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Da "Umanità Nova" n.05 dell'11 febbraio 2001

Fiat Mirafiori: scioperi spontanei e blocchi stradali
Ritorna la lotta operaia

Scioperi spontanei, cortei interni, blocchi stradali sono stati la risposta all'annuncio che 147 lavoratori a termine della Carrozzeria di Mirafiori non sarebbero stati riconfermati. Una vera provocazione per i precari e per tutti gli altri: la notizia dei licenziamenti giunge intorno a mezzogiorno del 2 febbraio mentre gli operai sono riuniti in mensa per il pasto e, insieme, gira una lettera in cui si chiedono ben 200 ore di straordinario per la settimana successiva. Immediatamente si sono fermati gli operai della Lastratura e poi anche quelli di Verniciatura. Erano le 13 di venerdì e la protesta si è pian piano allargata a macchia d'olio: anche il secondo turno entra in agitazione. Gli operai escono dalla fabbrica. In prima fila i giovani licenziati, poi man mano gli altri: le tute blu e quelle grigie, quelle azzurre e quelle arancioni. Pochi ormai i dipendenti Fiat "classici", ché la maggioranza appartiene ormai alla vasta tribù degli esternalizzati, ma questo non basta a creare divisione, perché la solidarietà è immediata e spontanea. Mentre gli operai bloccano il traffico in corso Agnelli una Uno rossa si avventa a gran velocità sul gruppo travolgendo due giovani operai, che per fortuna se la caveranno con un mese d'ospedale. Gli animi sono esacerbati: da alcune settimane nello stabilimento di Rivalta sono comparse scritte fasciste minacciose nei confronti di alcuni sindacalisti.

La protesta spontanea ed incazzata è il segno del clima sempre più difficile che si respira in fabbrica: la trattativa per il contratto integrativo bloccata da tempo, l'annuncio degli oltre mille esuberi a Mirafiori e la conferma della cassa integrazione per altri mille alle Meccaniche sono il segno tangibile di un'incertezza per il futuro che tocca ormai tutti. L'inaspettato licenziamento dei 147 giovani contrattisti a termine non è che la goccia che fa traboccare un vaso ormai colmo: nonostante il sostanziale immobilismo di Fiom, Uilm e Fim i lavoratori scelgono la via della lotta e lo fanno in modo deciso. Non accadeva dagli anni '70. Si sono visti giovani operai che mai avevano preso la parola improvvisare comizi issati sulle spalle dei loro compagni, si sono uditi slogan durissimi contro la Fiat mentre ad alcuni dei "vecchi" la voce si rompeva per la commozione. Ad uno nostro compagno che sopraggiungeva un operaio sulla cinquantina ha gridato. "Hai visto? Hai Visto? La lotta di classe!" Certo, al momento, quella cui assistiamo è un'esplosione di rabbia che non ha chiaro indirizzo politico ma, semplicemente, esprime un disagio ormai non più contenibile. Gli operai scesi in sciopero spontaneo non mostrano una capacità di critica verso il sindacalismo di stato e talora neppure verso quello di destra: nei blocchi stradali si sono viste le bandiere dell'UGL accanto a quelle del Sin. Cobas e della Fiom. Resta però il fatto che per la prima volta da moltissimo tempo l'ennesima dimostrazione di arroganza padronale ha trovato una risposta immediata e decisa e non il consueto mugugno rassegnato e silenzioso. Una risposta che stavolta non è stata solo un episodica perché lunedì 5, alla ripresa del lavoro, a Carrozzeria sono ricominciate le agitazioni: ogni turno si è fermato spontaneamente per due ore, ci sono stati cortei interni e due manifestazioni fuori dai cancelli. Un primo corteo di operai ha nuovamente bloccato il traffico in corso Unione Sovietica e in corso Traiano mentre un altro si è radunato davanti alla palazzina della direzione. I giovani contrattisti licenziati si sono incontrati con gli operai solidali. È loro intenzione tornare tutti i giorni davanti alla fabbrica. L'adesione agli scioperi è stata pressoché totale. A Mirafiori l'aria si sta scaldando in questo gelido febbraio.

Maria Matteo



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