![]() Da "Umanità Nova" n.26 del 15 luglio 2001 Verso il G8Libertà e perline colorate. Siamo indubbiamente liberi di esprimere il nostro dissenso e di manifestare, ce lo dicono, a lettere chiare, la Carta Costituzionale, documenti ONU, insigni dichiarazioni sui Diritti Umani. Siamo indubbiamente liberi di farlo, ma ad alcune precise condizioni: di farlo dove dicono loro; di farlo come dicono loro; di farlo quando lo dicono loro. Siamo indubbiamente liberi di esprimere il nostro pensiero, purché esso sia scortato da non meno di trentamila uomini e donne in divisa e da non meno di tremila militi. Siamo indubbiamente liberi di circolare, purché disposti a farlo piano piano, sotto controllo e magari con qualche perquisizione domiciliare. Così si vive nella Superba in questo meraviglioso anticipo di stagione balneare: 50 controlli l'ora di autovetture in transito cittadino (dati in aumento costante), posti di blocco interni ed esterni, perquisizioni domiciliari a personaggi noti e meno noti, sopralluoghi, riunioni presidiate, controllate e registrate... per non parlare del centro storico, che è diventato un vero e proprio bunker per alcuni e prigione per altri. E fortuna che ci avvaliamo di un diritto sancito costituzionalmente, pensate un po' se non lo avessimo! Un po' come l'articolo 11 della Costituzione a proposito della guerra: e (quasi) tutti a ricordargli, come due anni fa, che ciò che è scritto è scritto. (Quasi) tutti si dimenticano che ciò che è scritto, a volte, è solo scritto; ciò che è scritto venne (passato molto remoto) scritto; ciò che fu scritto e ciò che si scrive è frutto dei rapporti di forza di allora e di oggi; ciò che fu scritto e si scrive lo scrissero e lo scrivono solo alcuni, i quali possono unilateralmente dire che non vogliono applicare più ciò che scrissero e scrivono, oppure dirci che tanto lo fecero altri e che quindi non sta a loro rispettare un atto altrui; che noi ci battiamo per una società in cui ciò che si ha e ci si dà (regole) è frutto di una "scrittura" comune (non-classista, antirazzista, femminista, antimilitarista... anarchica!). E per tutto questo non possiamo credere in una democratizzazione di organismi nati per fare altro, perché non vogliamo che alcuno/a ci rappresenti, e non crediamo che alcuno/a possa e voglia rappresentarci meglio. E per tutto questo saremmo terrorizzati se alcuni organismi (G8, ONU, FAO; FMI; BM...) continuassero a fare le stesse porcate, però democratizzati legittimamente. Penso, per concludere questo breve commentario, che il voler inserire le nazioni "povere" nel tavolo delle trattative del G8 o di altri organismi internazionali, faccia parte di una visione nazional-popolare frutto di una povertà di elaborazione impressionante. Tutto ciò mi fa venire in mente il discorso mussoliniano sulle "nazione proletarie": chi propone queste cose è convinto del fatto che avere nell'ambito del consesso mondiale un alto dirigente del Burundi, magari golpista, stragista e quant'altro sia un elemento portante di democratizzazione? Una nazione non è forse composta da sfruttatori e da sfruttati, da padroni e da servi, da inquinatori e da inquinati...? Il casello Genova Ovest, quello che permette di accedere alla zona di centro-ovest (ponente) in direzione Sanpierdarena e centro, rimarrà chiuso a partire da mercoledì 18, mentre il casello Genova aeroporto, sempre in zona Ponente, ma più ad est, sarà aperto a singhiozzo. Soltanto i bagni comunali lungo corso Italia (zona Levante) e di Nervi rimarranno aperti (in tutto sono tre), mentre tutti quelli privati rimarranno chiusi. Ci saranno seri problemi di approvvigionamento: circa l'80% dei commercianti aderenti all'ASCOM ha dichiarato che chiuderà nei giorni del vertice e non solo nelle zona "rossa". Questo tecnicamente vorrà dire che se qualcuno vorrà comprarsi da bere, per esempio, in zone distanti dagli approvvigionamenti di massa, avrà dei seri problemi. Dal punto di vista politico, il fattore chiusura diverrà un ulteriore elemento disincentivante e di possibile tensione. Il vecchio ospedale militare, zona Bolzaneto, si trasforma in un maxi-carcere temporaneo (?) ad uso esclusivo degli (eventuali) arrestati negli scontri (certi per la stampa) con la polizia. Posti letto: 2000, che si aggiungono agli altri già definiti. L'ultima nuova viene dall'aeroporto dove sarebbero stati piazzati missili terra-aria. Scongiurato il pericolo che gli anarchici, coadiuvati dai camalli, uscissero fuori dai tombini (secondo quanto "autorevolmente" sostenuto dal Corriere della sera) a quanto pare ora pensano che abbiamo deciso di agire dall'aria. Dimenticano che il vezzo dei bombardamenti indiscriminati è una prassi tipica proprio di quei simpaticoni dei G8. Ne sanno qualcosa in Jugoslavia e Iraq. Topi di appartamento in convegno a fianco del G8. Sembra che grazie agli stimoli ad andarsene da Genova "città aperta", subentreranno numerose iniziative dei ladri da appartamento. A cura di Pietro Stara
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