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Da "Umanità Nova" n.18 del 20 maggio 2001
Francia
Inceneritori assassini
Gli abitanti che vivono nei pressi dell'inceneritore per rifiuti urbani di
Besancon, Francia, hanno una probabilità di contrarre un cancro
superiore a quella del resto della popolazione. Lo studio, pubblicato nel
giugno 2000 dall'"American Journal of Epidemiology" (*), la più
prestigiosa rivista mondiale del suo genere, ha avuto una certa eco in Francia
dove funzionano, fra molte polemiche, circa 250 inceneritori, ma non ci pare
sia stata riportata sulla stampa italiana, dove la lobby dell'incenerimento sta
producendosi in un notevole sforzo propagandistico. Le notizie che riportiamo
sono tratte dal sito del Centro nazionale d'informazione indipendente sui
rifiuti (www.cniid.org). Per contatti CNIID, 51 rue du FBG St-Antoine, 75 011
Paris.
Alcuni ricercatori dell'Università di Besancon hanno analizzato, con la
partecipazione del Registro dei tumori di Doubs, diretta emanazione del
Ministero della sanità, la ripartizione dei linfomi non-hodgikiani (LNH)
e dei sarcomi dei tessuti molli (STM) a livello di dipartimento. I due
"aggregati" - o concentrazioni di cancri - si trovano fra la popolazione che
vive nei pressi dell'inceneritore di rifiuti urbani di Besancon. Come per ogni
studio epidemiologico è obbligatorio ricordare i suoi limiti,
onestamente ricordati dagli autori che però nelle loro conclusioni
sostengono che l'insieme dei dati descrittivi spaziali e temporali sono
compatibili con una responsabilità potenziale delle diossine prodotte
dall'inceneritore anche se allo stadio attuale delle ricerche non è
possibile stabilire un legame certo causa-effetto. Solo degli studi individuali
permetteranno di avanzare in tale campo.
Fra i punti di forza di questo studio c'è il fatto che esso si basa su
dati raccolti in un registro ufficiale dei tumori, tenuto come si è
detto dal Ministero della Sanità, e che i risultati simili ottenuti fra
gli uomini e le donne escludono possibili cause derivate da attività
lavorative e indirizzano la ricerca su eventi ambientali. Anche il grado di
approssimazione è pienamente soddisfacente: per quanto riguarda il
sarcoma per esempio esistono solo quattro probabilità su mille che la
concentrazione di casi attorno all'inceneritore sia dovuta al caso. In
definitiva lo studio stima che la coerenza dei risultati per i sarcomi dei
tessuti molli e per i linfomi non-hodgikiani sia notevole.
Lo studio francese dovrebbe far sorgere dei dubbi fra quegli amministratori che
ritengono che l'incenerimento dei rifiuti sia un sistema comodo e veloce per
risolvere il problema dei rifiuti. Naturalmente ci riferiamo e coloro che non
hanno ancora "incassato" le attenzioni dei molti commessi viaggiatori delle
multinazionali dell'incenerimento che stanno girando l'Italia per piazzare i
loro inquinanti impianti.
M.P.
(*) "Sotf-Tissue Sarcoma and Non-Hodgkin's Lymphoma Clusters around a Municipal
Solid Waste Incinerator with High Dioxin Emission Levels", di J.F. Viel, P.
Arveux, J. Baverel,, J-Y Cahn, in American Journal of Epidemiology, 26 giugno
2000,.
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