![]() Da "Umanità Nova" n.40 del 10 dicembre 2000 CronacAnarchica
Bolzano Dal 6 al 18 ottobre scorsi, Eugen Galasso ha condotto uno sciopero della fame per protestare contro il censimento etnico indetto dalla Provincia Autonoma di Bolzano. L'iniziativa del nostro compagno é stata sostenuta dal Movimento Obiettori Etnici (MOET) ed ha portato fino a 40 persone in sciopero della fame a sostegno della protesta. Lo sciopero é stato interrotto di fronte all'impegno del commissario del governo di aprire un tavolo di trattativa per rivedere i termini e le conseguenze del censimento. Per gli stati e le organizzazioni statuali, ivi compresa "l'autonoma" provincia di Bolzano, statistica e statalismo sono sinonimi: a causa dell'adesione o meno al censimento un insegnate, un bidello, un infermiere o un tranviere, potrebbero perfino perdere il posto di lavoro. Per il 30 novembre prossimo é previsto il primo incontro al "palazzo del governo" fra il sottosegretario alle Regioni Bressa (popolare dell'Ulivo), la provincia di Bolzano (a maggioranza dell'ulivista SVP) ed il MOET. Singolare é la presenza del SVP nella compagine di "centro sinistra" visto il pangermanesimo di cui questo partito si fà portatore e della presenza di ex e neo nazisti nelle sue file. L'alleanza storica fra il cattolicesimo ed il nazismo che tanto imbarazza i sogli vaticani é nella provincia di Bolzano maggioranza politica: ciò produce quel clima conservatore, bigotto, reazionario e conformista contro il quale si battono i compagni del MOET. D'altra parte il MOET ha ricevuto sostegno solo dalla sinistra sociale e antagonista mentre i partiti della sinistra si sono ben guardati dal sostenere un'iniziativa che metteva in discussione le alleanze parlamentari con la SVP. Ringraziamo Sandro Galli, Luciano Nicolini e Eugen Galasso che ci hanno comunicato le informazioni dalla quali traiamo questa breve. redb
Ancona contro la scuola-azienda Il 2 dicembre ad Ancona vi è stata una manifestazione studentesca cui erano presenti i compagni del Kollettivo Settimana Rossa. Al corteo hanno partecipato circa 500 studenti. I fascisti hanno provocato i compagni lanciando contro lo spezzone MAS (Movimento Antagonista Studentesco) e KSR (Kollettivo Settimana Rossa) fumogeni, sassi e monetine; la polizia (senza caricare nessuno) ha diviso gli studenti. Dopo le assemblee finali un gruppo di 5 compagne è stato raggiunto da un manipolo di circa trenta fascisti che le hanno molestate sia verbalmente che fisicamente. Pubblichiamo i passaggi più significativi del volantino distribuito dal KSR. "I pochi e miseri diritti che abbiamo (esempio: diritto di assemblea a scuola o diritto di sciopero nel lavoro) non ce li ha regalati nessuno, ma sono stati conquistati con anni e anni di dure lotte da parte degli studenti, dei lavoratori, di tutti coloro che hanno alzato la testa per uscire dalla propria oppressione. Se da troppo tempo una parte sempre maggiore dei già scarsi diritti ci viene sottratta, è perché il sistema sta portano avanti un attacco globale alle libertà e alle condizioni di vita, senza incontrare una resistenza adeguata. Se guardiamo al mondo della scuola vediamo che, anziché andare verso l'autogestione comunitaria della formazione, la si sta trasformando in un'impresa di tipo economico, con i presidi nel ruolo dei padroni delle nostre menti che dovranno poi vendere al migliore offerente sul mercato del lavoro. Ecco allora che, se lo studente diventa merce, viene respinta la sua partecipazione nella gestione della scuola: una proposta di legge prevede l'abolizione della già risibile rappresentanza studentesca negli organi collegiali. Ecco allora che, se lo studente diventa merce, diventa sempre più difficile poter usufruire degli spazi scolastici per libere attività gratuite e autogestite come suonare, fare giornalini, discutere, riunirsi, studiare insieme, tenere o seguire seminari, guardare film, socializzare, divertirsi, ecc... La scuola, con i suoi spazi grigi e monotoni, con le sue regole, i suoi orari, assomiglia indiscutibilmente ad un carcere. (...) È quindi necessario non nascondersi dietro inutili richieste: ciò che ci spetta dobbiamo prendercelo direttamente!" Kollettivo Settimana Rossa, Ancona
La festa libertaria per Umanità Nova Si è svolta sabato 25 e domenica 26 novembre al Palazzetto dello Sport di Correggio la seconda edizione della Festa Libertaria per Umanità Nova, organizzata dalla Federazione Anarchica Emiliana. L'iniziativa si è aperta con una conferenza del Segretario dell'Internazionale di Federazioni Anarchiche, Massimo Varengo, sul movimento di resistenza alla globalizzazione che negli ultimi anni ha riempito le piazze di mezzo mondo, e sulle prospettive di questa mobilitazione per i libertari. Massimo, dopo aver tracciato un esauriente profilo dei processi di globalizzazione politica ed economica messi in atto su scala planetaria da stati e padronato (a scapito ovviamente delle classi sociali meno abbienti), ha individuato come compito determinante dell'anarchismo il saper distinguere, nei movimenti di protesta, le diversificatissime componenti, per individuarne quei caratteri più radicali e progressivi su cui fare leva per tornare ad essere protagonisti della storia. Alla domenica il dibattito con le testate ha visto la malaugurata assenza per malattia dei redattori di alcuni dei giornali convocati, fra la cui la stessa UN, dato che la redattrice incaricata della conferenza, Maria Matteo, ha avuto un improvviso problema di salute (fortunatamente risolto in pochi giorni) proprio mentre si trovava a Reggio Emilia e si accingeva a raggiungere il luogo della festa. Unico relatore "ufficiale" è stato quindi Paolo Finzi di A-Rivista Anarchica, che ha delineato una storia "critica", molto apprezzata dai presenti, della pubblicistica anarchica degli ultimi anni, a cui è seguito un breve dibattito sulle prospettive della comunicazione libertaria. Se per quanto riguarda le assemblee si può parlare della partecipazione di alcune decine di compagni e simpatizzanti, è a centinaia che vanno calcolate le presenze ai concerti serali, grazie anche alla azzeccata scelta di convocare i Sin Dios, storica band hard-core madrilena (anarchici, iscritti alla CNT e portatori di testi sempre significativi e "militanti"), che per il sabato sera hanno fatto registrare nel Palazzetto la bellezza di quasi 600 ingressi, per una serata spettacolare che ha visto le "Star" spagnole, precedute dai romani Godzilla e dagli "indigeni" Mos Maiorum, accolte da un entusiasmo indescrivibile per la loro unica data nel Nord Italia. Chiusura con gruppi "casalinghi", per il divertimento anche di quei compagni che avevano dedicato interamente i giorni e le notti precedenti all'allestimento dell'iniziativa. Positivo il bilancio di cassa, bar e librerie. Federazione Anarchica di Reggio Emilia - FAI
MOBILITAZIONE CONTRO LO SFRATTO DEL "C.S.A." DI VIA TORRICELLI Per l'occasione è stato redatto dal "C.S.A." un foglio di controinformazione dal titolo "Il malfattore", dal quale riportiamo alcune parti, per meglio evidenziare i contenuti della mobilitazione in corso. "Vogliamo rimanere (anche) perché ci siamo da 24 anni"... rivendicando una continuità storica da difendere in "...questo stabile, dove con l'occupazione del 1976 il proprietario l'ha donato gratuitamente al comune". Un bell'affare per il comune che oggi si trova in tasca un patrimonio niente indifferente del quale sembra tutt'altro che riconoscente. "Perché non accettiamo, come anarchici ed antifascisti, che una giunta in cui gli eredi di Mussolini comandano ci butti impunemente fuori": Anche se quello di buttar fuori "inquilini" politicamente e socialmente scomodi è uno sport praticato sia dal centro-destra sia dal centro-sinistra.
IL REALE CONTENZIOSO Il pretesto dello sgombero voluto dalla giunta Albertini-De Corato, convalidato da una magistratura servile, è quello di morosità, negando ogni possibilità di accordo, secondo le obiettive possibilità dei compagni del "Centro". "Non paghiamo affitti sulla base di esosi tariffari immobiliari, perché questo ci imporrebbe di cambiare. E non è il caso che ciò avvenga". "Noi anarchici non creiamo centri sociali-impresa". "Rifiutiamo per premessa l'impostazione secondo la quale l'efficacia di ogni iniziativa si misura nella sua capacità di produrre il finanziamento per la realizzazione di azioni successive, ci esprimiamo senza vincoli e nella solidarietà . Non può esistere alcuna compatibilità tra la nostra esigenza di autogestione ed il tenore di affitti di una città come Milano ed in un quartiere come il Ticinese, una volta popolare e oggi tetro divertimentificio". "Non vogliamo che questo C.S. sia sgomberato per far posto, da voci giunte, all'allargamento della birreria confinante, grazie all'appoggio di A.N. ".
I CONTENUTI DI UNA RESISTENZA "Come Centro Sociale, fino dai primi tempi in cui è stato occupato, ci si è sempre voluti impegnare su due fronti: uno specificatamente politico e di lotta, e soprattutto uno culturale. L'impegno politico e di lotta ci ha visti impegnati sempre nelle iniziative anarchiche e non solo, nel campo dell'ecologia ed dell'antimilitarismo e, soprattutto negli ultimi anni, ci ha visti partecipi ad iniziative internazionali, da Lione ad Amsterdam a Colonia. Contro l'OCSE a Bologna, contro le biotecnologie a Genova, il Centro Sociale è stato sempre presente, partecipando assieme al movimento anarchico e non... Quello che è stato fatto abbiamo intenzione di continuare a fare..." "Siamo fermamente decisi a non farci intimidire da nessuno e a portare avanti il lavoro intrapreso sui piani sociali, politico e culturale. È certo altresì che la nostra esigenza di espressione non è subordinata all'esigenza di alcuni luoghi particolari: come dire che gli sgomberi non intaccano minimamente la nostra determinazione, acuiscono solo la percezione del conflitto".
LA MOBILITAZIONE IN CORSO In previsione dello sgombero preannunciato per il 30 novembre, si è creato un clima di mobilitazione al Centro Sociale Anarchico di via Torricelli. Il 29 novembre si è svolta un'assemblea nella sede per definire i contenuti e le forme della risposta all'attacco portato dall'amministrazione comunale. C'è stata una partecipazione, oltre dei compagni anarchici, anche di realtà antagoniste presenti nel quartiere, di case occupate, di comitati di resistenza antifascista e di realtà cittadine di centri sociali antagonisti. In questo momento l'amministrazione comunale sta accelerando il proprio attacco alle situazioni di opposizione sociale che non si sottomettono alle "regole del gioco". Di questo obiettivo sta facendo uno dei cavalli di battaglia della propria campagna elettorale. Sgomberi di siti occupati sono già avvenuti in questo periodo e su diversi altri incombe la stessa minaccia. Il 30 novembre un folto gruppo di compagni, anche venuti da fuori, ha presidiato la sede di Via Torricelli, ma il presunto intervento di sgombero non ha avuto luogo. Non si sta comunque abbassando la guardia. La mobilitazione è proseguita nei giorni seguenti con volantinaggi, presidi e manifestazioni improvvisate e con la manifestazione-presidio di lunedì 4 dicembre, dalle ore 17,30 in poi, davanti a Palazzo Comunale, allargata a tutte le forze sociali di opposizione, per protestare contro lo sfratto del "C.S.A." di via Torricelli e di tutte le situazioni sulla quali incombe la stessa minaccia, per il diritto all'autogestione degli spazi, dell'abitazione e della vivibilità in generale sul territorio. La protesta andrà avanti. E. M.
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