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Da "Umanità Nova" n.04 del 4 febbraio 2001

Marcello Bernardi
Con gli occhi di un bambino

Discorso ad un bambino

Se ti dicono che sei bravo, sta in guardia: qualcuno cercherà di sfruttarti.
Se ti dicono sempre che sei intelligente, sta in guardia: qualcuno cercherà di farti schiavo.
Ma,
se ti dicono studia, non temere: tu potrai fare un mondo senza scuole.
Se ti dicono taci, non temere: tu potrai fare un mondo senza bavagli.
Se ti dicono obbedisci, non temere: tu potrai fare un mondo senza padroni.

Marcello Bernardi

Nato nel 1922 a Rovereto, Marcello Bernardi è morto a Milano l'8 gennaio di quest'anno. Specialista in Clinica pediatrica, docente di Puericultura all'Università di Pavia e di Auxologia a quella di Brescia, ha svolto con sensibilità e acume fortemente libertarie la sua professione di pediatra-educatore.E' stato sicuramente il pediatra più conosciuto e famoso in Italia, fin da quando la prima edizione del suo più famoso libro "Il nuovo bambino" (Rizzoli, Milano, 1972) non è arrivato in quasi tutte le case delle coppie di genitori che cercavano, e hanno trovato, un manuale anomalo ma rassicurante, nel quale cercare utili e preziosi consigli per allevare ed educare i propri figli in modo decisamente diverso dalla consuetudine. Questo libro ha venduto poi un milione e mezzo di copie e viene tuttora ristampato e riacquistato da moltissimi genitori che continuano evidentemente a considerarlo un testo ancora insuperato tra gli altri che offre il mercato editoriale. Marcello Bernardi appartiene a quella rara razza di uomini veri che sono sempre stati schierati apertamente contro la mistificazione che la società opulenta e autoritaria ha sempre fatto dell'infanzia. Nell'ultimo libro che ha scritto, "L'infanzia fra due mondi" (Fabbri, Milano, 2000) egli rivolge ancora una volta un atto di accusa deciso e fermo all'uso consumistico che viene fatto dell'infanzia nella nostra società. Nel libro Bernardi analizza la condizione del bambino dall'antichità ai nostri giorni, il suo persistente sfruttamento ancora presente in diversi Paesi, ma denuncia anche l'apparente "paradiso" nel quale vivono e crescono i nostri figli oggi.Tutta la sua vita di medico e di divulgatore scientifico, di educatore e di uomo libero, egli si è sforzato di insistere sulla necessità di vedere il mondo con gli occhi del bambino, di analizzare ogni suo problema mettendosi dal suo punto di vista. Ci ha insegnato a comportarci con i nostri figli con lo stesso rispetto e attenzione, sensibilità e serietà, con cui ci comportiamo di fronte ad una persona adulta.Ma questo non è ancora sufficiente se non si svelano fino in fondo le trame che i nemici della libertà tendono a ogni essere umano, soprattutto a quella parte più indifesa rappresentata proprio dall'infanzia. Ecco allora prevalere la critica ferma che egli fa alla Chiesa e al consumismo, alla televisione e alla famiglia, ai genitori permissivi e a quelli autoritari, alla Scuola e alla maleducazione sessuale, insomma a tutto ciò che concorre a limitare e soffocare la libertà del bambino e a mutilare il suo sviluppo integrale e armonico.Non si è dunque mai trincerato e nascosto dietro la sua professione medica, in un ruolo asettico, "scientifico", ma ha sempre preso a schiaffi ogni forma di dominio e di repressione, comunque si manifestasse. Senza però mai infondere sfiducia negli "imperfetti genitori" che ha, anzi, sempre cercato di far ragionare e criticato, offrendo però loro anche dei validissimi spunti di riflessione (Cfr.: Gli imperfetti genitori, Rizzoli, Milano, 1988).Marcello Bernardi ha quindi vissuto la sua attività anche come un mezzo specifico per diffondere il valore nel quale ha sempre creduto, fin dalla sua militanza partigiana, e cioè la libertà, ed in particolare come essa sia il presupposto e l'obiettivo più importante dell'educazione contro ogni forma di pregiudizio e di tabù (Educazione e libertà, De Vecchi, Milano, 1980).Ci ha insegnato a leggere, attraverso lo sviluppo psico-fisico del bambino, concretamente i comportamenti propri di una particolare fase della sua crescita e della sua evoluzione, il bisogno di autonomia e di libertà manifestati, suggerendo risposte non comuni e non allineate alle domande che di volta in volta ogni essere umano pone e si pone nella sua vita alla conquista della propria individualità. In libri come "Il problema inventato" (Emme, Milano, 1971), "La tenerezza e la paura" (Salani, Firenze, 1996), "Adolescenza" (Fabbri Milano, 1998), e molti altri ci ha incoraggiato a ricercare risposte alternative a quelle che più comodamente e facilmente si possono trovare in un mondo così disumanizzato.Tutto questo ha fatto sì che naturalmente Marcello Bernardi sia stato uno di noi, un libertario che ha sempre collaborato con la nostra stampa, in particolare con A-Rivista anarchica e Volontà, e che abbia affidato proprio ad una nostra editrice un dialogo-intervista che mette in luce la sua più profonda essenza di uomo libero che raccomanda a tutti di ricercare la propria felicità (R. Denti, Conversazioni con Marcello Berardi, Eleuthèra, Milano, 1991).Ed è anche per questo che oggi tutti noi che ci occupiamo di educazione ci sentiamo un po' più soli.

Francesco Codello



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