Da "Umanità Nova" n.17 del 13 maggio 2001
Crimini contro l'umanità
Mutilate, storpiate, stuprate
Non era necessario il dossier di Amnesty international
per farci conoscere le torture che ogni giorno le donne sopportano, ma
certamente ha avuto il merito di aver affrontato un tema che troppo spesso
è relegato ai "problemi delle donne", chiamandolo con il suo nome:
"crimine contro l'umanità".
Se vi piacciono i racconti dell'orrore potete proseguire la lettura.
Oggi vorrei parlare delle donne che ogni giorno vengono mutilate, storpiate,
stuprate e che subiscono violenze di ogni genere in nome del "bene della
società" a cui appartengono.
La donna "deve" rappresentare il suo popolo, è a questo legata con un
filo indissolubile che può portare anche alla morte.
Nel nord della Birmania esiste il popolo detto delle "donne giraffa", dove le
donne devono portare al collo sin da piccole una quantità enorme di
collane che aumenta progressivamente. Il collo si allunga così in
maniera tale che nel caso le collane fossero rimosse le donne morirebbero
perché il collo non sarebbe più in grado di rimanere eretto da
solo. Questa tradizione è un segno di appartenenza indelebile delle
donne al proprio popolo, un segno di protezione dicono gli uomini della
tribù, un segno di morte in realtà: infatti i mariti sono
autorizzati a rimuovere le collane in caso di "infedeltà".
Così come in Bangladesh gli uomini respinti sono autorizzati a sfigurare
con l'acido solforico le donne che li hanno rifiutati o in Pakistan padri,
mariti e fratelli possono uccidere a colpi d'ascia o bruciare vive le donne
colpevoli di averli "disonorati" sposando uomini di propria scelta, fuggendo da
un marito violento o addirittura anche per aver subito uno stupro.
Le donne stuprate non sono vittime ma donne impure, peccatrici,
svergognate...
Da sempre la storia ci ha presentato la vittoria del guerriero accompagnata
alla conquista della donna dell'altro popolo. La vittoria reale si ottiene con
la diffusione del seme dell'eroe, della sua genia attraverso le donne del
popolo vinto.
Da sempre questo è stato normale, questo è pratica di tutti i
giorni: in tutte le guerre, in tutte le affermazioni di potere di un gruppo
sull'altro.
La tortura nei confronti delle donne assume quasi sempre la forma dello stupro
perché serve ad umiliarle, intimidirle, togliere loro la sicurezza di
sé e colpire attraverso il loro corpo non solo la loro dignità ma
a volte anche l'intero gruppo sociale cui appartengono.
Ma lo stupro non è l'unico abominio che le donne devono subire.
Secondo l'ONU ogni anno circa 4 milioni di donne sono vendute per diventare
mogli o schiave (e a volte entrambe). Due milioni di ragazze sono mutilate:
circa 6.000 al giorno, una ogni 15 secondi.
Ogni minuto a 4 donne vengono asportati tutti o parte dei genitali esterni:
nell'85% dei casi viene tagliato il clitoride, nel 15% anche le grandi labbra.
Ciò che rimane viene cucito insieme lasciando un piccolo foro per
l'urina ed il sangue mestruale.
In Italia si stima siano 28.000 le donne immigrate che sono già state
sottoposte a mutilazione dei genitali e 5.000 le bambine che rischiano di
subire la stessa sorte nel nostro paese.
Le mutilazioni vengono eseguite durante una "festa", senza anestesia, in modo
cruento. Molte donne (ma il termine non è esatto perché questa
operazione viene eseguita quando la bambina ha tra i 4 e gli 8 anni) subiscono
fratture per come sono state tenute ferme durante l'operazione, molte altre
muoiono dissanguate o per le infezioni post operatorie. Molte delle
sopravvissute ne portano i segni per tutta la vita non solo nel cuore ma anche
nel corpo, dalle infezioni urinarie alla difficoltà nel camminare,
all'incontinenza.
Ma tutto ciò produrrà donne accettate dalla loro società,
pronte al matrimonio ma non al godimento sessuale e quindi meno "a rischio" di
disonorare la famiglia con comportamenti sessuali non accettati. Un corpo
mutilato pronto ad essere assoggettato al marito ed alle regole sociali da
questo imposte. Un corpo per il quale le parole piacere ed amore rimarranno
parole sconosciute.
Soltanto in Africa le donne mutilate sono oggi più di 135 milioni.
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti",
recita la dichiarazione universale dei diritti umani. Evidentemente le donne
non sono ancora considerate esseri umani in troppe parti del mondo.
Rosaria
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