Da "Umanità Nova" n.16 del 6 maggio 2001
Farmaci
Mercato assassino
BAMBINI DROGATI PER UN MIGLIOR RENDIMENTO
In America da vari anni è in uso un farmaco destinato soprattutto ai
bambini, il Ritalin che cura i disturbi dell'attenzione ADHD (Attention Deficit
Hyperactivity Disorder).
La commercializzazione di questo farmaco era stata sospesa in Italia nel 1989,
ma in seguito la Commissione Unica del Farmaco ed il Dipartimento del Farmaco
del Ministero della Sanità hanno invitato la Novartis (azienda
già più volte nominata su UN), titolare del Ritalin, a presentare
richiesta per la registrazione e la commercializzazione del farmaco in
Italia.
Il volume d'affari relativo alla vendita del Ritalin è stimato in
America in circa due miliardi di dollari e la sua diffusione sta aumentando a
macchia d'olio per "curare" lo scarso rendimento scolastico dei bambini.
Ancora una volta le inquietudini dei bambini, che spesso non sono affatto
manifestazioni di disagio o di malattia, ma solo incapacità di
insegnanti e genitori di capire le loro esigenze, vengono classificate come
malattie mentali da curare farmacologicamente.
Negli Stati Uniti le diagnosi di ADHD hanno ormai raggiunto il numero
elevatissimo di 4 milioni.
In una scuola trasformata sempre più in un istituto manageriale e
privatistico l'unico metro per misurare l'efficienza è il rendimento
mostrato dagli alunni. Per raggiungerlo ogni mezzo è buono: anche
farmaci che diventano strumento di controllo sociale.
Inoltre in Italia la Novartis non dovrà neppure difendersi da accuse di
aver voluto introdurre a tutti i costi il suo farmaco perché è
addirittura riuscita a farsi richiedere la commercializzazione.
Il Ritalin non è inserito nella categorie dei calmanti, ma tra gli
stimolanti del sistema nervoso. Come poi in pratica agisca sulla psiche dei
bambini rendendoli più calmi non è ancora affatto chiaro. Un
motivo in più per essere seriamente preoccupati.
FARMACI SCADUTI, CONTRAFFATTI, INUTILI
Nei paesi poveri imperversa la vendita di farmaci scaduti, sottodosati, a volte
privi di alcun principio attivo, talvolta tossici.
Nel 1996 ad Haiti 72 bambini morirono per aver assunto un farmaco contenente un
antigelo tossico. Lo stesso "errore" era già avvenuto nel 1990 in
Nigeria provocando un centinaio di morti.
La contraffazione farmaceutica è ormai diventata un grande business,
soprattutto nei paesi in cui l'alto costo dei farmaci costringe la gente a
comperarli al mercato nero in piccole dosi (i farmaci "ufficiali" sono venduti
in confezioni troppo grandi e troppo costose ). Se, come avviene in Africa
occidentale, curare un bambino affetto da malaria costa l'equivalente di tre
settimane di salario, è evidente che egli sarà curato con i
farmaci comperati al mercato nero. Farmaci che nella migliore delle ipotesi non
curano, nella peggiore arrivano ad uccidere.
Ci sono trafficanti che acquistano a bassissimo prezzo degli stock di
medicinali in scadenza, per poi rivenderli dopo aver modificato la confezione e
la data di scadenza. Altri invece commercializzano veri e propri farmaci
"finti".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che almeno il 7% dei
medicinali venduti ogni anno in tutta la terra siano "finti", una percentuale
che raggiunge percentuali del 60% nei paesi africani. Questo dato
(probabilmente sottostimato) nasconde realtà molto diverse: il
medicinale può essere sottodosato, non contenere principi attivi, essere
riempito di sostanze non identificate, di impurità o addirittura di
sostanze tossiche. Per fare un esempio nel 1995, in piena epidemia, la Nigeria
offre al Niger un lotto di 88 000 dosi di vaccino contro la meningite: il
prodotto contiene strani filamenti neri. Dopo un indagine si accerta che il
vaccino altro non era che acqua colorata.
LA SANITÀ E LA CURA SONO SOLO PER POCHI
Ogni anno investimenti giganteschi vengono fatti dalle industrie farmaceutiche
per curare malattie tipo l'obesità. Altre malattie invece, quali la
malaria e la tubercolosi, non attirano gli stessi finanziamenti. Perché?
La tubercolosi non è affatto un malattia superata: attualmente è
la seconda causa di morte per malattie infettive negli adulti, ogni anno uccide
3 milioni di persone, negli ultimi anni la sua diffusione è aumentata
del 20%. La maggior parte delle persone contagiate vive nei paesi poveri del
mondo ma la malattia di sta diffondendo anche nei cosiddetti paesi "ricchi".
Perché allora nessuna ricerca di nuovi e più efficaci farmaci
viene fatta? Perché tra i vari milioni di malati solo una piccolissima
parte potrebbe pagarsi le cure e quindi non è un investimento
"economicamente sostenibile"
Se a questo aggiungiamo l'altissimo costo delle medicine protette da brevetti
che potrebbero essere prodotte a prezzi molto più bassi se i governi ne
autorizzassero la produzione, abbiamo un quadro completo dell'eccidio che ogni
giorno si compie sotto i nostri occhi. L'uso abnorme di farmaci tenuto dai
paesi ricchi si fonda sul mancato accesso alla cura per altri miliardi di
persone.
Si muore cioè non di malattia, ma di logica di mercato.
A cura di Rosaria Polita
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