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Da "Umanità Nova" n.04 del 4 febbraio 2001

inform@zione

Venezia liberato Belal Hossein
Belal Hossain è stato scarcerato dopo tre mesi di detenzione nel carcere di Santa Maria maggiore di Venezia. Il giudice per il riesame presso il tribunale di Trieste ha deciso, dopo l'ultima udienza, la concessione degli arresti domiciliari con la possibilità di recarsi al lavoro. Oltre duemila persone a Venezia hanno sottoscritto l'appello per la liberazione di Belal, rappresentante sindacale delle ditte di appalti alla Fincantieri e militante antirazzista, coinvolto in una megainchiesta sull'immigrazione clandestina promossa dalla Procura triestina.
Oggi abbiamo potuto finalmente riabbracciarlo fuori dal carcere. Continueremo la battaglia per la sua completa liberazione.
Rete antirazzista di Venezia

Milano: non-sottomesso
Il 1 novembre scorso Matteo Chindemi ha inviato al distretto militare della propria città la propria lettera di obiezione totale. Matteo dichiara di rifiutare sia l'imposizione da parte dello stato dell'obbligo della leva sia l'esercito e la guerra, la cui unica funzione sono massacri, torture e sofferenze. Matteo si dice altresì convinto che "chi semina disobbedienza raccoglie libertà.
Op op

Ancona violenza e squadrismo in piazza ad nel giorno della "memoria"
Il 28 gennaio 2001, giorno della "memoria" delle vittime del NaziFascismo in Ancona nella centralissima piazza Roma piena di gente per il mercatino dell'antiquariato, i fascisti legati al movimento ForzaNuova hanno inscenato una provocazione aprendo un banchetto pieno di volantini xenofobi ed esponendo croci celtiche legate a dei bastoni. Un gruppo formato spontaneamente da una trentina di antifascisti e antirazzisti ha incominciato a fare cori e a cantare canzoni partigiane davanti a una trentina di poliziotti in tenuta antisommossa chiedendo inoltre alla polizia stessa di rimuovere le celtiche. Molti passanti hanno solidarizzato con gli antifascisti, alcuni persino unendosi al gruppo.
All'improvviso un giovane, aggirato il cordone di Celere e DIGOS ha ribaltato il loro tavolo, è stato poi inseguito raggiunto e pestato dalla polizia, è partita quindi la carica della celere contro il resto degli antifascisti. Un altro ragazzo è stato ferito alla testa da una manganellata e un giornalista della redazione locale del "Messaggero" si è preso un colpo d'asta di legno sul collo dai forzanovisti. La nostra città ha reagito spontaneamente a una improvvisa quanto di cattivo gusto provocazione.
Un gruppo di compagni

Parma presidio antirazzista
Sabato 27 gennaio si è tenuto a Parma il previsto presidio indetto dal Comitato Antirazzista per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della casa.
Come le varie statistiche periodicamente ci ricordano, anche se noi ce ne eravamo già accorti, Parma è una tra le città nelle quali il costo della vita è più alto, rispecchiando un dato di diffuso benessere, e ciò comporta, tra le altre cose, che un diritto essenziale e primario come quello della casa, sia facilmente accessibile solo da ricchi o da fortunati possessori "storici": gli affitti infatti raggiungono livelli improbabili e quindi inaccettabili, soprattutto nel centro, che sempre più sta perdendo la sua connotazione popolare per acquisire il nuovo volto di centro per uffici, negozi e per turisti, per la gioia dei poteri forti locali.
A pagare le conseguenze di tutto ciò , ovviamente, sono in primo luogo le fasce più deboli della popolazione, quindi anziani e soprattutto immigrati, che vanno anche a scontrarsi con la diffidenza (razzismo ?) dei locali.
A tutto questo si aggiunga che proprio la giunta di centro-destra al potere, coerentemente, sta portando avanti questa politica antipopolare, ignorando quindi le poche proteste ( "effetto collaterale previsto"), sopite inoltre da iniziative promozionali d'immagine che incontrano il favore della popolazione, grazie anche al supporto entusiasta del potente organo di stampa locale che fa capo alla confindustria, e da un'opposizione solo di facciata, perché anch'essa storicamente è in felice sintonia decisionale coi poteri imperanti .
In quest'ottica va intesa la festa per il centenario della nascita di Verdi, che ha dato l'occasione a politici di scena nazionale (tra cui il presidente Ciampi, venerato come un semi-dio, o i vari Veronesi, Pecoraio Scanio, Melandri, ecc) di far capolino a Parma, e alla gioiosa Parma-bene di celebrarsi e compiacersi nella cornice del Duomo di Parma, per l'inaugurazione di un'iniziativa che da sempre era da loro considerata retrò, e festeggiata da quattro gatti che, adesso, sono stati in gran parte tenuti lontani dagli spettacoli odierni a causa del loro scarso pedigree e portafoglio.
Non ce ne voglia il buon Verdi se il Comitato Antirazzista ha tentato di disturbare la loro festa con un presidio per la casa, a cui hanno aderito, oltre a tanti immigrati, anche aderenti al Gruppo Anarchico-FAI, ad Alternativa Marxista, al circolo Luxemburg, al giornale" Quieora", ai giovani Comunisti più altri che il povero cronista al momento non ricorda: in totale, almeno trecento persone sono passate e hanno attivamente partecipato, con una presenza media mai inferiore alle 200 unità.
Prologo interessante è stata la visita preventiva effettuata dalla Digos a casa di due compagne del Comitato, di cui una anche aderente alla F.A.I..
L'iniziativa può dirsi riuscita, nonostante il silenzio servile della stampa locale ed il sospetto che anche questa iniziativa sociale, come altre qui a Parma, al di là di un certo numero di persone un po' più "sensibili", non riesca a smuovere coscienze di gente da sempre addormentata dal noto benessere.
Anarcomax

Palermo corteo antifascista
Sabato 27 gennaio anniversario della liberazione dei prigionieri del lager di Auschwitz, Palermo è stata attraversata dal corteo studentesco, organizzato dalle forze antifasciste cittadine, che ha visto la partecipazione di più 300 persone. Il corteo, dopo aver percorso le vie del centro, si è poi concluso al CSOA Goliardo, dove alla fine è stata fatta un'assemblea assieme agli studenti.
La conclusione della manifestazione al Goliardo è stata fortemente voluta da tutti i partecipanti, per testimoniare solidarietà agli occupanti che soprattutto in quest'ultimo periodo sono stati oggetto di provocazioni fasciste, istituzionali e non.
Il Goliardo, assieme agli squat Liquid gas e Villa Pantelleria (occupati all'indomani delle mobilitazioni contro il vertice ONU), forse per la sua natura che lo vede più aperto verso le problematiche legate al territorio e per la potenziale forza che potrebbe acquisire all'interno del tessuto sociale cittadino, immerso com'è in una delle zone più degradate di Palermo, è stato sin dal primo momento oggetto di continui attacchi volti ad ottenerne la chiusura.
Il palazzo all'interno del quale si trova, è di proprietà dell'università ed è gestito dall'Opera universitaria. Nei giorni immediatamente successivi all'occupazione, gli occupanti avevano addirittura ricevuto da parte del rettorato una sorta di nulla osta che li aveva relativamente tranquillizzati, perché il rettore aveva detto che sarebbero stati lasciati in pace fino a quando non si sarebbe proceduto al restauro anche dell'ala di palazzo occupata (il Goliardo, in realtà, occupa soltanto un'area dell'ex Hotel de France, anche se molto grande). Questa posizione del rettorato è cambiata nei fatti quando, qualche giorno dopo, è stato detto dalla prefettura che il centro sociale era stato posto sotto sgombero, a seguito di una comunicazione dell'università nella quale si sottolineava la pericolosità del luogo perché inagibile. Evidentemente la destra, all'interno dell'ateneo, ha fatto sentire tutto il suo peso.
Comunque da parte della prefettura, evidentemente per il clima positivo (per noi) che si è instaurato in città per i prossimi appuntamenti (soprattutto in vista del G8 di febbraio), non si è voluto andare al muro contro muro, cercando nei fatti, come si è capito anche con il successivo incontro col questore, di lasciare dei margini per potere iniziare una trattativa.
Dal fronte più prettamente politico, invece, gli attacchi della destra con a capo AN, si sono fatti pesanti e continui all'interno del consiglio comunale. Addirittura proprio la settimana scorsa è stata indetta da parte di Azione giovani una settimana anticomunista. L'intenzione degli organizzatori di questa campagna era quella di attivare tutti i canali istituzionali per far sgomberare il Goliardo: se non ci fossero riusciti con tali strumenti, lo avrebbero fatto di loro iniziativa. Infatti venedì 26, AG assieme a FN ha indetto un presidio davanti il rettorato (che si trova nel palazzo contiguo al Goliardo), evidentemente per provocare degli scontri, in modo da dare alla polizia il pretesto per lo sgombero. Per la cronaca, la giornata di venerdì l'abbiamo trascorsa presidiando il centro sociale, ma dei fascisti nemmeno l'ombra...
T.A.Z. Palermo, Laboratorio di comunicazione libertaria
taz-palermo@libero.it

Pordenone
Sabato 20 gennaio si è svolta a Pordenone presso il KonsorzioAgrarioOkkupato l'iniziativa libertaria che prevedeva nell'arco della giornata 2 incontri con Cosimo Scarinzi e un concerto finale con gli Slapstick e gli Oliver.
In mattinata l'assemblea del collettivo Studentesco Skegge Impazzite ha dibattuto con l'intervento di Cosimo Scarinzi sull'autonomia scolastica, in particolare sull'aziendalizzazione della scuola e sul ruolo del preside-manager. L'assemblea originariamente pensata come luogo di controinformazione aperto a più istituti ha subito in ultimo un'opposizione del preside e della consulta studentesca per i "soliti motivi tecnici" che in realtà erano espressamente politici. Con un volantino distribuito in tutte le scuole di Pordenone i ragazzi e le ragazze del collettivo Skegge Impazzite hanno denunciato l'episodio dimostrando coi fatti cosa significhi autonomia scolastica.
Verso le 18 è stata la volta dell'incontro, sempre con Cosimo Scarinzi, intitolato "La libertà dei liberali, la libertà degli anarchici". L'incontro-dibattito nasceva dalla necessità di fare chiarezza su due piani; il primo nel tentativo di smascherare la strumentale campagna "liberale-libertaria-liberista" portata avanti in modo più o meno trasversale dal partitume politico e da organizzazioni sedicenti libertarie (vedi anarco-capitalisti, mini-anarchici e monnezza varia), il secondo per proseguire il dibattito innescato su alcune testate anarchiche e libertarie che vede nel proponimento liberal la chiave di lettura "giusta" dell'anarchismo, in particolar modo revisionando negativamente il comunismo libertario come orientamento storico-politico e sociale in campo anarchico. L'incontro ha visto la partecipazione di una quarantina di persone con un vivace e interessante dibattito finale. L'iniziativa si è conclusa con il concerto programmato che ha visto la partecipazione di più di 300 persone. Hanno organizzato il Collettivo per l'Autogestione Gata Negra e il circolo Libertario E. Zapata.
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