unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n35 del 5 novembre 2000

Manifestazione antifascista di Klagenfurt
Contro l'ordine di Haider

Sabato 29 ottobre, a conclusione delle tre giornate della Resistenza antirazzista-antifascista si è svolta a Klagenfurt l'annunciata manifestazione anti-Haider, organizzata dalla Piattaforma Carinzia Aperta, un'associazione informale che raccoglie studenti, artisti, gruppi culturali, forze sociali che fanno riferimento al movimento Widerstand (Resistenza), nato dopo la formazione del governo blu-nero con la partecipazione del FPOE di Haider.

L'importanza della scadenza stava ovviamente nel fatto che la Carinzia, di cui Klagenfurt (circa 75 mila abitanti) è il capoluogo, è il feudo elettorale e la culla "culturale" di Haider: una regione in cui, almeno in apparenza, tutto appare ordinato e disciplinato all'insegna del lavoro e del rifiuto di ogni diversità, dove alla vigilia della manifestazione la Polizei locale aveva annunciato di aver riservato "qualche posto in penitenziario" per i "comunisti" in arrivo.

La manifestazione è iniziata nel pomeriggio nell'affollata Neuer Platz con una interminabile serie di performance, interventi, pezzi musicali, etc., mentre nella piazza arrivavano delegazioni provenienti, oltre che dall'Austria, soprattutto dall'Italia e dalla Slovenia, in maggioranza composte da aderenti ai rispettivi partiti comunisti (per l'Italia, Rifondazione Comunista che aveva organizzato numerosi pullman da quel Nord Est dove Haider è ormai "ospite" fisso). In realtà però, oltre alle tantissime bandiere rosse di partito, appariva in modo alquanto chiaro che la partecipazione giovanile all'opposizione anti-Haider è quasi del tutto esterna alla sinistra istituzionale e con una forte componente libertaria; tra l'altro, durante il comizio, sono state date alla fiamme due bandiere nazionali.

Tale impressione ha trovato poi conferma durante il corteo (forse 1.500 persone), quando la quasi totalità dei giovani austriaci è finita nello spezzone anarco-autonomo, aperto da uno striscione rosso, recante la scritta SMASH AUSTRIA con stella gialla e A cerchiata, dietro cui si sono ritrovati circa 300 tra compagni/e di diversa provenienza, con diverse bandiere rosso-nere, compresa una della CNT-AIT, e una bandiera viola con stella nera.

Nel corteo erano inoltre ben presenti gli immigrati, in gran parte africani, della Rete Antirazzista, giunti da Venezia con un intero pullman, che certo non sono passati inosservati in una città come Klagenfurt dove persino i cittadini della minoranza slovena sono considerati "stranieri".

Gli unici momenti di tensione si sono vissuti nella Alter Platz, davanti alla sede del governo regionale, circondato da solide transenne d'acciaio. Qui dal corteo contro gli agenti che presidiavano il palazzo del governatore Haider è stato lanciato un po' di tutto (bombe di vernice colorata, cartelli, qualche sasso e qualche petardo), compreso un gelato che ha centrato l'uniforme di un incazzatissimo graduato della Polizei.

Nel complesso, a noi italiani presenti, la manifestazione non è apparsa niente di straordinario ma forse lo straordinario sta proprio nel fatto che è stata fatta, se è vero come ci hanno detto alcuni compagni austriaci che erano trent'anni che a Klagenfurt non succedeva una cosa del genere.

UN reporter



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org