Da "Umanità Nova" n.07 del 25 febbraio 2001
Scuola
Contratto di San Valentino
Chi pensasse, visto il titolo, alla festa degli innamorati sarebbe in errore,
CGIL CISL UIL hanno, con ogni evidenza, preso a modello il buon vecchio Al
Capone emulandone la capacità nell'affrontare gli avversari e nel
garantirsi il monopolio del potere, in questo caso i diritti sindacali, che il
movimento degli insegnanti aveva messo, nella primavera del 2000, in
discussione.
Il contratto scuola firmato il 15 febbraio 2001, quasi nell'anniversario dello
sciopero del 17 febbraio 2000 contro il concorso indecente, è presentato
dai suoi responsabili e dai loro sostenitori come la concessione di forti
aumenti ai docenti e come un primo, importante, passo nella direzione delle
"retribuzioni europee".
È, di conseguenza, opportuno ricordare alcuni fatti:
il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario non riceve alcun aumento e
vede, anzi, ridotte le proprie retribuzioni reali mentre aumentano gli impegni
ed i carichi di lavoro. Basta guardare agli aumenti lordi previsti al gennaio
2001 per rendersi conto della miseria concessa ad un quinto del personale. Per
fare alcune esempi di lavoratori con un'anzianità di servizio da 15 a 20
anni: un collaboratore scolastico riceve 45.000 lire lorde (meno di 30.000
nette), un assistente amministrativo 52.000 lorde (meno di 35.000 nette), un
responsabile amministrativo 61.000 lire lorde (meno di 40.000 lire nette).
per quanto riguarda i docenti, vengono presentate come "aumenti" le cifre
previsto dal contratto del 1999 come recupero della quota di retribuzione
sottrattaci con il taglio degli scatti d'anzianità del 1995 (i 1260
miliardi del concorso indecente rifiutato dalla categoria) e, per di
più, ce ne viene resa solo una parte mentre un terzo andrà a
pagare lavoro aggiuntivo deliberato a livello di scuola. La cifra lorda che i
docenti percepiranno in busta paga è di lire 120.000 per chi ha da 0 a
14 anni di anzianità, di 173.000 per chi ne ha da 15 a 27, di 205.000
per chi ne ha più di 28. A questa cifra vanno aggiunte alcune decine di
migliaia di lire in paga base.
non vi sono aumenti per il 2000 che pure, formalmente, è compreso nel
biennio coperto dal contratto integrativo e gli aumenti reali netti delle
retribuzioni, se si sottrae quanto già ci spettava e quanto era
già in busta paga, si riducono a cifre assolutamente modeste.
Indubbiamente, nonostante quanto si è detto, il contratto scuola
può essere considerato un "buon contratto" a fronte di quelli di altri
comparti del pubblico impiego visto che una quota di quanto ci è stato
sottratto con contratto del 1995 mediante il taglio degli scatti di
anzianità è tornato in busta paga sostanzialmente secondo il
criterio dell'anzianità. Una lettura equilibrata del contratto non
può che rilevare questa, parziale, vittoria.
Si devono considerare, però, due fatti non irrilevanti:
gli scatti di anzianità sono stati sottratti a tutto il personale mentre
la cifra corrispondente torna come abbiamo detto parzialmente solo ai docenti.
Si conferma una deriva corporativa ed una tendenza alla divisione dei
lavoratori della scuola che si è manifestata, nel corso delle ultime
elezioni delle RSU con i buoni risultati della Gilda degli Insegnanti;
un terzo circa dei 1260 miliardi in questione non torna nemmeno agli
insegnanti e va ad accrescere il fondo di istituto per retribuire lavoro
aggiuntivo. Nei fatti si accresce il potere discrezionale del Dirigente
Scolastico nell'assegnare risorse e retribuzioni. La gerarchizzazione della
categoria degli insegnanti, battuta dal movimento contro il concorso indecente,
rischia di svilupparsi ancora di più e con maggiori difficoltà ad
opporvisi a livello di singola scuola.
Non va, d'altro canto, sottovalutato il fatto che, dei diciannove articoli che
costituiscono il contratto, ben tre sono dedicati a regolamentare, meglio
sarebbe dire, sterilizzare, il ruolo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie
(RSU). In particolare, l'articolo 4 recita:
I soggetti sindacali titolari della contrattazione integrativa a livello di
istituzione scolastica sono:
-le RSU; -i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria
territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 26.5.1999.
e l'articolo 13 afferma che:
Le assemblee che riguardano la generalità dei dipendenti o gruppi di
essi possono essere indette con specifico ordine del giorno:
singolarmente o congiuntamente da una o più organizzazioni sindacali
rappresentative nel comparto ai sensi dell'art. 1, comma 5, del CCNQ del 9
agosto 2000 sulle prerogative sindacali;
dalla R.S.U. nel suo complesso e non dai singoli componenti, con le
modalità dell'art. 8, comma 1, dell' accordo quadro sulla elezione delle
RSU del 7 agosto 1998;
dalla RSU congiuntamente con una o più organizzazioni sindacali
rappresentative del comparto ai sensi dell'art. 1, comma 5, del CCNQ del 9
agosto 2000 sulle prerogative sindacali.
In questo modo i sindacati di stato:
si garantiscono la partecipazione alla contrattazione di istituto anche nelle
scuole dove non hanno delegati eletti. A questo fine si sono riservate la
maggior parte delle ore di permesso previste per le RSU in modo da creare dei
terminali associativi più conosciuti come terminators (nuovo nome delle
RSA) che godono degli stesi diritti dei delegati eletti. Nei fatti è
possibile ai sindacati di stato nominare ognuno un terminale associativo con
l'effetto che potrebbero esservi delegazioni di otto persone composte da tre
delegati e da 5 terminators con l'effetto che possiamo immaginare per quel che
riguarda il rispetto della volontà dei lavoratori;
si riservano il diritto di indire le assemblee e lasciano questo diritto alle
RSU solo nel loro complesso al fine di impedire ai delegati dei sindacati di
base la possibilità di indire assemblee fuori dal loro controllo.
Nei fatti le libertà sindacali vengono ulteriormente limitate al fine
di rafforzare il monopolio sui diritti da parte delle organizzazioni sindacali
concertative. Degrado della condizione dei lavoratori della scuola e
limitazione delle libertà vanno, come sempre, di conserva. È
anche evidente che, a livello di singola scuola, starà ai delegati ed ai
lavoratori il contrastare le pretese dei sindacati di stato ma è un
fatto che un'azione del genere sarà possibile solo nelle situazioni
più vivaci mentre i sindacati di stato si garantiranno il controllo
delle situazioni più "tranquille".
Nel prossimo periodo sarà possibile valutare;
se gli insegnanti sono stati pacificati grazie alla non riproposizione del
concorso indecente e ad aumenti in realtà modesti ma visibili;
se le RSU recentemente elette si ridurranno a strutture di gestione di una
contrattazione subalterna di scuola o saranno capaci di autonoma iniziativa sul
terreno generale mediante l'indizione di referendum e di altre forme di
mobilitazione;
se il personale ATA, pesantemente penalizzato dal contratto, inizierà a
sottrarsi in maniera significativa al controllo dei sindacati di stato e delle
reti clientelari che li caratterizzano.
Il livello di inizitiva e la chiarezza delle proposte del sindacalismo di base
non saranno, da questo punto di vista, irrilevanti.
Cosimo Scarinzi
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