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Da "Umanità Nova" n.36 del 12 novembre 2000
Fermiamoli!
Contro i fascisti di ieri e di oggi
È insopprimibile come la stupidità. E come
la stupidità è sempre in grado di raccogliere nuove militanze
sotto la sua bandiera. È un insieme di violenza, di razzismo, di
prepotenza, di odio per il diverso e disprezzo per la diversità, di
intolleranza, di presuntuoso e ingiustificabile senso di superiorità, di
malafede e di ignoranza.
È un miscuglio di ipocrisia e falsità che maschera dietro una
facciata ora perbenista ora sfrontatamente aggressiva una volontà di
omologazione totale e totalitaria. È un sistema ideologico che non
comporta la dialettica e che non prevede neppure una parvenza di autonomia di
pensiero. È la negazione di ogni principio e sentimento di
libertà, è il trionfo della sopraffazione e della forza.
È il fascismo!
È il fascismo di oggi, è il fascismo di ieri, quello che hanno
combattuto i nostri compagni, è il fascismo di sempre. È il
fascismo bugiardo e sleale che non ha il coraggio di apparire per quello che
è. È il fascismo dei Caradonna e degli Almirante, dei Fini e dei
Saccucci, degli uomini in doppiopetto e dei boia chi molla! È il
fascismo delle stragi infami e quello delle manifestazioni della maggioranza
silenziosa. È il fascismo che cerca di imporre, anche con la violenza,
la propria supremazia "ideale" in nome di una presunta superiorità
morale. È il fascismo dei Valori e dell'Onore, della coerenza e della
Fedeltà, è il fascismo della Retorica e della demagogia, della
Patria e dei Sacri Confini, della Nazione e del Labaro. È il fascismo
delle maiuscole, che ha bisogno di urlarsi addosso per non sentire il silenzio
che rimbomba nella sua scatola cranica. È il fascismo maledetto e
disperato, quello che "le donne non ci vogliono più bene /
perché portiamo le camicie nere".
È il fascismo che si rinnova nella forma e si ripresenta a brutto muso
sotto sembianze apparentemente anticapitaliste. È il fascismo moderno,
il fascismo del nuovo millennio che viaggia su internet e che oggi si chiama
Forza Nuova. È il fascismo comunitarista, nazionalpopolare,
rivoluzionario, è il fascismo che ci ricorda quel sansepolcrismo di
triste memoria che nacque come indomabile sovvertitore dell'ordine borghese e
delle leggi del capitale. E sappiamo come è andata a finire. È un
fascismo falso e senza pudore, che saccheggia forme e linguaggi a lui
antitetici! È il fascismo di sempre, quello della ridicola battaglia a
difesa della ridicola Identità Nazionale, dell'Europa nazione, della
terza posizione. È il fascismo della posizione di sempre, quella di chi
comanda e opprime.
È il fascismo che gioca la carta dell'eterodossia e della trasgressione
per cercare di confondere chi della trasgressione alle leggi del potere se ne
è fatta una ragione di vita. È il fascismo delle aggressioni ai
deboli, agli immigrati, agli emarginati, è il fascismo xenofobo con la
mazza da baseball in mano pronta a calare su chi non abbassa lo sguardo al suo
passaggio. È il fascismo che ha paura, che ha paura di chi parla
un'altra lingua e viene da paesi lontani, che ha paura di non reggere il
confronto con una cultura diversa. È il fascismo che trova nuovi alleati
negli inconsapevoli fascisti che popolano Lega e Forza Italia. È il
fascismo dello stupro alla negra e della difesa della morale cristiana, il
fascismo macho e sessista e il fascismo della liturgia in latino. È il
fascismo di sempre, quello al quale il concetto di libertà appare come
una diabolica invenzione dei "rossi". È il fascismo che prima ancora di
essere una costruzione ideologica è l'abito mentale di chi teme la
libertà degli altri perché teme soprattutto la propria.
E di nuovo nelle piazze italiane si ripresentano, con l'aggressività di
sempre, i nostalgici di un regime vergognoso e di una ipotetica purezza
perduta, scandendo le loro lugubri parole d'ordine in un grottesco trionfo di
eja eja alalà. Ancora una volta le cronache quotidiane tornano a
riempirsi dei resoconti delle aggressioni compiute da questi pretoriani
dell'ordine e della legalità e oscuri mestatori cercano di dare una
valenza sovversiva a ciò che non è altro che il gratuito uso
della forza bruta. La barbarie si presenta sotto forme diverse, con nuovi
linguaggi, nuovi nemici e nuove credenziali ideologiche, alla ricerca di
insospettabili alleanze necessarie per creare lo sconcerto nel campo
avversario.
Rispetto a questo apparente incontrarsi degli opposti, a questa apparente, e
inquinante, coincidenza di nemici ed interessi comuni, si deve oggi riproporre
la capacità di fare chiarezza che ha sempre contraddistinto l'azione
degli anarchici nei confronti dell'autoritarismo fascista. Senza incertezze,
senza dubbio alcuno, di qua la libertà, di là l'autorità.
Di qua la forza della ragione, di là la ragione della forza.
Massimo Ortalli
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