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Da "Umanità Nova" n.14 del 15 aprile 2001
Il comunalismo in pratica
Un convegno internazionale in agosto a Spezzano
Il giro di conferenze su "le communalisme in acte",
organizzato dalle compagne e compagni della Federazione anarchica francofona,
che ha dato modo alla FMB di Spezzano Albanese di socializzare la sua pratica
d'intervento e le idee che la muovono, ritengo si sia rivelato alquanto
interessante e ricco di stimoli sia per l'organizzazione ospitante che per la
struttura ospite.
Un dibattito vivace con argomentazioni sia a carattere teorico che pratico sul
comunalismo libertario ha caratterizzato ogni singola conferenza, dalle
città più grandi come Parigi e Lione alle altre non metropolitane
(Chambery, Dijon, Avignon, Grenoble, Besançon, Clermont-Ferrand,
Chalon-sur-saône), ma comunque grossi e medi centri della terra di
Francia.
Un dibattito che se da un lato rispecchiava l'esigenza di voler comprendere a
fondo le modalità d'intervento della peculiare esperienza comunalista
libertaria della FMB (presente da circa un decennio in terra di Calabria) e
nello stesso tempo coglierne i risultati concreti, i limiti e le contraddizioni
con l'intento di acquisire chiarezza sul se e come una siffatta esperienza
possa essere esportata altrove, in centri più grandi e in realtà
metropolitane, dall'altro mostrava come imprescindibile l'esigenza di discutere
sul come una prassi comunalista libertaria estesa e federata dal basso possa
fungere da prassi rivoluzionaria, atta a sconvolgere l'assetto della
società gerarchica ed a prospettare sin dall'oggi, in maniera concreta,
le basi di una società antiautoritaria.
L'interrogarsi sul gradualismo rivoluzionario anarchico e libertario.
L'argomentare sulla necessità di una lotta sociale e di classe non solo
a carattere rivendicativo o di mera contrapposizione all'esistente che deleghi
ad un ipotetica futura rivoluzione la progettualità di un nuovo assetto
sociale non più basato sullo sfruttamento e l'oppressione, bensì
la necessità di una lotta sociale e di classe che parta da
rivendicazioni concrete e da una contrapposizione all'esistente per progettare
e realizzare giorno dopo giorno la nuova società egualitaria e
libertaria, nelle città in cui viviamo e lottiamo, sui principi della
autogestione, dell'autogoverno, del federalismo dal basso. Il domandarsi sulla
necessità di una rivoluzione sociale non vista o aspettata come mero
risultato delle contraddizioni economiche e politiche dell'attuale assetto
capitalistico, bensì di una rivoluzione che si prepari nell'oggi sulle
contraddizioni economiche e politiche del sistema dominante, con strutture di
lotta ma alternative, per dimostrarsi pronta al momento di uno scontro radicale
e non più rimandabile a rimpiazzare il governo sulle comunità con
l'autogoverno delle comunità, lo sfruttamento con l'uguaglianza,
l'autorità con la libertà, occludendo lo spazio ad ideologie
autoritarie delle cui ricette la storia recente ha ben avuto modo di vedere gli
esiti nefasti (socialismo reale docet). Sono queste le tematiche che si
facevano strada incontro dopo incontro, quando dalle questioni meramente
relative alla struttura ed all'attività della FMB si passava a quelle
più squisitamente non solo pratiche ma anche teoriche. E nota
saliente... dal modo in cui venivano spesso poste e argomentate risultava
chiaro che a porle e ad argomentarle non erano solo anarchici e libertari
presenti al dibattito, ma anche persone non anarchiche, che prendendo parte
attiva al confronto si sforzavano di voler comprendere le proposte
dell'anarchismo sociale.
Certamente, tali nodi è impensabile che possano essere sciolti
nell'ambito del tempo che contraddistingue i momenti di conferenza, ma
l'approccio c'è stato ed anche in maniera alquanto forte e dialettica
evidenziando segnali di interesse concreto nel volerli meglio ed in modo
più approfondito riaffrontare. In proposito molto positivamente è
stata salutata la comunicazione relativa alle quattro giornate di Convegno
Internazionale che le strutture anarchiche e libertarie presenti a Spezzano e
nel comprensorio intendono organizzare in loco per l'ultima decade di agosto c.
a. sul Comunalismo libertario. Sui contenuti di questa comunicazione si
è avuto modo di ritornare a discutere con le compagne ed i compagni
anche nei momenti cosiddetti informali, e stimolanti contributi sono giunti in
merito alle problematiche che venivano indicate, sulla base di come le stanno
formulando le strutture promotrici del Convegno, quali punti da trattare
nell'ambito della quattro giorni di Incontro:
* un'analisi accurata del ruolo delle amministrazioni istituzionali e del loro
rapporto coi governi centrale, regionale, con lo stato, con le lobby padronali,
col fine di meglio individuare le caratteristiche di rottura con l'esistente e
dunque radicalmente alternative del percorso rivoluzionario dell'intervento
comunalista libertario sia nei contenuti che nel metodo;
* un interrogarsi a più voci sulla prassi e sulle idee di un comunalismo
libertario di azione diretta ed extraistituzionale che differenziandosi
sostanzialmente dalla pratica e dalle idee di quelle tendenze municipaliste
filoistituzionali e interclassiste o di democrazia cosiddetta partecipativa,
che altri tentano di mettere in campo, ne sappia mettere in luce di queste
ultime i limiti e le contraddizioni rispetto ad un reale rovesciamento della
società del dominio;
* il confronto fra le esperienze comunaliste e le esperienze a queste affini
(autogestionarie, ambientaliste, territoriali e sindacali di base, ecc.) di
già in campo nel sociale;
* l'elaborazione in prospettiva di una proposta rivoluzionaria di federalismo
dal basso libertario e di classe all'insegna dell'autogoverno delle
municipalità capace di sapersi contrapporre nel concreto al federalismo
parolaio e paradossale di cui già si nutrono o che propongono gli stati
ed ai processi di globalizzazione in atto del sistema capitalistico mondiale.
Ritengo infine importante segnalare, per quanto mi è sembrato di
cogliere, che sia i momenti di confronto interni alle conferenze e sia quelli
esterni si sono rivelati utili e proficui, non solo nella socializzazione di
vedute e scambi di idee ed esperienze ma anche per una conoscenza diretta da
parte mia, riguardo all'attenzione e all'impegno che le compagne ed i compagni
della Federazione anarchica francofona riversano nel sociale e da parte loro,
di quella peculiare angolatura che l'intervento comunalista della FMB in terra
di Calabria, per mezzo dei suoi rapporti con strutture similari nel
comprensorio e con strutture affini nel territorio nazionale, rappresenta nel
panorama dell'intervento anarchico e libertario in Italia.
Insomma, ritengo che quest'esperienza di pubblico confronto in terra di
Francia, senza dubbio calorosa ed accogliente dal punto di vista umano e ricca
di spunti critici dal punto di vista politico, sia sicuramente servita ad
entrambi: alle compagne e compagni della Federazione anarchica francofona per
meglio ed ulteriormente approfondire il loro interesse verso la tematica
comunalista libertaria, su cui le pagine di "Le monde libertaire" ci stanno
ampiamente documentando in queste ultime settimane; a noi comunalisti libertari
in terra di Calabria ed a quanti guardano con interesse al comunalismo per
meglio proseguire nel cammino intrapreso facendo tesoro degli stimoli ricevuti.
Domenico Liguori
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