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Da "Umanità Nova" n35 del 5 novembre 2000

G-20 a Montreal
Violenza poliziesca

Le manifestazioni contro il G-20 a Montreal sono state oggetto della violenta repressione della polizia canadese. Pubblichiamo ampi stralci del comunicato stampa diffuso il 24 ottobre dal comitato d'accoglienza per il G-20

Repressione e violenza poliziesca contro la manifestazione anti - G - 20 per impedire la mobilitazione contro la mondializzazione dei ricchi.

Il comitato d'accoglienza per il G-20 che ha convocato la manifestazione d'opposizione al G-20 del 23 ottobre a Montreal, vuole denunciare pubblicamente i numerosi atti di violenza poliziesca che sono stati perpetrati contro decine di manifestanti. È chiaro che lo scopo della repressione poliziesca è quello di distruggere con la violenza i movimenti di opposizione alla mondializzazione dei ricchi simbolizzata dal G-20. Lo scopo è di impedire la mobilitazione contro il Summit delle Americhe nell'aprile 2001 in Quebec dove sarà discussa la Zona di libero sfruttamento delle Americhe. Ma la violenza delle ineguaglianze sociali e della repressione poliziesca non possono che contribuire a provocare una più grande mobilitazione e radicalizzazione dei movimenti sociali in Quebec e in tutti gli altri paesi.

È una sommossa poliziesca quella che abbiamo vissuto il 23 ottobre e non una sommossa di manifestanti malgrado ciò che affermano i numerosi media che hanno riportato pari pari la versione della polizia. Oltre alle manganellate spesso sulla testa o sul viso, oltre ad averci tirato calci sul corpo e oltre agli inseguimenti a cavallo, i poliziotti anti - sommossa hanno utilizzato del pepe di Caienna e dei gas lacrimogeni contro i manifestanti. Quando questi ultimi volevano disperdersi la polizia glielo ha impedito lanciando prima dei gas lacrimogeni poi inseguendoli a cavallo per le strade di Montreal per accerchiarli. Della quarantina di arrestati molti stavano solo aiutando delle persone ferite dai poliziotti. Due membri del Comitato d'accoglienza per il G-20 arrestati da poliziotti in borghese rischiano di vedersi imporre delle condizioni e una cauzione molto alta in cambio della loro liberazione; dei manifestanti della Colombia-Britannica devono pagare una cauzione di 500 dollari.

La manifestazione per denunciare il G-20, servo degli sfruttatori capitalisti nazionali, non è un atto isolato. Questa manifestazione si iscrive nel quadro delle lotte sociali contro la miseria che sta ritornando da cinque anni a questa parte nei settori più emarginati del Quebec. C'è un legame evidente tra queste lotte e i massicci tagli effettuati nel campo dei servizi pubblici della sanità e dell'educazione, nell'ambito dell'assistenza sociale... il tutto in nome della lotta al deficit e in nome della sacrosanta competitività internazionale. In questo periodo le grandi imprese private e gli investitori del Quebec e quelli stranieri approfittano più che mai dei favori dello Stato tramite sovvenzioni di crediti d'imposta, rifugi fiscali, eliminazione delle norme di protezione sociale e ambientale.

Non è un caso se la criminalizzazione dei movimenti sociali e dei poveri si accentua in questo contesto. La brutalità e la repressione politica non rappresentano più un caso isolato. Negli ultimi 5 anni in Quebec ci sono stati più di 1500 arresti a carattere politico. Il movimento internazionale contro la mondializzazione capitalista si vede ancora una volta criminalizzato come avvenne a fine settembre durante le manifestazioni contro FMI e Banca mondiale a Praga dove atti di incredibile violenza sono stati perpetrati da parte della polizia contro i manifestanti (alcuni sono ancora in prigione).

Il Comitato d'accoglienza per il G-20 esige dunque:

  • la liberazione di tutti i manifestanti incarcerati il 23 ottobre e l'annullamento di tutte le accuse formulate contro di loro;
  • l'annullamento delle riunioni del G-20 perché c'è un legame evidente tra questa organizzazione al servizio degli sfruttatori transnazionali e la violenza poliziesca contro i manifestanti che hanno usato il loro legittimo diritto di manifestare e di esprimere la loro opinione.

Il Comitato d'accoglienza per il G-20 invita tutte le organizzazioni progressiste del Quebec e degli altri paesi ad appoggiare queste richieste e a denunciare la brutalità poliziesca perpetrata il 23 ottobre 2000 e la violazione del diritto di manifestare e della libertà di espressione. Non è nell'interesse delle organizzazioni progressiste che lottano veramente per la giustizia sociale tacere davanti alla violenza poliziesca e alla repressione politica perché queste si allargano e si dirigono sempre di più verso i vari settori della società.

Attenzione alla crescita del fascismo e del capitalismo!

Attenzione alla divisione del movimento!

Attenzione alla mondializzazione della violenza poliziesca!

(traduzione di Selva)



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