Da "Umanità Nova" n.20 del 3 giugno 2001
Collettivi d'acquisto Libertari Autogestiti
Pizzichi d'utopia concreta
Quella che segue è la presentazione di un gruppo che si è formato da qualche mese dall'incontro di individualità interessate a verificare quali utopie si possono "inseguire" nell'ambito della cosiddetta economia alternativa. La sua localizzazione geografica è riferibile all'area compresa tra Milano e Varese.
Perché un gruppo d'acquisto collettivo?
Ognuno di noi si trova sempre più a disagio di fronte ad un mercato dove
si trovano prodotti di cui sappiamo poco rispetto alla qualità, alla
provenienza, alle modalità di produzione. Siamo sempre più
insofferenti di fronte al potere di chi pone i propri interessi al primo posto
a danno di quelli della collettività e dell'ambiente naturale. Non
sopportiamo la logica del mercato capitalista, delle multinazionali e di tutte
quelle imprese che sull'onda della globalizzazione non fanno altro che
incrementare i propri margini di profitto all'insegna dello sfruttamento
dell'uomo sull'uomo. Rifiutiamo un modello economico in cui i ricchi sono
sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, dove la
disuguaglianza e l'iniqua distribuzione delle risorse diventano i pilastri di
un sistema che si presenta come unico ed immodificabile.
Pensiamo che organizzarci collettivamente per affrontare una delle operazioni
che quasi quotidianamente ognuno di noi compie, la scelta e l'acquisto delle
merci di cui abbiamo necessità, possa essere un piccolo passo verso
un'alternativa che sia praticabile qui ed ora. Siamo consapevoli che questa
singola iniziativa non rappresenta che un granello di sabbia in un deserto, ma
crediamo che questo, unito a tanti altri, possa essere un contributo utile al
processo di cambiamento radicale della società.
Quali scelte?
Nella ricerca dei produttori e dei prodotti, il gruppo d'acquisto applica a
casi specifici criteri generali. I criteri generali che vengono utilizzati si
riferiscono a produttori che siano:
piccoli (per non concentrare il potere economico nelle mani di grosse aziende e
della grande distribuzione, per sostenere chi si colloca in alternativa alla
logica del mercato);
locali (per poter avere un contatto diretto verificando il rispetto dei
principi a cui si ispira il gruppo d'acquisto e limitare il più
possibile il trasferimento dei prodotti sulle lunghe distanze);
rispettosi dell'uomo (attenzione alle condizioni di lavoro, rifiuto dello
sfruttamento dell'uomo sull'uomo);
rispettosi degli animali allevati e delle loro esigenze naturali
rispettosi dell'ambiente (attraverso l'utilizzo di tecniche che riducano al
minimo l'impatto con l'ecosistema naturale, contro la logica dello
sfruttamento-rapina delle risorse che noi consideriamo, in primo luogo,
patrimonio della collettività).
Vogliamo sottolineare l'attenzione che prestiamo al valore etico del prodotto,
riteniamo importante sviluppare un criterio di valutazione del prodotto che
superi il binomio qualità-prezzo e che tenga conto anche della sua
"storia".
Richiamando quanto è stato precedentemente esposto, è necessario
considerare l'impatto ambientale che deriva da differenti modalità
produttive contemporaneamente al rapporto che lega il bene ai lavoratori
impegnati nella sua produzione.
Per le merci di origine agricola individuiamo nei metodi dell'agricoltura
biologica la maggior corrispondenza con i nostri scopi. Non diamo però
importanza alla presenza o meno di un marchio che certifichi la
biologicità del prodotto preferiamo stabilire un rapporto diretto con i
produttori che garantiscano in prima persona i loro prodotti e che permettano
una verifica diretta dei loro metodi colturali.
Schematicamente elenchiamo le regole su cui si basa l'agricoltura biologica:
- evitare il ricorso a mezzi chimici di sintesi (insetticidi, fungicidi,
erbicidi), sostituiti da metodi di lotta biologica;
- utilizzare varietà di piante resistenti ai parassiti;
- difendere l'equilibrio del terreno, senza fruttarlo eccessivamente;
- fertilizzare il terreno solo con materie organiche e minerali di origine
naturale;
- lavorare il terreno secondo tecniche non distruttive;
- praticare la rotazione e consociazione delle colture
- non utilizzare organismi transgenici
- seguire pratiche zootecniche non intensive, garantire spazi adeguati e
alimentazione idonea agli animali allevati.
Scegliere prodotti locali
Scegliere prodotti locali significa, in primo luogo, ridurre l'inquinamento, il
consumo di energia ed il traffico veicolare per il trasporto della merce.
Nell'economia globale i beni viaggiano da una parte all'altra del pianeta in
seguito a considerazioni economiche sul costo della manodopera e delle materie
prime nei diversi luoghi. Questo calcolo economico non tiene però conto
dei costi indiretti che vengono scaricati sulla collettività. Tali costi
sono determinati dall'inquinamento, dall'impiego di energia fossile, dagli
incidenti stradali, dalle perdite di tempo dovute alla congestione del
traffico. Anche se è difficile quantificare esattamente questi costi
indiretti, risulta chiaro che una valutazione complessiva della "storia" di un
prodotto non può non tenere conto di questi aspetti.
Stabilire un rapporto diretto con piccoli produttori
Un altro vantaggio conseguente alla scelta di prodotti locali è quello
di poter conoscere meglio il comportamento di chi li produce. Il gruppo di
acquisto cerca un contatto diretto con i produttori, anche andandoli a visitare
per conoscerli e verificare quali sono i loro metodi di lavoro. È in
questo modo più difficile che un produttore adotti comportamenti che non
condividiamo.
I prodotti locali e tradizionali spesso si accompagnano a lavorazioni legate
alle condizioni ambientali e alla cultura della zona; sia le colture che le
culture rischiano di scomparire sotto la spinta all'uniformità
dell'agroindustria. La riduzione della biodiversità, la spinta verso
l'uniformità e la standardizzazione del prodotto e del gusto sono
strettamente funzionali agli interessi dell'industria agro-alimentare sempre
più controllata dalle multinazionali.
Con la pratica degli acquisti collettivi è possibile fornire una
possibilità di sbocco a molti piccoli produttori che si trovano esclusi
dai canali della grande distribuzione, che per sua natura preferisce aziende
medie o grandi che possono garantire una certa produzione.
Sarà nostro interesse verificare con i produttori la possibilità
di stabilire dei prezzi che non riservino l'acquisto di prodotti ecologicamente
ed eticamente sostenibili a ristrette élite.
Scegliere prodotti biologici o ecologici
Il gruppo di acquisto collettivo in genere si orienta verso prodotti biologici,
ecologici o, comunque, a basso impatto ambientale per due ragioni. La prima
è legata alla tutela della salute, sia di chi utilizza il prodotto, sia
di chi lo produce.
La seconda sottolinea l'importanza del mantenimento degli equilibri naturali
anche in funzione del rispetto delle generazioni future. Sosteniamo, inoltre,
che il rapporto con l'ambiente non deve essere basato sullo sfruttamento
irrazionale delle risorse al solo fine di incrementare i profitti di pochi, ma
piuttosto sull'utilizzo equilibrato e parsimonioso delle risorse finalizzato ad
uno sviluppo dell'umanità che elimini le differenze nella distribuzione
delle ricchezze tra i popoli per una qualità della vita dignitosa
indipendentemente dal luogo di nascita dei singoli individui.
Prestare attenzione alle condizioni di lavoro
L'economia mondiale, nell'era della globalizzazione, favorisce la
localizzazione della produzione dove i costi sono più bassi, dove la
manodopera è pagata meno, dove il livello di sindacalizzazione è
ridotto ed i diritti dei lavoratori sono più facilmente calpestati. La
nostra posizione non si limita a condannare questa tendenza ma vuole superare
lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo in tutti gli ambiti in cui si presenta;
anche questa idea guida le nostre scelte nella costruzione dei rapporti con i
produttori.
Organizzarsi collettivamente
Trovarsi in gruppo con un obiettivo comune aiuta a ricostruire delle relazioni
collettive e favorisce il confronto d'idee. Lo scambio di esperienze tra i
componenti è utile per definire i criteri che guidano le scelte comuni e
per determinare le migliori soluzioni.
Non pensiamo alla creazione di un'isola felice ma ad uno dei tanti strumenti da
utilizzare per raggiungere i nostri obiettivi.
Siamo consapevoli del fatto che tutto quanto abbiamo scritto sin qui rischia di
rimanere un esercizio di critica formale al consumismo, al modello economico
dominante fondato sul capitale e sul profitto, con l'unica utilità di
rasserenare le nostre coscienze.
Per questo, senza sopravalutare le nostre forze, lavoreremo per diffondere una
mentalità critica, per stimolare la nascita di altri gruppi, per
sviluppare una rete di comportamenti consapevoli al fine di determinare un
reale cambiamento della società in cui viviamo.
Che il no che gridiamo si possa sentir lontano!
Per contatti e-mail: coalib@ciaoweb.it
CO.A.L.A.
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