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Da "Umanità Nova" n.16 del 6 maggio 2001

25 aprile
Piazze ribelli

Questo ultimo 25 aprile, anniversario dell'insurrezione antifascista del '45, non è stato né poteva essere la "festa di tutti", smentendo nelle piazze di Milano, Roma, Lucca e Bergamo l'affermazione del presidente del Consiglio Amato secondo il quale "essere italiani significa essere antifascisti" ed allo stesso tempo ha offerto una bella lezione di storia calata nell'attuale situazione politica.

Il presidio antifascista militante in piazzale Loreto a Milano che ha energicamente respinto la provocazione di Forza Nuova ha ricordato che quella piazza prima di essere il teatro della fine di Mussolini era stata solo pochi mesi prima il luogo di una feroce rappresaglia attuata dai boia repubblichini al servizio degli occupanti nazisti.

Gli scontro avvenuti a Roma nel quartiere S. Lorenzo, nei pressi del Verano, hanno invece avuto come scene quelle stesse strade dove, nei primi anni '20, gli Arditi del Popolo affrontarono e combatterono con successo le squadre fasciste appoggiate da Guardie Regie e Carabinieri.

E proprio come allora, le forze dell'ordine hanno difeso violentemente i fascisti - responsabili anche dell'accoltellamento di un comunista - dimostrando tutta l'ipocrisia di un capo del governo che mentre i suoi italianissimi celerini caricavano autentici antifascisti di cittadinanza italiana faceva la citata dichiarazione.

Ma la giornata di mobilitazione, tra memoria storica e azione diretta, ha fornito ulteriori motivi di riflessione riguardo la prossima scadenza elettorale in cui la sinistra politica cerca voti facendo appello alla coscienza antifascista.

Ci pensi bene chi "non vuole fare il gioco delle Destre" votando contro Berlusconi: votare significa anche dare il proprio consenso ad un governo di centro-sinistra che non solo è responsabile dei crimini di guerra compiuti durante l'aggressione NATO alla Jugoslavia, che ha istituito i campi di concentramento per gli immigrati, che fa massacrare i manifestanti anti-globalizzazione a Napoli ma anche celebra con i manganelli di stato la Festa della Liberazione.

Ci pensi bene prima, per non maledire poi se stesso.

Da parte nostra non sappiamo chi uscirà vincitore dalle urne il 13 maggio, ma di sicuro dal 14 maggio tornerà il conflitto sociale.

ANTI



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