Da "Umanità Nova" n.08 del 4 marzo 2001
OGM e Genoma
La scienza e il potere
La recente manifestazione degli scienziati italiani contro le direttive del
ministero delle agricolture sulla limitazione della ricerca sugli organismi
geneticamente modificati (ogm) solleva diverse questioni:
1) OGM e salute.
2) Vantaggi e rischi derivanti dalle conoscenze sul genoma
3) Rapporto tra libertà di ricerca e rapporti con lo stato
OGM e salute
La modificazione del corredo genomico di una pianta può portare a
numerosi vantaggi, per esempio uno dei maggiori problemi dei pomodori
Sammarzano prodotti soprattutto in Campania è la vulnerabilità
della buccia che si traduce durante il trasporto in notevoli perdite di
pomodori che vengono schiacciati o danneggiati. In questo caso l'introduzione
di un gene (sequenza di DNA) che codifica per una proteina chitinosa (presente
negli esoscheletri dei coleotteri e scarafaggi) renderebbe il Sammarzano molto
resistente al trasporto con un relativo vantaggio economico. Tuttavia il
Sammarzano transgenico conterrebbe una proteina che normalmente è
assente nella nostra dieta, e quindi non è semplice predire le reazioni
del nostro organismo. Un possibile effetto collaterale (per mantenerci
ottimisti) potrebbe essere la comparsa di fenomeni allergici. Gli organismi
transgenici possono interagire con la nostra salute anche in maniera indiretta
ma altrettanto significativa. Per esempio: nel campo delle sementi l'utilizzo
dei Terminator (semi sterili che fanno nascere piante incapaci di riprodursi)
associato con l'introduzione transgenica di resistenze ai parassiti producono
forti elementi di squilibrio nell'ecosistema e nella società globali. I
Terminator/transgenici danno un raccolto più abbondante sicuro
perché resistente agli infestanti e paradossalmente "ecologico" visto
che può fare almeno della chimica utilizzata per evitare la distruzione
dei raccolti dai parassiti, dall'altro lato i contadini che li utilizzano sono
totalmente dipendenti dalle loro risorse monetarie e dalle multinazionali che
li producono (Monsanto e Novartis etc). È da ricordare che attualmente
tali sementi sono state introdotte in Africa ed India prima distribuite
gratuitamente ed ora commercializzate. Tutto questo ovviamente aggrava ancora
di più lo sfruttamento e devastazione delle zone politicamente ed
economicamente deboli del pianeta. Le coltivazioni ingegnerizzate
biotecnologicamente hanno un vantaggio selettivo nella sopravvivenza
nell'ambiente esterno altissimo rispetto alle loro controparti naturali. Quindi
esiste un rischio reale, che le varietà trasgeniche possano predominare
nell'habitat naturale e portare all estinzione di altre specie vegetali. Questo
si traduce in una riduzione della biodiversità vegetale, che a sua volta
porta alla scomparsa degli organismi che ne erano dipendenti per la loro
alimentazione, dai più semplici come gli insetti fino agli animali
più complessi.
Vantaggi e rischi derivanti dalle conoscenze sul genoma
È fatta: la Celera una piccola ma agguerrita company americana ha
portato a termine il progetto genoma. Dalla settimana scorsa il codice genetico
dell'uomo è un immenso libro aperto all'interno del quale è
possibile leggere parole (sequenze di DNA) di cui nella stragrande maggioranza
dei casi non sappiamo il significato. Se si da uno sguardo ai mezzi utilizzati
per portare a termine il progetto genoma ci rendiamo conto di perché
questo rappresenti un significativo cambio epocale. Gli strumenti utilizzati
sono state le moderne metodiche di biologia molecolare per il sequenziamento
dei geni abbinate a sistemi integrati di elaborazione al computer per l'analisi
delle sequenze per l'identificazione e localizzazione dei nuovi geni. Il tutto
sembra ricalcare quello che successe nel secolo scorso con lo sviluppo
dell'industria metallurgica e meccanica e la scoperta del motore a scoppio e
del vapore. I risultati del progetto genoma attualmente rappresentano solo un
libro dove andare a pescare nuovi geni da studiare o confrontare quelli con i
quali si sta lavorando. Insomma il suo valore reale e ancora tutto da
stabilire. La parte più importante e cioè le proteine, gli enzimi
che sono codificati dai 400.000 geni trovati rimangono da essere identificate.
Ed è per questo che il Governo Federale Nord Americano sta programmando
il Progetto Proteomics, dove verranno catalogate tutte le proteine che
compongono l'uomo. Anche quando era proteomica sarà conclusa le
informazioni ottenute saranno lontane dal poter essere direttamente utilizzate
per risolvere problemi importanti come la cura delle malattie genetiche o dei
tumori. La conoscenza dei geni e delle proteine deve essere complementata con
studi funzionali in sistemi biologici semplici e complessi prima di utilizzare
praticamente queste conoscenze. Tuttavia lungo la strada si annidano rischi
notevoli. La commercializzazione di materiale genetico ed il loro utilizzo
negli OGM (vedi paragrafo precedente) in un prospettiva di rapida accumulazione
di profitti può portare a catastrofi planetarie che l'umanità non
ha ancora sperimentato. Altro rischio e che si vada avanti nell'utilizzo del
materiale genetico con finalità di controllo sociale. Già accade
negli USA ed in Europa che le impronte digitali genetiche sono utilizzate dalla
polizia o richieste dalle compagnie assicurative o datori di lavoro per
valutare lo stato di salute in maniera analitica. Dal punto di vista culturale
una deriva genomicocentrica potrebbe portare ad aberrazioni tipo: un gene un
comportamento sociale; un gene modificato per gli omosessuali, per i
sovversivi, per i bambini irrequieti, per gli esclusi sociali. Quindi si
potrebbe pensare a distopie che hanno come oggetto terapie transgeniche nei
feti devianti con introduzione di geni "regolari". Da non dimenticare che
l'Eugenetica e le teorie sulle differenze tra razze affondano le loro radici in
uno pseudoscientismo che utilizza le differenze genetiche per dimostrare
presunte superiorità etniche.
Libertà di ricerca e rapporti con lo stato
E gli scienziati in tutto questo progredire? A mio avviso è molto
difficile fare un discorso unico, la scienza procede in compartimenti stagni,
dove l'interdisciplinarietà è inesistente. Quindi gli scienziati
che hanno marciato contro il ministro dell'agricoltura penso che siano quelli
coinvolti direttamente nella ricerca con OGM. Tuttavia l'argomento sollevato
è rilevante per tutta la categoria.
È mia ferma convinzione che attualmente la libertà scientifica
non esista. Non esiste libertà di ricerca perché i fondi erogati
dallo stato, dalle industrie, dagli enti di carità sono finalizzati ad
un tipo di ricerca. Lo scienziato che lavora in strutture pubbliche
(CNR/Università) è vincolato dai fondi, dalle tendenze culturali
degli editori delle diverse riviste scientifiche, dalla necessità di
pubblicare e brevettare per fare carriera. La situazione è estremamente
peggiore per gli scienziati che lavorano per le grosse multinazionali Roche,
Novartis, Glaxo etc, completamente schiavi delle company e ricattati
continuamente sulla loro produttività e lealtà alla azienda. La
gestione etica della ricerca non può essere demandata ad un potere
politico. Inutile ricordare i brillanti studi di fisiologia umana fatti dagli
scienziati tedeschi dal 1940 al 1945 ispirati dal governo nazionalsocialista.
La responsabilità morale ed etica e individuale dello scienziato. La
Scienza e gli scienziati debbono parlare ed essere ispirati dalla
società tutta. La buona scienza passa attraverso la distruzione
dell'accademia. Solo un'interazione stretta tra una società libera dal
mercato e dal profitto con la scienza possono garantire la trasparenza della
ricerca e la sua correttezza etica. La società tutta dovrebbe poter
avere il tempo e le possibilità per sollevarsi ai livelli più
alti della conoscenza in modo da ridurre quanto più possibile
l'incomunicabilità che oggi affligge il mondo scientifico e le rimanenti
parti della società.
Ennio
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