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Da "Umanità Nova" n.07 del 25 febbraio 2001

Senza frontiere
Brevi dal mondo

Vertice della europolizia in Spagna: Europol reprimerà gli anarchici

I responsabili polizieschi di tutti i paesi comunitari, insieme a 87 responsabili delle polizie di altri paesi e rappresentanti della Commissione Europea, si sono riuniti dal 29 gennaio al 2 febbraio 2001 nel complesso urbanistico della Polizia, a Canillas, nei pressi di Madrid, per celebrare la 1ma Conferenza Europea sul Terrorismo organizzata dal Ministero degli Interni spagnolo e dall'Europol. La Conferenza è stata inaugurata dal Ministro degli Interni spagnolo, Jaime Mayor Oreja, e presieduta da Jurgen Storbeck, commissario di polizia tedesco che dirige, fin dagli esordi, Europol.

Com'è abitudine nella maggioranza delle apparizioni di Europol, la Conferenza si è svolta in un clima di semiclandestinità e con una scarsissima eco sui mezzi di comunicazione, anche se in tale incontro si sono definite le direttrici di comportamento della polizia di tutta Europa per i prossimi anni.

Nel discorso inaugurale, Mayor Oreja, oltre ad auspicare la formulazione di un mandato di cattura europeo, ha affermato che "il terrorismo non è solo un gruppo di commando che agisce, bensì un progetto che cerca di insediarsi nella società, e per combatterlo è necessario lottare anche contro le strutture sociali, economiche, politiche e, perfino, di comunicazione che lo appoggiano e lo nutrono". In altre parole, può essere considerato terrorista un progetto politico che, anche se si colloca al di fuori di ogni pratica violenta, realizzi in forma radicale la dissidenza politica.

Al termine dei lavori, tutti i responsabili dei corpi di polizia europei hanno firmato il cosiddetto "Documento Madrid", cioè la guida dell'Europol nella "lotta antiterrorista". Esso prevede:

appoggio alla iniziativa di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia "come nuova esperienza di gruppo di investigazione congiunta sul tema del terrorismo anarchico". Durante la Conferenza, il Direttore Generale della Polizia spagnola, Juan Cotino, aveva annunciato che Spagna, Italia e Grecia erano giunte ad un accordo per creare un "gruppo di investigazione con lo scopo di combattere il terrorismo di gruppi radicali attivi nei tre paesi". È la prima volta che i gruppi da loro definiti come "radicali" o "anarchici" entrano ufficialmente nel campo di azione di Europol. Non è una casualità che ciò avvenga subito dopo le lotte contro la globalizzazione condotte a Praga e, parallelamente alla Conferenza di Madrid, a Davos;

"creazione di un database che comprenda l'elenco dei terroristi più ricercati dell'Unione Europea per sostenere la ricerca più attiva degli stessi";

studio del modo con cui finanziare un "piano di ricompense o incentivi economici per pagare quelle persone che forniscano informazioni su terroristi", piano che dovrà essere approvato dal Comitato Esecutivo della europolizia;

riconoscimento mutuo, fra gli Stati aderenti, degli ordini giudiziari in materia antiterrorista e semplificazione delle pratiche di estradizione;

Il protagonismo del governo spagnolo non deve sorprendere in quanto già nel 1995, con la Presidenza spagnola della Comunità Europea, si fondò la Europol che, alcuni anni dopo e sempre su pressione degli spagnoli, estese le competenze al tema del terrorismo.

Va ricordato ancora che il termine "terrorismo", nell'ambito della Unione Europea, si sta ampliando per comprendere automaticamente quello di "anarchico" e di "radicale", criminalizzando coloro che rifiutano attivamente il pensiero unico dominante.

Da A-infos, trad. di Claudio Venza



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