![]() Da "Umanità Nova" n.39 del 3 dicembre 2000 Una parrocchia galleggiante"O glorioso S. Giovanni uomo di Dio e della Chiesa, animatore di schiere audaci, noi Cappellani militari delle forze armate di Terra, di Cielo e di Mare Ti preghiamo con lo stesso ardore che Tu avesti quando invocavi il Signore nel guidare i Tuoi uomini alla salvaguardia della cristiana civiltà..." Così inizia la preghiera dei cappellani militari dedicata al loro patrono S. Giovanni da Capestrano (1386 - 1456), iniziatore dell'ordine, grande predicatore (leggi: massacri) contro le eresie cristiane e sostenitore indefesso delle guerre contro l'invasore ottomano. E così continua la storia Chiesa Cattolica Apostolica Romana nel nome della pace e della fratellanza universale; priva ormai dei suoi potenti eserciti, dei suoi tribunali, dei suoi carceri e dei suoi torturatori, sconquassata dalla modernità capitalistica e dalle logiche di mercato, lacerata al suo interno tra fedeli riottosi ed inosservanti dei precetti, divisa tra non-violenti antibellicisti e crociati della cristiana civiltà, offre alla congregazione umana un altro tentativo, ipocrita come sempre, di conciliazione degli opposti: la guerra umanitaria, santa direbbe qualcun altro, le missioni militari di pace e così via. Quale occasione migliore se non il Giubileo dei militari a piazza S. Pietro, per ricordarci che "è servizio di amore pattugliare armati le strade delle città perché i fratelli non si uccidano; è servizio di amore disinnescare a proprio rischio e pericolo le mine seminate nei territori coinvolti negli ultimi conflitti" oppure che "la pace è la grande sfida del mondo militare. Non è facile far capire che le armi si portano per la pace e non per la guerra... La Somalia, il Libano, il Mozambico, i Balcani sono il banco di prova su cui i nostri soldati si sono espressi come portatori di pace e di civiltà... L'impegno della Chiesa è quello di far indossare le armi per amore e per difendere l'uomo e i suoi valori fino al sacrificio di se stessi" (citazioni liberamente tratte dal sito dell'Ordinariato militare www.ordinariato.it) La retorica ed il contenuto di questi assunti sono a tal punto disgustosi che non vale neppur la pena commentarli, mentre tre sono gli elementi politici da tenere in considerazione: la Chiesa è uno dei mezzi principali attraverso cui il Potere politico costituito veicola la retorica della guerra umanitaria e degli eserciti di pace; ne consegue che il Potere ecclesiastico si configura come uno strumento attivo delle nuove azioni di polizia internazionale e del nuovo militarismo, soprattutto per quanto attiene al contenuto comunicativo delle stesse. La Chiesa diffonde in forma "ovattata" a volte, esplicita in altre, la questione della civiltà cristiana occidentale, di cui il cardinal Biffi non è altro che l'estensore pubblico numero uno; ne consegue che il Cattolicesimo si fa portatore, come tutte le altre religioni, del concetto razzistico di supremazia culturale (civile e morale), da cui la difesa reale degli interessi economico-materiali dei cristiani nel mondo anche con le armi. La ex Jugoslavia rappresenta un fulgido esempio di tale ingerenza politico-religiosa, ma ancor più lo sono le cosiddette missioni umanitarie. Nel proprio territorio questo equivale al sostegno misurato e ipercontrollato di una immigrazione amica. Questa situazione crea, inevitabilmente, alle autorità ecclesiastiche delle forme di schizofrenia congenita: se da una parte la Chiesa pensa di essere e vuole essere comunità di tutti (ecclesia) senza distinzioni di razza, sesso, stato ecc., dall'altra ella è sempre più costretta nei confini angusti dell'Europa Occidentale. Chissà che in futuro non proponga e sostenga delle forme moderne di colonialismo civilizzatore, senza più doversi celare dietro azioni di peace-keeping. I gruppi pacifisti interni alla Madre Chiesa, sicuramente con molti mal di pancia, lavorano perché la famosa quadratura del cerchio continui a sopravvivere: l'esercito è funzionale all'obiezione di coscienza ed al suo finanziamento come la carità è funzionale alla sopravvivenza delle povertà.
Tra le immagini che accompagnano il sito dell'ordinariato militare vi è anche una fregata militare sopra cui vi è scritto: una parrocchia galleggiante. E così sia. Pietro Stara
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