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Da "Umanità Nova" n.05 dell'11 febbraio 2001

Senza frontiere
Brevi dal mondo

Francia - solidarietà ai compagni fermati a Nizza
Il 13 gennaio a Saint-Etienne si è svolta una manifestazione in sostegno ai cinque anarchici della F.A. fermati durante la mobilitazione nizzarda del 7 dicembre contro l'Unione Europea. I cinque sono stati accusati di aver fermato l'auto di una delegazione italiana al vertice e per questo motivo saranno processati il prossimo 15 febbraio. Al corteo sono intervenuti compagni da Chambery, Clermont-Ferrand, Marseille, Dijon, Lyon: nonostante la fitta pioggia il corteo ha visto una buona partecipazione e, con comizi improvvisati nei pressi di alcuni luoghi simbolicamente rilevanti (il Mac Donald's, la prefettura, i posti sorvegliati da telecamere), ha realizzato una vivace comunicazione con la città. L'iniziativa era organizzata dalla Federazione Anarchica e dalla CNT.
Da un comunicato del gruppo "Penser-Agir - FA" di Saint-Etienne, trad. di Amria

Francia - serie di processi a militanti della Confederation Paysanne
La criminalizzazione dei movimenti sociali per via giudiziaria diviene sempre più moneta corrente: i processi contro la Confederation Paysanne si moltiplicano ed in febbraio per ben due volte aderenti a questo sindacato si troveranno di fronte al tribunale di Montpellier. L'8 febbraio saranno processati militanti contro l'OGM ed il 15 si celebra l'appello contro gli accusati per i noti fatti di Millau (lo "smontaggio" di un Mc Donald's, NdR). L'8 il 15 ed il 16 febbraio sono previste manifestazioni davanti ai tribunali, momenti di controinformazione, festa-carnevalesca, teatro di strada, animazione musicale.
Da Le Monde Libertaire, trad. di Amria

Belgio - un anno di galera per aver manifestato contro le espulsioni di rom
Un anno orsono, il 3 ottobre del '99, a Steenokkerzeel si svolse una manifestazione di protesta contro la deportazione di alcuni rom, che la polizia è giunta a marcare con un segno sulla pelle. Alla manifestazione era presente Pascal Marchand, anarchico e attivista del collettivo contro le espulsioni. La polizia lo accusa, ma lui rigetta le accuse, di assalto armato e danneggiamento di proprietà privata. Il 26 gennaio di quest'anno Pascal viene condannato ad un anno di prigione ed il 30 gennaio viene arrestato nella propria abitazione e condotto nella galera di Vorst a Bruxelles. Pascal si considera un prigioniero politico e sin dal suo arrivo inizia uno sciopero della fame. Le autorità penitenziarie tentano di spezzare la sua resistenza relegandolo immediatamente in isolamento, nel cosiddetto "spazio per la riflessione", un buco dove il compagno viene ripetutamente picchiato. Il medico che lo visita il 2 febbraio rileva segni di percosse sul volto ed in ogni parte del corpo.
La settimana prossima ci sarà il processo di appello a Pascal Marchand.
Chi volesse inviare lettere o fax di protesta ed in supporto a Pascal può scrivere al Ministro della Giustizia, Marc Verwilghen (02/538.07.67; Ministero della Giustizia, Waterloolaan 115, 1000 Brussels, Belgium) e alla prigione di Vorst (02/349.75.65; Prison de Forest, Av. de la Jonction, 1190 Forest-Brussels).
Da un comunicato del Collettivo contro le espulsioni in a-infos, trad. di Amria

Spagna - Migliaia in piazza a Barcellona per difendere gli immigrati
Dopo l'entrata in vigore della nuova legge sull'immigrazione e dopo lo sciopero della fame di circa 600 immigrati, in atto dal 20 gennaio in varie chiese della città, una grande manifestazione ha percorso domenica 4 febbraio le strade di Barcellona, rivendicando il diritto di tutti gli immigrati ai documenti, al lavoro, alla casa, e rivendicando la libertà di movimento per ogni persona.
Circa 50.000 persone sono scese in piazza per la più grande manifestazione pubblica di solidarietà con gli immigrati e come forma di aperta disobbedienza civile. La nuova legge infatti proibisce agli immigrati di svolgere manifestazioni pubbliche e colpisce penalmente chi aiuta un immigrato in condizione di clandestinità. Un concerto di dodici ore in una centrale piazza cittadina ha chiuso l'evento. La delegata del Governo in Catalogna ha ribadito nel frattempo la posizione delle istituzioni: possibile revisione delle domande di regolarizzazione rifiutate in Catalogna (20.000), con la condizione previa della fine dello sciopero della fame e dell'occupazione delle chiese. Gli immigrati, anche se in parte hanno abbandonato lo sciopero della fame, rimangono fermi nella rivendicazione di uguali diritti per tutti e nell'occupazione delle chiese.
Dile



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