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Da "Umanità Nova" n.33 del 22 ottobre 2000

cronacAnarchica

Trino Vercellese: presidio contro la discarica nucleare

Il 30 settembre si è tenuto nel centro di Trino Vercellese un presidio indetto dal Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese per protestare contro il progetto di discarica nucleare. A Trino dovrebbero infatti essere concentrati i rifiuti provenienti da tutto il paese. In Piemonte esistono già tre impianti ad altissimo rischio: il deposito Fiat-Cei, il più grande in Italia di elementi irraggiati, la cui radioattività è paragonabile a quella dell'intera nube di Cernobyl; e i due situati a Saluggia, quello destinato ai rifiuti liquidi - il più grande d'Italia - e il Sorin (gruppo Fiat) per il trattamento di sostanze radioattive per uso medico.
Molti cittadini hanno mostrato interesse e solidarietà con l'iniziativa: la presenza nella cittadina vercellese per molti anni della centrale nucleare "Enrico Fermi" ha fatto pagare un duro tributo in vite umane alla popolazione locale. Trino detiene un triste primato per quel che concerne timori e leucemie, dovuti non solo all'irraggiamento ma anche all'uso massiccio di amianto senza protezione. Anche i carabinieri hanno, alla loro maniera, osservato con interesse l'iniziativa: filmando a più riprese i partecipanti.
Nel volantino distribuito i compagni invitavano la popolazione a diffidare dalle ondivaghe promesse di opposizione della giunta comunale e a scegliere, come già avvenne per la chiusura delle centrali nucleari, la strada della gestione diretta, non delegata della cosa pubblica.
amria

Verona: processo agli antimilitaristi

Martedì 3 ottobre si è svolta l'ultima udienza contro 22 anarchici e antimilitaristi di Verona e Pordenone, accusati di manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al lontano dicembre 1995 e si svolsero davanti al Tribunale di Verona in occasione di un presidio in solidarietà con un nonsottomesso veronese che proprio quel giorno veniva processato.
La polizia volle rimuovere e sequestrare uno striscione con la scritta "Quando la patria chiama rispondi signornò" ed in seguito tacitare l'altoparlante installato su un furgone, prendendo di peso l'impianto e scaraventandolo a terra. Si trattò di una piccola carica in piena regola, con il risultato di quattro arrestati e 22 denunciati. Una prima tranche di processo si è conclusa in primavera con l'assoluzione di buona parte degli imputati e la condanna di un compagno a quattro mesi con la condizionale.
Oggi sono state registrate altre assoluzioni ma anche la condanna di altri tre compagni e di una compagna (che furono arrestati nell'occasione) di nuovo a quattro mesi con la condizionale.
Il giudice ha infatti sposato la versione-fotocopia fornita dai testi della Polizia, contraddetta da numerose testimonianze della difesa. Anche il testo dello striscione all'origine della contesa è stato considerato "illecito".
Per illuminare l'attendibilità della versione fornita dalla polizia ricordiamo che furono denunciate anche persone non presenti al momento dei fatti, ma identificate davanti alla questura dove erano andate ad informarsi sulla situazione dei compagni arrestati.
Cassa di solidarietà antimilitarista

Jesi: occupazione simbolica in centro

Sabato 7 ottobre, a Jesi, i compagni della FAI, del KGL e del Centro Studi Libertari, hanno occupato simbolicamente Palazzo Santoni, un edificio posto nel centro storico della città che da anni aspetta il completamento della ristrutturazione iniziata quasi vent'anni fa, che era finalizzata a trasformarlo in contenitore per le sedi e le attività delle associazioni culturali cittadine. Tale occupazione è una delle tante risposte che in questi giorni, fra comunicati stampa, volantinaggi ed altro, i compagni stanno facendo in città dietro il problema delle assegnazioni di locali ad associazioni culturali sotto sfratto.
Problema esploso con la protesta del locale Centro Sociale TNT, con problemi di sede anch'esso per le sue attività, ma che, sollevato dai compagni, sta andando avanti non solo legato alla problematica delle sedi, ma anche a tutto quello che riguarda l'utilizzo delle risorse comunali per la cultura dove l'amministrazione fa figli e figliastri. La lotta, è il caso di dirlo, in questo caso ancora non è terminata, ma sul fronte dei compagni anarchici si sono schierati Verdi e Rifondazione (una cui delegazione unita ad alcuni rappresentanti del Sin.Cobas ha partecipato all'occupazione), ed un cartello di sigle fra cui anche quelle interessate allo sfratto (l'Arci zonale), mentre sul fronte del TNT, preoccupato solo della sua sede e di denigrare le associazioni che lottano (ha definito, indirettamente i compagni anarchici sciacalli e fantasmi), c'è il più totale isolamento politico, anche se... è più facile che la loro patata bollette si risolverà, vista l'abitudine del potere ad essere molto sensibile alla disobbedienza civile praticata dai cosiddetti rappresentanti del popolo di Seattle (che però denigrano e lasciano nei guai i compagni a Praga). Nei prossimi giorni sicuramente ci saranno altre novità sulla campagna in corso, perché è previsto un incontro con l'amministrazione comunale. Ne terremo informati i compagni.
L'incaricato

Firenze: sei arresti al corteo contro le biotecnologie

Sabato 7 ottobre era in programma a Firenze una manifestazione autorizzata per protestare contro il crescente uso delle biotecnologie.

Al corteo è stato negato il permesso di partire, con il pretesto della presenza nel corteo di persone a volto coperto, mostrando così la chiara intenzione delle forze dell'ordine di ricercare lo scontro.
Dopo un'ora di attesa la polizia ha effettuato una durissima carica con lanci di lacrimogeni ad altezza uomo e pestaggi a ragazzi e ragazze, anche già a terra. Nelle due ore successive per tutto il centro è stata scatenata una caccia all'uomo con prelievi di persone isolate e persino non facenti parte della manifestazione stessa. Alla fine della giornata il bilancio è stato di una trentina di fermi, sei dei quali tramutati in arresto, e di numerosi feriti.
Domenica 8 e lunedì 9 si sono tenute manifestazioni di solidarietà con gli arrestati a Firenze e La Spezia. Mercoledì 11 i sei arrestati sono stati rilasciati.
o.mi.mi.

Pordenone: giornata mondiale anti McDonalds

Domenica 15 ottobre il collettivo Gatanegra, assieme a ragazzi della scena HC e StraightEdge ha organizzato un presidio di protesta nell'area del parcheggio del Mc Donalds di Pordenone.
All'entrata é stato affisso uno striscione recante le scritte "Mc cibo= Mc cancro, Mc occupazione= Mc sfruttamento, Mc ambiente = Mc danno .... succede solo da Mc Donalds" circa quaranta persone hanno volantinato dei flyers che denunciavano la politica criminale di McD per quel che riguarda l'ambiente e lo sfruttamento animale ed umano... nel frattempo alcuni compagni si prodigavano in spettacoli di giocoleria spiegando ai bambini che non serve andare da McD per giocare.
Verso sera, approfittando di un momento di intenso traffico alcuni di noi si improvvisavano vigili urbani e deviavano decine di macchine verso un'ipotetica filiale di McD a Cordenons per motivi di sicurezza:
a) il locale è pieno
b) esplosione di un panino
c) guerra batteriologica
d) lutto
e-f-g-h) qualsiasi altra scusa ci venisse in mente (é tutto vero!!!)
in quindici minuti circa trenta auto si sono dirette verso cordenons dimostrando che chi va a mangiare da McD lo fa per dei motivi che trascendono la sua volontà.
Gatanegra



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