Da "Umanità Nova" n.07 del 25 febbraio 2001
La destra estrema in Europa
La galassia neofascista
Da decenni in questo slogan vi è racchiuso il programma della destra
nostalgica, programma in cui l'Europa, così come aveva sognato lo stesso
Hitler, torna ad essere il centro della civiltà occidentale ed una forza
economica e militare di prima grandezza. Il recente ingresso del partito
nazional-liberale di Haider nel governo austriaco nello scorso anno ha
sollevato, con un ritardo impressionante, l'attenzione degli osservatori
politici sulla deriva di destra che sta vivendo l'Europa, una destra certo non
omogenea ma accomunata, anche nella contraddizione, da analoghi accenti
nazionalisti, populisti e razzisti, che in molti casi coincidono anche col
ritorno dell'ideologia nazi-fascista ed in altri ne prefigurano future
affermazioni.
Innumerevoli e ben radicati sono ormai i movimenti populisti che, specie a
cavallo delle Alpi e nei paesi di lingua tedesca, hanno reinterpretato in
chiave <<micronazionalista>> il vecchio regionalismo trasformando
le istanze federaliste in un richiamo identitario alle <<piccole
patrie>> in nome, ancora una volta, del <<Sangue e Suolo>>
(Blut und Boten) ed in contrapposizione della cosiddetta globalizzazione che
omologa e contamina le singole culture tradizionali.
È su questo terreno che settori della destra liberale si stanno
incontrando con le destre radicali, alimentandosi da un lato delle teorie della
<<nuova destra>> francese di Alain de Benoist e dall'altro delle
tesi <<nazional-rivoluzionarie>> di gruppi soprattutto tedeschi.
Basta una panoramica, anche sommaria e in alcuni casi non del tutto aggiornata
come quella che offriamo, dei principali partiti e gruppi dell'Europa della
discriminazione per comprendere quanti danni hanno procurato la perdita della
memoria collettiva e la politica della pacificazione fatta propria anche dalle
socialdemocrazie europee, sovente al governo, e quanto sia urgente predisporre
adeguate contromisure sociali, sviluppando a livello internazionale una rete di
informazione antifascista.
A cura dell'Archivio Antifascista
FRANCIA
Front National
Fondato nel 1972, dagli anni Ottanta il Front National di Jean Marie Le Pen
è stato il primo segnale di riscossa per tutta le destre, anticipando
strategie di cattura del consenso, sia popolare che moderato, poi fatte proprie
da gran parte delle formazioni populiste e nazionaliste europee, Lega Nord
compresa. Nelle elezioni cantonali dell'82 raggiunse oltre il 12% dei voti,
attestandosi poi a livello nazionale per circa vent'anni attorno al 15%, con
punte superiori al 25% in alcune regioni e in alcune periferie parigine. La sua
<<identità>> è sempre stata quella di un
<<partito antisistema>>, fortemente connotato in senso fascista,
che ha fatto della lotta all'immigrazione, dipinta come <<invasione della
patria>>, il suo principale cavallo di battaglia e proponendo una
politica di <<preferenza nazionale>> a favore dei ceti meno
abbienti e dei disoccupati francesi. Attualmente dopo la scissione interna
guidata da Bruno Megret, fondatore del Mouvement National Republicaine (M.N.R.)
che raccoglie circa un 3% di voti, e la nascita del Rassemblement pour la
France dell'ex-ministro gollista Pasqua e del fondamentalista cattolico de
Villiers, il Front National sta attraversando una crisi alquanto seria ma
rimane comunque un punto di riferimento di notevole importanza. Prima della
scissione contava su 60.000 iscritti e oltre 4 milioni di voti e nel '95
è stato il partito più votato dagli operai francesi.
Ha contatti internazionali con tutti i gruppi della destra estrema; sia Fini
che Haider hanno dovuto prendere le distanze dagli aspetti più
apertamente razzisti della sua politica.
Alla destra di Le Pen, cinque anni fa, si era costituita una piccola
organizzazione sotto la sigla NSDAP-AO, risultante dalla fusione dei
pre-esistenti Fasceaux Nationaliste Français e Parti Nationaliste
Française et Européen, ma mancano notizie sugli esiti successivi
dell'operazione, così come non disponiamo di informazioni su un'altra
organizzazione neonazi, i Jeunesses Nationalistes Révolutionnaire,
guidate da un certo Serge Ayoub.
GERMANIA
N.P.D. (National Partei Deutschland)
Esistente da quarant'anni e nel '69 stava per entrare al Bundestag con il 4,9%,
ma è stato rifondato nel '94 ed attualmente è il principale e
più aggressivo partito neonazista, tanto da essere minacciato di
scioglimento. Al suo interno si ritrovano infatti uomini e strutture di
precedenti formazioni messe fuorilegge. Udo Voigt è il presidente mentre
Horst Mahler (ex-RAF) è il suo principale ideologo, secondo il quale
l'N.P.D. è un partito di sinistra. Vanta 7.000 iscritti e circa un
migliaio di militanti, tra cui molti giovani inquadrati nelle fila degli Junge
National Demokraten. Ha ottenuto scarsi risultati elettorali, anche se in
alcuni Lander ha superato l'1%; a Sebnitz però, il paesino della
Sassonia dove un bambino, figlio di una tedesca e di un iracheno, è
stato linciato pubblicamente da una banda di giovani neonazi, l'N.P.D. ha il
6,5% dei voti. Nello scorso anno l'N.P.D. ha ottenuto sovvenzioni statali per
circa un miliardo e 200 milioni, in base alla sua rappresentanza elettorale.
Mantiene rapporti con l'estrema destra europea, tra cui Forza Nuova per
l'Italia.
D.V.U. (Deutsche Volksunion)
Conta circa 17 mila iscritti ed è presente nei parlamenti di vari Lander
tedeschi-orientali; ha registrato un buona affermazione elettorale attorno al
13% nel Sachsen-Anhalt.
Republikaner Partei
Fondato da Franz Schonhuber si è affermato con l'eloquente slogan:
Difendiamo gli interessi dei Tedeschi. Secondo alcune fonti conterebbe 14 mila
aderenti, ma potrebbero essere diecimila in più; attualmente, dopo
alcune importanti affermazioni elettorali negli scorsi anni, appare in
declino.
D.A.O. (Deutsche Aufbau Organisation)
Emanazione del Movimento per la Germania (Deutschland-Bewegung), è
un'organizzazione che si definisce democratica e patriottica e che aspira a
rappresentare tutti i <<tedeschi>> preoccupati per le sorti della
Germania e che vogliono la ricostruzione della nazione; ne è il
principale dirigente tale Alfred Mechtersheimer, ex-ufficiale della Bundeswehr
ed ex-Verde, ormai passato all'estrema destra, secondo il quale la Germania
deve <<rendersi nazional-omogenea, cioè interculturale, piuttosto
che multiculturale; e ritrovare le proprie virtù originarie, la
diligenza e la capacità inventiva, per non soccombere nella lotta per la
supremazia economica internazionale>>. La D.A.O. esprime sia posizioni
antiamericane che xenofobe contro i cristianodemocratici incapaci di
<<sbarazzarsi dei trafficanti negri e di tutti i clandestini>>. Ha
rapporti con l'F.P.O. di Haider e il Front National di Le Pen.
Unabhangige Kameradschaften
Esistono inoltre numerosi gruppi indipendenti e spontanei, spesso con
caratteristiche bonehead. Secondo le informazioni di un istituto di ricerca
federale gli estremisti di destra nello scorso anno sarebbero stati 51.400,
divisi in oltre ottanta tra gruppi, partitini e associazioni.
BELGIO
Vlaams Blok (Blocco Fiammingo)
<<Il nostro è un partito nazionalista, ovviamente di destra, come
la FPO di Haider, come il Front National francese, come la vostra Alleanza
Nazionale. Siamo della stessa famiglia: crediamo nei valori morali e vogliamo
tornare a essere i padroni della città che abitiamo (...) La lotta
all'immigrazione è uno dei pilastri del nostro programma (...) Bisogna
fermare i clandestini quanto i rifugiati politici>>: questo il biglietto
da visita del principale partito nazional-populista belga (33% di voti alle
ultime elezioni ad Anversa), secondo quanto dichiarato da uno dei suoi
dirigenti Filip Dewinter; gli altri sono Frank Vanheke e Gerolf Annemans. Il
Vlaams Blok è nato nel '78, quale filiazione del Volk Sunie, ma il suo
grande sviluppo è iniziato circa cinque anni fa, ottenendo consensi sia
in settori popolari che borghesi. Conta circa 12.000 iscritti, prevalentemente
di sesso maschile come il suo elettorato (in parlamento ha un peso elettorale
pari al 15%). L'ala liberale-liberista minoritaria del V.B. è guidata da
Alexadra Colen, su posizioni anti-fisco e anti-welfare.
Ha rapporti con il Front National francese (a dispetto del minoritario Front
National belga di Daniel Ferret) e i Republikaner tedeschi con i quali, tra
l'89 e il '94, aveva costituito un gruppo comune al Parlamento europeo.
P.C.N. (Parti Communautarie Européen)
Fondato sul finire degli anni '60 dall'ex-SS belga Jean Thiriart (morto nel
'92), si caratterizza per le posizioni <<nazionalrivoluzionarie>>,
fortemente connotate in senso antiamericano; dopo la sua
<<rifondazione>> appare molto attivo e ideologicamente molto
spregiudicato. Ha proprie sezioni in Francia e in Italia, ma guarda soprattutto
alle alleanze nazional-comuniste in Russia e sostiene le lotte dei movimenti
islamici.
SVIZZERA
U.D.C. (Unione Democratica del Centro)
Partito <<agrario>> da quarant'anni al governo della Federazione
Elvetica che si presenta come il <<partito popolare>> svizzero,
già frutto di una scissione del Partito liberale-radicale, negli ultimi
anni ha accentuato le proprie posizioni nazionaliste e conservatrici, contro
l'ingresso della Svizzera all'O.N.U. e l'adesione all'Unione Europea e in
difesa delle specifiche tradizioni e diversità nazionali, raccogliendo
altri partiti minori collocati a destra. Ne è il principale leader
Cristoph Blocher, un ricco imprenditore, e alle ultime elezioni ha ottenuto il
22,5% dei voti, diventando il primo partito del paese alla pari con quello
socialista. L'U.D.C. esprime posizioni xenofobe contro l'immigrazione e i
rifugiati, in quanto finirebbero per gravare sulle spalle dei contribuenti.
AUSTRIA
F.P.O. (Frei heitloiche Partei Oesterreichs)
È il partito capeggiato da Joerg Haider (Thomas Prinzhorn appare invece
come il dirigente maggiormente in ascesa), oggi facente parte della coalizione
governativa nero-blu, dopo aver raggiunto il 26,9% dei voti alle elezioni
legislative nell'ottobre dello scorso anno. Oltre a mantenere la propria
identità di partito vicino alle nostalgie naziste dei veterani di
guerra, l'F.P.O. alle ultime elezioni è risultato il primo partito
<<operaio>> in Austria, con circa 3/4 del suo elettorato di matrice
operaia. Partendo proprio dai quartieri popolari di Vienna, il partito di
Haider è riuscito a canalizzare il dissenso sociale per le scelte
economiche del precedente governo socialdemocratico contro gli
<<stranieri>> e la sinistra in genere, facendo propria sia
l'opposizione all'Europa dell'Euro che all'americanizzazione della cultura
nazionale, dichiarandosi contrario anche all'espansione di Mc Donald's, pur
essendo favorevole all'adesione dell'Austria alla NATO.
OLANDA
Nuova Destra
Sull'onda del declino politico dei partiti tradizionali di destra e
dell'insuccesso elettorale del Centrumdemokraten, da qualche anno è
sorto il movimento della Nuova Destra che raccoglie diverse esperienze quali la
rivista SOS (Studie, Opboww en Strijd), il gruppo Voorpost e il Nederlandse
Studenten Vereniging; ne sono i principali ideologi tali Ruder e Veldman. La
Nuova Destra mette a fuoco soprattutto quelli che loro chiamano i punti deboli
della <<ideologia liberale di sinistra>> e cercano collegamenti con
ogni movimento della sinistra radicale, sostenendo che <<Oggi le
più importanti differenze politiche non sono più tra sinistra e
destra>> e parlando di solidarietà verso quei <<popoli che
lottano per salvare la propria identità e con tutti quelli che offrono
resistenza contro la distruzione della flora e della fauna, contro il potere e
l'influenza illimitata delle multinazionali e contro la società dei
consumi>>, tra questi popoli gli Indiani del Nordamerica occupano il
primo posto e la loro storia è usata per dimostrare i danni causati
dalla <<massiccia immigrazione di popoli a cui non importa niente della
cultura e della religione dei popoli indigeni>> e viene sostenuto che,
proprio come gli indiani, gli olandesi devono riscoprire la loro
identità e <<in primo luogo diventare nazionalisti>>.
GRAN BRETAGNA
British National Party
Il B.N.P. che può contare su circa 2.000 aderenti è
l'organizzazione più aggressiva e ha registrato in passato anche qualche
circoscritta affermazione elettorale; ad essa sono collegati i vari gruppi
boneheads (circa 1.500 teste rasate) e la struttura clandestina Combat 18 che,
secondo le informazioni della rivista antifascista Searchlight, avrebbe
appoggiato gli attuali dirigenti di Forza Nuova, Fiore e Morsello, durante il
loro <<esilio>> in Inghilterra.
National Front
Attualmente, dopo che negli scorsi decenni aveva avuto una certa importanza, il
National Front risulta in declino, anche se i suoi militanti restano attivi nel
Birmingham, quasi esclusivamente in funzione anti-immigrati.
DANIMARCA
Dansk Folkeparti (Partito del Popolo danese)
Nato nel '95, ne sono dirigenti Pia Kjaersgaard e Mogens Camre; ha ottenuto il
9,8% alle ultime elezioni ed è il primo partito dell'elettorato operaio.
Conta circa 7.000 iscritti; capo della segreteria è Steen Thomsen.
Partito populista e xenofobo, tanto da aver subito una denuncia per incitamento
all'odio razziale, ma rifiuta decisamente l'etichetta di nazista e non ha,
almeno formalmente,
contatti con altri partiti o formazioni europee.
D.N.S.B. (Partito nazional-socialista danese)
Il leader si chiama Jonni Hansen. Gruppo neonazista con alcune centinaia di
militanti; nel '97 tentò di organizzare una manifestazione per
commemorare Rudolf Hess.
UNGHERIA
MIEP (Partito della Giustizia e della Vita ungherese)
Partito nazionalista di estrema destra il cui leader si chiama Istvan Csurka
(un altro esponente è Erzsebet Gidai), che dichiara di opporsi, tra
l'altro, alle <<congiure mondiali bolsceviche, massoniche o
ebraiche>>. Alle elezioni del '98 ha preso il 5,5 dei voti, entrando in
Parlamento con 14 seggi.
Ha contatti con l'F.P.O. di Haider (l'Austria è il secondo partner
commerciale dell'Ungheria) in una comune visione mittleuropea.
SPAGNA
Alternativa Democratica Nacional (A.D.N.)
Formazione di "unità nazionale" che raccoglie personaggi già
legati ad altri raggruppamenti fascisti e falangisti, con discreta
capacità d'intervento politico-sociale di stampo populista. Slogan
eloquente della "Democracia Nacional": defiende tu identidad, recupera tu
prestigio.
Movimiento Social Español (M.S.E.)
Formazione capeggiata da Ricardo Saenz de Ynestrillas, imprenditore e figlio di
un militare ucciso dall'ETA, incentra le sue campagne politiche sui temi del
terrorismo, dell'immigrazione e della droga. Nel '94 ha promosso una coalizione
con altri raggruppamenti d'estrema destra denominata Alianza para la Unidad
Nacional, a cui hanno aderito il Frente de Alternativa Nacional (scissione del
Frente Nacional, fondato dal franchista Blas Pinar), il sindacato parafascista
Fuerza Nacional del Trabajo e Nacion Joven, un gruppo nato nell'89 che, a sua
volta, raccoglieva universitari aderenti alle Juventudes de Fuerza Nueva,
settori falangisti e delle Juntas Españolas.
Alternativa Europea
Formazione di tendenza nazional-bolscevica, legata alle posizioni di Juan
Antonio Llopart Senent e di Ramon Baue, è capeggiata da Enrique Moreno.
Risulta legata alle esperienze della Coordinadora Alternativa Solidarista,
della 3a Via Solidarista e della disciolta CEDADE; è
soprattutto attiva in Catalogna ed è presente in altre zone come Madrid,
Logroño, Castilla.
Organizzazioni falangiste e tradizionaliste
Oltre alla storica Falange Española de las J.O.N.S., fondata da J.
Antonio Primo de Rivera nel '33, che ha raccolto anche uomini e strutture della
Falange Autentica di Gustavo Morales disciolta nel 1980 e del Frente de
Estudiantes Sindicalistas, vi è la Falange Española Independiente
che unisce un linguaggio "sinistrese" a contenuti ultracattolici e
tradizionalisti.
A questi gruppi, si aggiunge Comunion Tradicionalista che raccoglie i
monarchici filofranchisti.
Altre formazioni
Nueva Acropolis è la più inquietante e misteriosa formazione
neonazi (peraltro presente anche in Italia, Belgio e Francia) che unisce una
strutturazione occulta sul modello della setta mistica ad un'attività
pubblica di tipo ecologista.
Invece i diversi gruppi "nazi-skin" legati alle esperienze delle Bases
Autonomas di Madrid, di Accion Radical di Valencia e della Vanguardia Nacional
Revolucionaria di Barcellona, pur essendo alquanto aggressivi e presenti
all'interno degli stadi non sembrano riuscire ad essere molto di più che
un serbatoio di manovalanza per le organizzazioni più forti.
Fuerza Nuova non sembra essere una realtà importante; infatti i "cugini"
italiani, che peraltro in Spagna hanno un buon giro d'affari, hanno rapporti
politici soprattutto con la Falange; mancano informazioni recenti anche sul
Frente Nacional di Pinar che pure in passato aveva contato, secondo alcune
fonti, circa 2.000 militanti.
Altre informazioni
SVEZIA
- Sverige Demokraterna
- National Ungdom
- N.S.F. Fronte Nazional-Socialista
- Nuova Democrazia
REPUBBLICA CECA
- Alleanza Nazionale (fuorilegge per i suoi mai negati legami ideologici col
nazismo).
- SNS (Partito Nazionale) 10% dei voti.
SLOVENIA
- Partito ultranazionalista di destra di Polonca Dorajc.
LUSSEMBURGO
- Nationalbewegong
NORVEGIA
- Partito del Progresso di Carl Hagen.
SCANDINAVIA
- Partito del Progresso.
Questo "dossier" è stato realizzato con ristretti margini di tempo,
soprattutto attraverso la consultazione della stampa e le informazioni fornite
da diverse pubblicazioni antifasciste e di movimento, purtroppo non sempre
recentissime; ogni aggiornamento ed integrazione è quindi oltremodo
gradito.
Archivio Antifa
|