![]() Da "Umanità Nova" n.08 del 4 marzo 2001 NostalgiaQuando ero ragazzina mia mamma mi raccontava spesso la storia delle due comari stolte. Era una storia conosciutissima che narrava di due amiche che, dopo essere state assieme tutto il giorno, non riuscendo a separarsi continuavano ad accompagnarsi l'un l'altra sotto casa sino a quando non arrivava il mattino e la storia ricominciava. La storia chiamava "stolte" le due ragazze e l'intento didascalico era evidente: ci sono cose più importanti che rimanere a chiacchierare all'infinito. Io ho sempre avuto una immensa simpatia per queste due comari e credo che l'avesse anche mia madre, nonostante dicesse che non erano esempi da seguire. Mi erano molto simpatiche perché quello era il mio modo di vivere di quegli anni: le discussioni infinite con le amiche, l'accompagnarsi ovunque, fare sempre qualsiasi cosa insieme, anche la più banale come comperare un paio di scarpe. E la sera si faceva veramente fatica a lasciarsi perché c'era sempre qualcosa da raccontarsi ancora, da vedere con gli occhi dell'altra. Adesso sono più "grande" e, tra le mille cose che ogni giorno devo fare (e non sempre voglio fare), sono proprio questi momenti che mi mancano e che vorrei riuscire a ritrovare: la discussione tra donne, il parlare senza paura di perdere tempo, la sicurezza che non ci sia nulla di più importante che lo stare insieme. Buon otto marzo a tutte. Rosaria
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