![]() Da "Umanità Nova" n.21 del 10 giugno 2001 padroni di nulla, servi di, nessuno andiamo all'arrembaggio del futuroLa presenza degli anarchici e dei libertari a Genova sabato 9 giugno segna non soltanto una tappa importante in vista delle mobilitazioni crescenti contro il G8 di metà luglio; segna altresì la riaffermazione di un legame solidale tra una terra e la sua gente, tra un tessuto cittadino sconquassato dai lavori di maquillage e i popoli, indigeni e non indigeni, che vi abitano e lo rendono vivo e vitale. La scelta di essere a fianco dei genovesi non è un vezzo propagandistico, né una strumentalizzazione di una condizione che registra il G8 come una mannaia inevitabile e a cui sottoporsi passivamente in attesa che trascorra. La scelta di essere a Genova il 9 giugno è invece il naturale esito di un costante e immediato sentire comune tra compagni e popolazione, che nessun vertice, nessun divieto, nessuna autorità potrà spezzare poiché si alimenta quotidianamente nella vita di tutti i giorni, nella condivisione di una materialità che si tratta di far divenire sogno e lotta per una utopia: quella di un mondo senza padroni. Questi saranno riuniti a metà luglio credendo in maniera arrogante di impossessarsi di una città, che tuttavia sarà già libera e farà sentire loro tutto il disprezzo e l'estraneità di cui sarà capace, unitamente alle centinaia di migliaia di popoli europei che convergeranno per unirsi a Genova, e non per dividerla, visto che a separare la città dalla vita ci penseranno i politici globali con tutto il loro invadente e intollerabile codazzo di portaborse e di militari allertati per giustificare la loro volontà di conquista di Genova. Non saranno certamente le ipocrite parole che i grandi spenderanno gratuitamente verso retoriche di abolizione della fame entro il...., della povertà entro il..., dell'aids entro il..., sempre spostando avanti quelle fatidiche date che potrebbero non esistere, anzi che non esisteranno mai perché il loro dominio si nutre e riproduce fame, povertà, aids, sterminio. Forse qualcuno cadrà nella trappola seduttiva di intavolare un dialogo con il G8 su questi temi, per spostarlo a sinistra, per far avvicinare quelle date infinitamente posposte, per rimediare qualche effetto di sterminio in meno. Pia illusione! Pensate che sia possibile riformare tutta insieme la ragnatela micidiale costituita dal G8, dalla Banca mondiale, dal Fondo monetario internazionale, dall'Organizzazione mondiale del commercio, dall'Unione europea, dalla Nato, e via dicendo? Ma esse si riformano in continuazione perpetuandosi negli anni secondo le strategie mutanti di quel pugno di ricchi e potenti, ultraminoritari nel pianeta, che detengono la ricchezza globale espropriata ai più e la forza militare e tecnologica per ricattare col terrore e acquistare a basso costo il consenso di una popolazione avvilita e sviata verso lustrini e pagliette televisive con cui dimenticare la morte quotidiana che questo sistema ormai globale conferisce a tutto ciò che stritola nel suo cammino. Gli anarchici e i libertari sono da sempre impegnati a denudare il re, a demistificare le logiche del dominio soprattutto in quelle pieghe che si insinuano persino in coloro che a parole intendono battersi per rovesciare un ordine maleodorante di morte per instaurarne uno meno mefitico, quando non perseguono un mero interesse sostitutivo: levati tu che mi ci metto io, a godere di benefici e privilegi dai quali escludere la maggior parte del pianeta. Da qui la scelta del 9 giugno di essere a Genova insieme ai genovesi e a tutti i cittadini del mondo per una grande festa di demolizione del muro invisibile che separa ciascun individuo di questa terra dalla terra stessa su cui vive ma da cui è separato grazie agli effetti di un potere globale che fa credere nella inevitabilità del suo ruolo e della sua funzione per permettere un ordine, mentre si tratta proprio di una conquista dei popoli da asservire ai propri interessi, ai propri profitti, ai propri tornaconti di élite privilegiata. Il G8 non è altro che il garante a livello politico mondiale di tale piramide vertiginosa su cui è modellato il pianeta, e dalla quale ogni giorno continuano a precipitare verso il basso milioni se non miliardi di individui senza garanzie di nulla: acqua, cibo, medicinali, istruzione. Il G8 è il consiglio di amministrazione di una enorme organizzazione criminale che ha globalizzato la propria morsa da piovra. Ora si tratta di recidere i tentacoli e inabissarla senza alcun compromesso riformatore, esattamente come per una breve stagione si è pensato di fare con la mafia. Avvicinandoci alle giornate di luglio, sabato 9 giugno sarà una passaggio verso tale direzione, e gli anarchici e i libertari convenuti per l'occasione sapranno esprimere il meglio di sé insieme ai genovesi, per iniziare a compiere un lavoro di ecologia politica e mentale: per un mondo senza padroni, nella politica, nell'economia, nella società, nella vita di tutti e di ciascuno. Salvo Vaccaro
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