Da "Umanità Nova" n.16 del 6 maggio 2001
Quebec: dura repressione della protesta
Arresti, abusi, processi
La repressione contro i manifestanti che hanno preso parte alle iniziative
contro il Summit delle Americhe svoltosi a Quebec in Canada del 20 al 22 aprile
è stata durissima. Gli arrestati sono stati in tutto 463. In un suo
comunicato del 21 aprile la Federazione Anarchica Francofona (francese e belga)
segnala che "nel corso del vertice vi sono state misure repressive e massicce
restrizioni delle libertà fondamentali. I primi arresti preventivi sono
stati effettuati il 19 aprile. Il 20 aprile parecchi militanti anarchici, tra i
quali numerosi membri della NEFAC (la Federazione Anarco-comunista del Nord
Est) sono stati arrestati con l'accusa di 'complotto al fine di commettere un
misfatto'. Nel pomeriggio della medesima giornata diversi altri partecipanti al
Black Bloc sono stati arrestati. Jaggi Singh è stato prelevato con la
forza in via St-Jean che si trova in una zona 'verde' totalmente pacifica ed
è stato accusato di partecipazione ad una rivolta e di possesso di armi
(una catapulta giocattolo!). Noi temiamo che i nostri compagni siano
considerati 'leader' del ben riuscito scompiglio del vertice. Questi arresti si
aggiungono ai sette già effettuati nel corso della settimana precedente
il Summit delle Americhe." I sette arrestati sono membri del gruppo Germinal e
vengono accusati di reati particolarmente gravi: da "complotto per commettere
un misfatto che poteva mettere in pericolo la vita umana" a "ricettazione di
materiale militare" sino a "furto".
La maggior parte delle persone arrestate durante le manifestazioni contro il
Vertice è di età compresa tra i 18 ed i 20 anni; le accuse vanno
dalle più lievi come "presenza ad una manifestazione illegale" ed
"intralcio al lavoro della polizia" a quelle più serie: "partecipazione
ad una rivolta", "possesso di armi, aggressione, danneggiamenti".
Il comportamento della polizia canadese nei confronti degli arrestati pare
ricalcare tristemente il copione già visto in altre mobilitazioni a
Nizza come a Praga a Davos e a Napoli. Testimonianze riferiscono che parecchie
persone sono state tenute in piedi oltre dieci ore all'interno di autobus
scolastici requisiti per l'occasione ed è stato negato loro di andare al
gabinetto e di bere. Numerose le violenze e gli abusi: oltre al consueto
trattamento al manganello vi sono state perquisizioni collettive con le persone
lasciate a lungo nude di fronte agli insulti, ai commenti osceni ed alle
minacce dei poliziotti. Parecchi hanno sofferto di vomito e diarrea per aver
bevuto acqua infetta; ad altri è stato impedito di lavare gli occhi dal
gas lacrimogeno. Un gas, che secondo quanto testimoniato dal Team di medici
volontari anti-FTAA, è altamente tossico e cancerogeno. Anche il diritto
alla difesa è stato negato: nessun contatto con gli avvocati e
comparizioni davanti al giudice effettuate a distanza attraverso una telecamera
a circuito chiuso all'interno del carcere.
Una manifestazione in sostegno agli arrestati è stata effettuata il 25
aprile ed in segno di solidarietà si è tenuto un presidio
permanente di fronte alla prigione di Orsainville dove erano detenuti i
compagni arrestati, la maggior parte dei quali è stata rilasciata dopo
il pagamento di una cauzione. Anche a Toronto vi sono state marce in sostegno
dei compagni incarcerati.
Una manifestazione in supporto di quelli rimasti in galera è stata
annunciata per il 22 maggio, giorno del processo ai sette del gruppo Germinal,
cinque dei quali sono ancora detenuti.
"Ancora una volta - scrivono i compagni della Fédération
anarchiste - , dopo Praga e Nizza, la repressione viene usata contro chi
giudica i capi di Stato e le loro politiche inumani ed illegittimi. La
repressione dei movimenti sociali è una costante a tutte le latitudini,
democratiche e non: la nostra solidarietà e la nostra indignazione
contro la repressione, anche."
Eufelia
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