Da "Umanità Nova" n.09 dell'11 marzo 2001
Livorno
Sulla previdenza
I compagni della Federazione Anarchica Livornese hanno
indetto un convegno sulla previdenza per il 17 e 18 marzo.
Dopo una consultazione con altri compagni impegnati nel mondo del lavoro, si
è ritenuto mettere all'attenzione un tema che nei prossimi mesi rischia
di peggiorare ulteriormente le condizioni dei proletari.
La volontà dei governi, appoggiati da partiti parlamentari e sindacati
di Stati, di arrivare al taglio delle pensioni è evidente: nell'ultimo
G-8 i governi dei più importanti paesi capitalisti si sono trovati
d'accordo nel ritenere la questione della previdenza e della rigidità
del mercato del lavoro una questione fondamentale per l'Unione Europea; la
Commissione Europea ha preparato un documento, in previsione dell'elaborazione
dei "grandi orientamenti di politica economica", in cui il taglio della
previdenza è posto all'ordine del giorno; in Italia, mentre si aspettano
le elezioni, il governo con la finanziaria taglia ancora una volta il prezzo
della forza-lavoro, mentre capitalisti e sindacati di Stato si apprestano a
mettere le mani sul TFR.
Nonostante la campagna propagandistica e la volontà di catturare il
consenso popolare attorno alla riduzione delle garanzie previdenziali, i
governi europei devono fare i conti con la contrarietà dei proletari dei
propri paesi: quanto è successo in Francia alla fine di gennaio è
un monito per tutti.
Purtroppo manca una puntuale e capillare azione di controinformazione e di
denuncia delle menzogne messe in giro dagli artefici del taglio delle pensioni:
questo convegno dovrebbe servire anche a fornire materiale di documentazione da
riportare nelle varie situazioni e diffondere con un lavoro di massa fra i
proletari.
Questo è il primo passo per trasformare il malcontento in un movimento
di opposizione, ci sono però dei notevoli limiti delle minoranze che
operano fra i lavoratori, nell'impegnarsi in una battaglia così
complessiva.
Da una parte c'è la sensazione che in certo qual modo sia tutto
già deciso. Le stesse spiegazioni del comportamento dei capitalisti e
dei governi, quanto più scientifiche diventano, tanto più danno
la sensazione di un destino ineluttabile contro cui è vano opporsi; in
realtà, anche se non consideriamo le incertezze e le esitazioni dei
governi, che dimostrano come cerchino di non provocare l'opposizione popolare,
l'azione dei proletari, la loro autoorganizzazione, può limitare i piani
del Governo, far sì che l'oppressione e lo sfruttamento siano meno
crudeli di quello che sarebbero se gli sfruttatori si trovassero di fronte una
massa rassegnata.
Altri pensano che ogni miglioramento sia impossibile nell'ambito del sistema
capitalistico, e guardano dall'alto della loro intransigenza rivoluzionaria
ogni agitazione sindacale. La lotta per le pensioni, a parte il risultato
economico, insegna ai lavoratori che non possono migliorare le loro condizioni,
se non organizzandosi e divenendo più forti dei padroni. Imparano che
possono cambiare le loro condizioni con le proprie mani, senza delegare a
partiti o sindacati di Stato.
Altri ancora aspettano che si manifesti il movimento di opposizione, prima di
gettarsi nella mischia. In genere i movimenti si manifestano come reazione di
fronte alle truffe e a gli inganni dei governanti; denunciare queste manovre,
proporre iniziative di lotta, organizzare i malcontenti, vuol dire dare una
spinta alla nascita di un movimento di opposizione.
Non è mai stata intenzione della F.A. l. organizzare un convegno in
cui definire una piattaforma sindacale degli anarchici, da trasmettere poi agli
organismi sindacali dove sono presenti; siamo fermamente convinti
dell'autonomia del movimento dei lavoratori e delle sue organizzazioni. Ci
proponiamo più semplicemente di fornire materiale al dibattito, di
proporre momenti di confronto e, se possibile, lanciare una campagna per il
diritto alla pensione che turbi una campagna elettorale di segno
antiproletario.
Ci auguriamo che questo appuntamento superi i limiti del movimento anarchico, e
partecipino militanti e rappresentanti dei sindacati di base, per un confronto
che segni un passo in avanti nella lotta contro il taglio delle pensioni.
Il convegno si terrà nei giorni 17 e 18 marzo nei locali della
Federazione Anarchica Livornese (FAI), Via degli Asili 33, 57126 Livorno, sul
seguente ordine del giorno
1^ giornata
La previdenza e i lavoratori
la crisi del welfare state
la riforma Dini e le proposte sul tappeto, i riflessi sul prezzo della
forza-lavoro e le conseguenze sul reddito proletario
la previdenza integrativa, la centralizzazione del credito, le conseguenze sui
rapporti fra le classi, i risultati
lavoro precario e previdenza
2^ giornata
Iniziative di lotta
la situazione in Europa
il dibattito nei sindacati di base
le proposte degli anarchici.
Per contatti, adesioni, prenotazioni
FAL, tutti i giorni dalle 14 alle 19 tel. 0586885210
Tiziano t.antonelli@tin.it
Il comitato organizzatore
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