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Da "Umanità Nova" n.37 del 19 novembre 2000

La voce dei lettori
Botta e risposta tra Campo antimperialista e Archivio ANTIFA sui nazionalcomunitari

Lettera degli antimperialisti

Nel penultimo ultimo numero di Umanità Nova (5 novembre), settimanale anarchico della FAI, è stato pubblicato un dossier dal titolo "Estrema destra: dai nazimaoisti ai nazionalcomunitari" curato da Archivio ANTIFA.

L'indagine è certamente utile e offre spunti importanti per capire cosa sta cambiando nella cosiddetta destra radicale. Alla fine il dossier si occupa dei cosiddetti "nazional - comunitari". L'estensore, segnalando che alcuni di essi sono stati espulsi dal Fronte nazionale e che altri hanno militato nel partito della Rifondazione Comunista, segnala che i "comunitaristi" si considerano "comunisti, rivoluzionari, persino libertari". Subito dopo si afferma che si tratta però dei soliti rottami fascisti.

L'estensore del dossier afferma che la sinistra di classe rischia di cadere nella trappola e afferma testualmente: "...come dimostra la presenza - comunque tollerata -dei nazionalcomunitari al campeggio antimperialista svoltosi quest'anno in Umbria".

In merito a ciò sentiamo il dovere di precisare che il Campo Antimperialista svoltosi ad Assisi aveva un profilo quanto mai aperto e pubblico (ha visto, infatti, la presenza di circa mille persone nell'arco di una settimana). Ad ogni ospite che si apprestava ad entrare al Campo il servizio d'ordine consegnava tuttavia un regolamento al cui rigoroso rispetto era vincolato l'accesso, pena l'espulsione. Al primo punto, intitolato "Finalità del Campo" si poteva leggere:

"Gli scopi del Campo sono molteplici, tra cui il principale è quello di rafforzare e sviluppare la conoscenza tra le varie forze antimperialiste e rivoluzionarie che vi parteciperanno, favorendo, attraverso lo scambio teorico e della propria esperienza, l'affermazione di comuni valori antimperialisti, internazionalisti e antifascisti fondati sulla solidarietà di classe, quali indispensabili premesse per avanzare nella lotta contro l'imperialismo".

Alla delegazione dei comunitaristi, che non si sono "infiltrati" surrettiziamente ma ci hanno subito segnalato chi fossero, è stato chiesto di accettare questa clausola condizionale ed essi hanno assicurato al Comitato Politico del Campo che non solo non hanno nulla a che fare coi fascisti ma che essi sono contro il fascismo. Ciò a noi è sembrato sufficiente per farli entrare.

Detto questo, siamo pienamente d'accordo sulla necessità di stroncare ogni tentativo di infiltrazione dei fascisti nel movimento proletario, e di contrastare ogni forma di razzismo e xenofobia, ma ciò va fatto senza incedere in atteggiamenti paranoici, e sempre tenendo conto che, così come tanti ex-compagni si sono messi al servizio della borghesia, è ammissibile, anzi auspicabile, che avvenga il processo inverso, soprattutto tra i giovani proletari che oggi militano tra le file dell'estrema destra fascista e razzista.

Campo Antimperialista - Italia
Campo Antimperialista
www.antiimperialista.com
campo@antiimperialista.com


Risposta agli Antimperialisti

Il nazionalista ha un odio enorme e un minuscolo amore.
(A.Gide)

Nel nostro intervento, ospitato da UN, denunciando il pericolo, rappresentato dalle tendenze "nazionalcomunitarie" non era nostra intenzione polemizzare con alcuno né tantomeno abbiamo paventato infiltrazioni all'interno di altre organizzazioni, tantomeno al Campeggio Antimperialista, i cui organizzatori sono senz'altro antifascisti al di sopra di ogni sospetto e sono stati vittime di un'infame campagna di criminalizzazione.

Il problema è attualmente un altro, ossia quello della contaminazione ideologica (da loro teorizzato come "gramscismo" di destra) che alcuni settori "nazionalrivoluzionari" o "nazionalcomunitari" portano avanti all'interno dell'opposizione sociale e di classe, con una particolare predilizione verso le componenti antimperialiste, ecologiste e libertarie.

Sottovalutare o non vedere questo tipo di operazione politica è, a nostro avviso, alquanto rischioso.

Il fittizio antimperialismo di tali soggetti è infatti soprattutto "antiamericanismo" (comprensivo della variante "antigiudaica"), anche se poi sui loro giornali esaltano strumentalmente il movimento di Seattle, sorvolando sul fatto che anche questo, così come il sindacalismo rivoluzionario dell'IWW, appartengono alla società e alla storia americana.

Basta scavare appena sotto la superficie delle loro teorie, per comprendere la loro reale collocazione e i rischi connessi all'abbandono del terreno delle contraddizioni di classe.

Ci permettiamo di segnalarvi, ad esempio, la lettura sul numero 1 di "Rosso è Nero", di un articolo apologetico di Osama Bin Laden, scritto appena due anni fa dagli "ospiti" del vostro Campeggio Antimperialista: "Significativa appare la concordanza di alcuni aspetti del Fronte internazionale islamico con il programma nazionalsocialista. La Legione di Osama raccoglie elementi da tutte le nazioni arabe, come le SS da tutte le nazioni ariane. L'esaltazione della spiritualità semita ricorda l'interesse nazionalsocialista per la spiritualità ariana, soffocata nel sangue dall'intollerante eresia giudaica, trionfante nella confusione razziale a Roma negli ultimi anni dell'Impero. Ambedue i movimenti politici abbandonano il nazionalismo borghese e ottocentesco e abbracciano l'internazionalismo razziale".

Per cui viene quasi da pensare, cari compagni, che il loro dichiararsi "antifascisti" sia dovuto al fatto che in cuor loro sono più nazi che nostalgici dell'Italia fascista che, senza onore, si ar



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