![]() Da "Umanità Nova" n.33 del 22 ottobre 2000 inform@zione
Padova 7 ottobre La preannunciata manifestazione in risposta alla distruzione del C.P.O. Gramigna e contro la giunta della sindaco Destro non si preannunciava tranquilla, soprattutto a causa del clima che a Padova era venuto a determinarsi nelle settimane precedenti, sia per l'atteggiamento della stampa che a seguito delle provocazioni di Forza Nuova, nel chiaro tentativo di eludere la questione degli spazi negati e della politica antisociale dell'amministrazione di destra, evocando lo spettro dei disordini tra "opposti estremismi" a spese degli onesti bottegai e dei cittadini per bene. Invece, nonostante tutto e malgrado la pesantissima militarizzazione del centro cittadino, il corteo promosso dal "Gramigna" non è caduto nella trappola e ha confermato il fatto che non è davvero facile estirpare certa "erba cattiva", sopravvissuta a 13 anni di sgomberi ed ancora in grado di dare vita, proprio alla vigilia della manifestazione, ad una nuova occupazione in via Altichieri presso una ex-scuola media. Sotto una pioggia incessante, al corteo adeguatamente autodifeso da eventuali aggressioni dei nazi, hanno partecipato diverse centinaia di persone (almeno 400, secondo i "velinari" della stampa locale), tra cui le rappresentanze di alcuni centri sociali solidali (Stella Rossa, CPA, Askatasuna, Vittoria, Dordoni, Toñita...), compagni della SHARP, il Collettivo Precari Nati di Bologna e uno spezzone anarchico-libertario, aperto dallo striscione del Collettivo per l'autogestione "Gata Negra" di Pordenone. Durante il corteo è stato sottolineato il fatto che il Gramigna non era in piazza per chiedere spazi alla giunta Destro, in quanto tale rivendicazione si era ancora una volta tradotta nella pratica dell'occupazione, alla faccia di tutti i politicanti; metodo questo radicalmente diverso da quello che troppo spesso vede altri centri sociali mediare anche con le istituzioni ben oltre il limite della decenza (della serie: il fine giustifica i mezzi). I fasci, più o meno rasati, di Forza Nuova che con i loro voti hanno contribuito ad eleggere l'amministrazione di centro-destra, dopo aver bellicosamente dichiarato di voler difendere i bottegai e i cittadini, si sono ben guardati dall'avvicinarsi al corteo rimanendo presso un bar in compagnia di Celere e Digos. Per la cronaca "nera", lungo il percorso del corteo alcune "bombe di vernice" sono volate all'indirizzo delle vetrine di Benetton, una biglia ha infranto una vetrina della Telecom e una A-cerchiata ha simpaticamente decorato la targa della sede provinciale di AN. UN reporter
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