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Da "Umanità Nova" n.32 del 15 ottobre 2000

Caccia alle streghe e pedofilia
Censurato il sito internet del Comune di Roma

Pensavamo, e speravamo, fosse solo una moda estiva, di quelle lanciate per riempire le pagine dei giornali durante i consueti vuoti d'agosto, invece questa storia della pedofilia sta assumendo le dimensioni di una vera e propria caccia alle streghe.

L'autore di questa abile campagna di marketing, sponsorizzata dal Vaticano, è Don Fortunato Di Noto, già noto in passato per i roghi in piazza ad Avola di libri e amuleti e per le campagne stampa contro il Tamagochi e la bambola Sailor Moon. L'attivo sacerdote e l'associazione da lui presieduta (Telefono Arcobaleno) se la sono presa, questa volta, con Internet come responsabile della pedofilia ed ovviamente, in tempi in cui sono tutti proni alle richieste della chiesa, ha trovato giudici, politici e giornalisti obbedienti ai "desiderata" vaticani.

Naturalmente non c'è in questo alcuna volontà di combattere la pedofilia, visto che, come ci informano le statistiche, l'80% delle violenze sui bambini avvengono in famiglia e, secondo noi, un buon 10% in parrocchia.

C'è però una volontà di censurare e reprimere tipica dell'inquisizione.

Hanno denunciato 7.000 persone in Italia per essere entrati, anche una sola volta, in un sito che vendeva materiale porno, tra cui video con bambini. Visto che la parola più ricercata su Internet è "Sex", ci meraviglia, nonostante l'abbondanza dei siti sull'argomento, che i frequentatori siano così pochi (e chissà se i volontari di Don Di Noto, che sicuramente il sito l'hanno visitato, sono inquisiti).

È stato dato ampio risalto alla notizia che persino nella rete civica del comune di Roma c'erano siti pedofili. Siti prontamente oscurati e a cui è tuttora negato l'accesso alla rete civica. Peccato che si trattasse del sito di Avananet (legato al Forte Prenestino), che si era limitato a riprodurre in rete il libro "Lasciate che i bimbi" di Luther Blisset, CastelVecchi editore, regolarmente distribuito in libreria. Il libro è una controinchiesta su satanismo e pedofilia, non c'è nessuna esaltazione di violenza a danno di minori, ma, trattandosi di un'inchiesta scientifica, contiene studi clinici che prendono in considerazione anche gli aspetti psicologici delle esperienze sessuali tra adulti e minori. In particolare le citazioni segnalate sono tratte da "Child and sex", edizioni della Little & Brown company, anche questo regolarmente distribuito.

La Webmaster della rete civica romana, si è sentita autorizzata a censurare tutte le immagini "scabrose". È stata così cancellata un'opera di web art dal sito di The Thing Roma (uno dei nodi del network internazionale The Thing che si occupa di net.art e net.culture) solo perché ispirata ad alcune stampe olandesi del 1789 utilizzate per illustrare la prima edizione delle opere di De Sade.

È stato inoltre oscurato un altro sito (quello di Artenamir), un giornale telematico che si occupava di filosofia, arte e letteratura. Il problema in questo caso era una lettera ironica, di critica alla campagna scatenata sulla pedofilia di un persona che, fittiziamente, si dichiarava pedofilo. Era chiarissimo il contesto ironico della lettera, ma, sempre secondo il comune, "era inopportuna" e così la rivista non potrà più essere ospitata gratuitamente nella rete civica, né distribuita nelle librerie comunali: visto che non ha nessuno alle spalle (né gruppi politici, né istituzioni pubbliche) di fatto non potrà più uscire (almeno la censura, nell'Italia umbertina, si limitava a censurare l'articolo incriminato, non a eliminare la rivista che l'avesse pubblicato).

In questo delirio si è sentito di tutto. La Mussolini che fa affermazioni demenziali tipo: "mettiamo un virus in rete che oscuri i siti dei pedofili". A quest'affermazione nessuno ha replicato spiegando che non è possibile che un virus possa distinguere tra ciò che è pedofilo da ciò che non lo è, e che nel giro di una settimana sarebbe stato disponibile in rete anche l'antivirus. Addirittura il giorno successivo, la ministra Turco ha dichiarato che il ministero stava verificando la possibilità della cosa.

Insomma se c'è qualcuno che ha riso dell'idozia di quegli inglesi che, ignorando la differenza tra "pediatra" e "pedofilo", hanno assaltato casa di un medico solo perché aveva sulla porta la targa "pediatra" (avranno anche pensato "e ce lo scrive pure!"), segua le vicende della rete civica romana, è molto peggio!

In questa situazione, dove tutti fingono di preoccuparsi dell'incolumità dei bambini, nessuno ha però ricordato i trenta milioni di bambini schiavi che ci sono nel nostro pianeta, quelli che si ammazzano in Africa con armi prodotte da noi, i 40.000 che muoiono ogni giorno di fame.

Quasi nessun giornale ha poi dato la notizia dell'unica violenza non virtuale verificatasi su bambini di cui si è avuta notizia in questi giorni: per 13 anni, dal 1986 ad oggi il parroco di Caen, in Normandia ha violentato diversi bambini delle parrocchie della città. Il fatto è stato denunciato dalla mamma di un bambino che aveva contratto l'AIDS dopo essere stato ripetutamente violentato dal sacerdote. Seguendo il consueto schema omertoso, che negli USA ha fatto condannare la chiesa cattolica a risarcimenti multimiliardari per aver taciuto e coperto i preti pedofili, anche il vescovo di quella città, pur essendo perfettamente a conoscenza della situazione, non ha fatto nulla per porre termine alle violenze ed è attualmente inquisito.

Se volete combattere la pedofilia lasciate stare Internet, l'unica vera organizzazione internazionale di pedofili è la chiesa cattolica.

Francesco Fricche



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