Da "Umanità Nova" n.19 del 27 maggio 2001
Colpo di coda del centro-sinistra 1
Più galera, meno garanzie
Il Governo di sinistra (sic!) ha tentato in extremis una mossa elettorale con
la conversione in legge del decreto-legge n. 98/2001 relativo all'aumento dei
termini per le indagini preliminari per taluni reati contro la
personalità dello Stato (c.d. reati di Terrorismo), con conseguente
allungamento dei termini della carcerazione cautelare.
Si è trattato, in effetti, di un ritorno al passato con l'equiparazione
mafia-stupefacenti-terrorismo per giustificare una misura legislativa inutile,
pericolosa e, sotto alcuni aspetti, assurda.
Per l'approvazione di tale norma c'è stata la convergenza del
"garantismo" (a parole) del Polo e del "giustizialismo" (nei fatti) del
centrosinistra.
L'inutilità della norma consiste nella circostanza che ancora una volta
si vuole supplire alle lentezze, non si sa fino a quando volute o subite, della
conduzione delle indagini.
Peraltro il vero scopo della norma è quella di consentire la segretezza
delle indagini nel senso che viene eliminato l'obbligo per gli inquirenti di
informare gli indagati della necessità di una proroga delle indagini e,
conseguentemente, dell'esistenza di una indagine in corso.
Tenuto conto dell'assoluta esiguità dei procedimenti ufficialmente in
corso (D'Antona e Iniziativa Comunista) c'è da chiedersi: ci sono in
corso altre indagini segrete sull'antagonismo?
La pericolosità consiste nella considerazione che l'istituto della
proroga è un chiaro sintomo di "sfondamento degli argini".
Cosa succederà tra sei mesi qualora si dovesse verificare, come è
possibile, se non inevitabile (quando si effettuano delle indagini sul
"nulla"), che la proroga non è stata sufficiente?
Una volta violato l'argine dei termini di garanzia avremo una nuova proroga? E
così fino a quando?
L'assurdità del provvedimento consiste nella circostanza che tra i reati
per i quali è stata disposta la proroga delle indagini e il conseguente
prolungamento della carcerazione cautelare (per la fase delle indagini
preliminari) fino a due anni, c'è il reato di "partecipazione ed
associazione sovversiva": Tale reato prevede una pena da 1 a 3 anni di
reclusione.
Ne deriva che sarà possibile una carcerazione cautelare di ben 2 anni
per la sola fase delle indagini preliminari per un reato per il quale è
normalmente ipotizzabile una pena inferiore (con gli istituti del
patteggiamento o del rito abbreviato, se non addirittura con l'applicazione
delle attenuanti generiche).
Tradotto in parole semplici un antagonista arrestato per partecipazione ad
associazione sovversiva potrà scontare in carcerazione cautelare
più di quella che sarà la pena definitiva rendendo, peraltro, in
molti casi inutile il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Gabriele Fuga
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