Da "Umanità Nova" n.39 del 3 dicembre 2000
Contro il World Economic Forum (WEF)
Piattaforma d'azione
Come tutti gli anni, nel 2001 si terrà a Davos il World Economic
Forum.
Tenuto conto del buon risultato della manifestazione dell'anno 2000 contro il
WEF, il coordinamento svizzero anti Organizzazione Mondiale del Commercio,
lancia un appello a tutti i gruppi che vogliono sviluppare la resistenza contro
la globalizzazione capitalista neoliberale, inumana e nociva all'ambiente.
Sulla base dei tre punti descritti successivamente, vorremmo organizzare con
altre realtà (Svizzere e internazionali) una ampia alleanza di azioni
contro il WEF, dove diverse forme di resistenza saranno messe in atto.
1. Rifiutiamo il sistema e tutte le sue forme di dominazione e
discriminazione.
Perché quotidianamente noi lottiamo contro il capitalismo, il razzismo,
il patriarcato, l'autoritarismo, il nazionalismo e l'antisemitismo, ci
mobilitiamo oggi contro il WEF, il quale utilizza i differenti sistemi di
oppressione per assicurarsi il dominio sulla popolazione mondiale.
Ben coscienti di essere parte delle contraddizioni dominanti, rivendichiamo la
necessità di escludere queste forme di oppressione e discriminazione
nelle nostre realtà. Riteniamo che le discussioni concernenti il
patriarcato, il razzismo, l'antisemitismo, ecc. debbano essere costantemente
dibattute.
2. Siamo assolutamente contro il WEF e neghiamo la sua legittimità.
Il WEF, riunendo i "leader globali", è una punta di lancia
del "Nuovo Ordine Mondiale". Di conseguenza, vogliamo eliminare
il WEF.
3. La nostra posizione contro il WEF è conflittuale, ciò che
esclude ogni dialogo, ogni tipo di lobby con questo organismo.
Non vogliamo dare la possibilità al WEF di darsi un immagine di
organismo aperto e pacifico tramite la loro propaganda di "apertura al
dialogo" o di "società civile" sotto il flash della
stampa mondiale presente al congresso di Davos. L'apparente dialogo dettato dai
dirigenti del mondo non è che un paravento per soffocare ogni tipo di
critica radicale.
Il nostro scopo è organizzare una forte e ampia mobilitazione e di
rinforzare le forze antagoniste contro questo congresso. Contro questa
ideologia neoliberale che avvelena tutta la società, vogliamo
sviluppare, discutere e concretizzare un altro modello di società.
La resistenza al World Economic Forum
Nel 1994, la prima manifestazione fu organizzata a Davos contro il WEF su
iniziativa di gruppi di solidarietà con il Chiapas e di gruppi
antagonisti e femministi, subito appoggiati da gruppi turchi-curdi. Nel 1998,
il comitato d'azione "libertà per Patrizio Ortiz" rinnova
la tradizione del 1994, organizzando una seconda manifestazione con
associazioni anti-razziste e anti-sessiste, con il centro culturale curdo e il
coordinamento anti-Omc. I due anni successivi, il coordinamento anti-OMC
riprende l'iniziativa per organizzare la manifestazione a Davos. Molteplici
attività di campagna hanno preceduto le manifestazioni, con lo scopo
d'informare il più vasto numero di persone possibile sugli obbiettivi e
l'importanza della contestazione al WEF.
L'anno scorso, la dichiarazione di Berna ha organizzato con altre ONG
"the Public Eye on Davos"; progetto con lo scopo di richiedere al
WEF una apertura maggiore delle ONG al congresso e maggior trasparenza.
Deluse dall'esperienza, queste organizzazioni vogliono organizzare un contro
congresso in contemporanea al WEF di Davos.
Le mobilitazioni di questi ultimi anni hanno permesso di sviluppare un punto di
vista critico contro il WEF, smascherando il suo cosiddetto "spirito
pacifico". Questa tendenza si è rafforzata con la creazione di
molteplici gruppi di resistenza democratica e di base. Questa resistenza si
è manifestata talaltro in occasione della protesta mondiale contro la
conferenza ministeriale dell'OMC a Ginevra nel maggio del 1998, contro il
vertice economico mondiale di Colonia 1999, cosi come contro la conferenza
ministeriale dell'OMC a Seattle.
Il World Economic Forum (WEF)
Il WEF è perennemente diretto dalle élite economiche e politiche
dell'emisfero nord. Le maggiori multinazionali, quali l'IBM, BP Amoco, Coca
Cola, ABB, Nestlé, DuPont, American Online, Deutsche Bank, ecc. vi
partecipano e lo sostengono finanziariamente. Conseguentemente alla loro
concezione economica, queste multinazionali sono direttamente o indirettamente
responsabili di guerre, miseria e migrazione di popolazioni.
Questo concetto economico è basato principalmente sul lavoro sotto
pagato o non retribuito, sullo sfruttamento dell'emisfero sud, dei migranti/e
qui e sulle donne del mondo intero. Questa concezione economica conduce ad un
impoverimento sistematico di ampi strati della popolazione e distrugge le
strutture locali. Malnutrizione, illegalità, malattie sono in aumento
per una sempre più ampia fascia di popolazione: ecco i risultati della
gestione di un élite maschile e bianca di manager con la loro voglia
maniacale di soldi e potere.
A complemento delle riunioni dell'OMC, la Banca Mondiale o del Fondo Monetario
Internazionale, il WEF permette a questi ministri, ai funzionari e ai manager
di incontrarsi in un quadro informale. Questi "Global Leader"
decidono i piani diabolici per il futuro e prendono delle decisioni cariche di
conseguenze per milioni di esseri umani, i quali non hanno nessuna
possibilità d'influenzare le decisioni. Quello che i media chiamano
"lo spirito di Davos" non sono in realtà che volgari
transazioni finanziarie e politiche. Difatti, l'Uruguay Round del Gatt, che
diventerà successivamente l'OMC, è stato pensato a Davos,
così come la zona di libero scambio dell'America del Nord (NAFTA).
Oltre all'incontro annuale del WEF a Davos, ci sono altre conferenze del WEF
annuali a livello regionale. Ad esempio la conferenza economica dell'Africa
australe a Durban, la conferenza economica d'Asia a Melbourne, la conferenza
economica dell'India a New Dehli e la conferenza economica del Medio Oriente e
dell'Africa del Nord.
Prospettive
Per noi, la resistenza contro il WEF a Davos fa parte della resistenza mondiale
contro il sistema economico attuale e contro tutte le istituzioni quali l'OMC,
FMI e la Banca Mondiale che rappresentano e sviluppano questo sistema. In tutto
il mondo, sempre più persone non sono più disposte ad accettare e
resistono contro le loro condizioni di vita sempre più precarie. Contro
le critiche che non possono essere integrate né utilizzate per
"pulire" la loro immagine, i "Global Leader" non
hanno che una sola risposta: la repressione. Ecco perché queste
conferenze devono essere protette dalla polizia e dall'esercito.
Questo appello vuole aprire una discussione con tutte le forze che vogliono
organizzare una resistenza, la quale può assumere svariate forme. Lo
scopo è sviluppare una resistenza in cui ogni gruppo, ogni persona possa
portare il suo appoggio, aiutandosi mutuamente, per sviluppare una resistenza
forte e duratura.
Coordinamento anti-OMC svizzero, maggio 2000
Il cordinamento anti-OMC si è costituito nel 1998 su impulso di persone
provenienti da diverse città svizzere. L'obiettivo del gruppo è
lottare contro la politica violenta e profondamente anti sociale del'OMC.
Tramite molteplici attività, vogliamo denunciare questa politica
responsabile di conseguenze disastrose per milioni di esseri umani.
Essendo parte del movimento autonomo, non vogliamo solamente denunciare questa
politica ma sviluppare una resistenza contro questo sistema.
c.s.o.a. il Molino
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