i prossimi sette/otto mesi. É c'è da
scommetterci che alle prossime dimissioni non si commenterà più
attorno ai "calci in culo" o alle "lettere di dimissioni", ma alle
rocambolesche dichiarazioni di sconfitta elettorale in cui Cicciobello
orgogliosamente dirà: "Mi ha battuto, ma rimane il fatto che lui
è brutto ed è pelato!"
Zio Ciro
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