unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.01 del 14 gennaio 2001

senza frontiere, brevi dal mondo

Etiopia - giornalisti costretti a lasciare il Paese
Il governo etiope sta cercando di intimidire la stampa di opposizione: è del 16 dicembre la notizia che Israel Seboka, direttore e fondatore del quotidiano indipendente etiopico `Seifenebelbal' è fuggito dal Paese africano perché in pericolo. Il giornalista era da giorni tenuto sotto stretta sorveglianza da agenti di sicurezza, mentre su di lui pendono otto denunce legate alla sua attività giornalistica. Dalle colonne del `Seifenebelbal', Seboka ha più volte condannato le violazioni dei diritti umani compiute da forze legate al governo ai danni della popolazione Oromo.

Intanto l'Associazione etiopica dei giornalisti della stampa libera (Efpja) ha reso noto che nei giorni scorsi è fuggito dall'Etiopia anche l'ex direttore del quotidiano `Goh', Samson Seyoum.

Francia - sgomberato uno squat
Il CPA (Centro psichiatrico autogestito) di Grenoble, occupato sin dall'estate, è stato sgomberato con la forza dalla polizia il 3 gennaio alle tre del mattino con il pretesto che l'edificio era pericolante, nonostante gli occupanti avessero effettuato dei lavori di ristrutturazione che lo rendevano abitabile.

Da a-infos, trad. di Amria

Repubblica Ceca - condannati tre antifascisti
L'8 gennaio sono stati condannati a 3 e 2 anni di reclusione tre antifascisti per aggressione a neonazisti. Tra loro anche Vladimir Futak, della Federazione Anarchica cecoslovacca, coinvolto nel processo per essersi recato a testimoniare a favore di un altro antifascista David Srott metallurgico e sindacalista dell'FSA-AIT. I compagni, circa una decina, nell'aprile del '98 si difesero dall'attacco dei nazi del "Fronte Patriottico". Uno dei nazisti coinvolti nell'episodio è oggi in galera per l'omicidio di un omosessuale ma già all'epoca dei fatti il gruppo di cui fa parte si era reso responsabile di aggressioni razziste. Sempre maggiore è la connivenza tra nazisti e polizia e questa sentenza è uno dei tanti segnali repressivi contro gli anarchici più attivi.

Da a-infos, trad. di Amria

Francia - 5 anarchici rinviati a giudizio
Il primo febbraio si celebrerà il processo contro cinque anarchici francesi accusati di aver bloccato un auto della delegazione italiana durante la manifestazione contro il vertice UE di Nizza del 7 dicembre. I compagni rischiano due anni di reclusione e 30.000 franchi di multa. L'unica prova addotta contro di loro dalla polizia è il possesso di due adesivi della Federazione Anarchica di lingua francese. Una manifestazione in sostegno degli arrestati è annunciata per il 13 gennaio a Saint Etienne.

Da a-infos, trad. di Amria

Argentina - libertà per Emilio Alì
Emilio Alì è nelle carceri argentine da 7 mesi. Il 5 maggio dello scorso anno Emilio con altri cento disoccupati si era diretto al supermercato "Casa Tia" nella città di Mar de Plata per chiedere del cibo per le mense per bambini che i disoccupati gestiscono nei quartieri più periferici e poveri. Dopo circa un'ora di trattative il gruppo ottiene dai gestori del supermercato 150 borsoni di mercanzia.

Il giorno dopo Emilio viene arrestato con l'accusa di estorsione: Emilio è un prigioniero politico. Nato in una famiglia poverissima, ha conosciuto la fame sin da piccolo e si è impegnato in organizzazioni di quartiere per ottenere servizi essenziali quale l'acqua e la luce e nell'autorganizzazione dei disoccupati. In suo favore si è costituito un coordinamento di lotta.

Da a-infos, trad. di Amria



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