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Da "Umanità Nova" n.26 del 15 luglio 2001

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Trapani iniziato il processo per la strage del Vulpitta
Si è celebrata giovedì 6 Luglio a Trapani la prima udienza del processo per la strage del CPT "Serraino Vulpitta" che vede alla sbarra l'ex prefetto della città Leonardo Cerenzìa. Com'è noto, Cerenzìa deve rispondere di omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose plurime, omissione d'atti d'ufficio e omissioni colpose di cautela. L'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione ha ottenuto la costituzione di parte civile al processo chiedendo un risarcimento di cinquecento milioni di lire. Inoltre è stata accordata la richiesta da parte dell'accusa di citazione del Ministro dell'Interno come responsabile civile.
All'udienza erano presenti (oltre allo stesso Cerenzìa che non ha però rilasciato dichiarazioni) diversi componenti dei Coordinamenti antirazzisti di Trapani e Palermo che hanno voluto garantire la propria visibilità dentro e fuori dal tribunale con un presidio iniziato simbolicamente davanti la prefettura.
Il processo è stato rinviato al 16 novembre prossimo per l'apertura del dibattimento.
La costituzione di parte civile dell'ASGI e la citazione in giudizio del Ministro sono stati accolti con ragionevole soddisfazione, poiché ci appaiono come piccoli passi avanti in un percorso che è stato sin dall'inizio pieno di difficoltà. In pochi avrebbero scommesso sulla possibilità di rendere giustizia ai sei ragazzi nordafricani che in quella tragica notte di dicembre di due anni fa persero la vita a causa della barbarie dello stato italiano. Ben sapendo che il nostro desiderio di giustizia va ben al di là dell'aula di un tribunale, continueremo a lottare perché in Sicilia non ci sia più un solo Centro di detenzione per immigrati.
T.A.Z. laboratorio di comunicazione libertaria

Bologna per lo sciopero generale contro il G8
Si è costituito a Bologna un comitato per lo sciopero generale contro il G8 che ha indetto per le 21 del 12 giugno alla sala Benjamin di via del Pratello 53 un'assemblea cittadina. Pubblichiamo alcuni stralci del testo di indizione dell'assemblea.
I vertici del G8, come quello che si terrà prossimamente a Genova, sono occasioni per i capi di stato dei paesi più ricchi di concordare politiche economiche e sociali nell'interesse del grande capitale e delle multinazionali.
Questo governo mondiale di fatto pretende di decidere le politiche di cui tutti noi dovremo sopportare le conseguenze. Eppure, a detta di molti, il mondo in cui viviamo viene percepito come ingiusto, basato su falsi valori, in continuo peggioramento.
Uscire dalla rassegnazione, cambiare la realtà che ci circonda è possibile. Negli ultimi anni, un movimento che si è sviluppato in tutto il mondo, sebbene diversificato ed eterogeneo, è sceso in piazza per dire che l'attuale situazione non è più tollerabile.
In occasione degli ultimi incontri i "padroni della Terra" hanno dovuto constatare che non potevano più decidere tranquillamente i destini di miliardi di persone.
In occasione del G8 di Genova, anche noi, insieme ad altre migliaia di persone, andremo in piazza a manifestare, a portare le ragioni del mondo del lavoro.
Per questi motivi invitiamo tutte e tutti a costruire e a partecipare allo sciopero generale contro il G8 del 20 luglio e alla manifestazione nazionale a Genova alle ore 14.
Comitato cittadino per lo sciopero generale contro il G8

"Parole cruciali" al Laboratorio Zeta
Sabato 23 Giugno alle ore 18.00 si è tenuto presso il Laboratorio sociale occupato ZETA l'incontro/conversazione con Salvo Vaccaro; con lui si è discusso del suo ultimo lavoro "Cruciverba, lessico per i libertari del XXI secolo", edito da Zero in condotta.
Il dibattito è stato molto interessante e partecipato. Prendendo spunto da alcune riflessioni contenute nel libro, si sono affrontati temi che riguardano l'attuale fase politica e sociale.
Non si poteva non discutere di globalizzazione, di come combatterla e con quali mezzi attraverso una prospettiva libertaria rinnovata. Dal libro emerge chiaramente l'intento di dare corpo ad un'antagonismo che non sia soltanto resistenza conflittuale e atteggiamento difensivo, meccanismo di reazione speculare al sistema dominante, per esempio inseguendo le scadenze imposte dagli altri, bensì una tattica di "aggiramento", di costruzione ex-novo di situazioni e modalità autenticamente orizzontali e partecipative. Da questo punto di vista l'autogestione, uno dei termini che più interessa la vita del Laboratorio, può rappresentare una via d'uscita, se intesa come autogoverno che "non si limita a restituire il potere decisionale ed esecutivo ai soggetti coinvolti nei processi di funzionamento della società, bensì riorganizza radicalmente gli istituti, rovesciando la piramide sociale che veicola la gerarchia dei poteri". (Vedi pag. 32 alla voce "Autogestione"). Gli episodi storici di autogestione più o meno piccola visti come "frammenti di utopia anticipata e resistenza sperimentata", permettono di "interrompere un ingranaggio uniforme che tende ad espellere ogni tentativo di liberare un lembo di autogoverno nella sfera economica e politica".
Un altro degli interrogativi posti dal dibattito, a cui per fortuna hanno partecipato e sono intervenuti anche dei "non-anarchici", è stato appunto: "a chi è rivolto il libro?", "Perché un non-anarchico dovrebbe affrontarne la lettura?" e ancora "Questo lavoro rappresenta veramente una revisione del lessico e delle metodologie libertarie?".
A queste domande si è risposto che, per potere eventualmente rivedere e reimpostare il bagaglio delle idee libertarie, è necessario riprendere la vecchia terminologia, smontarla, decostruirla e caso mai ricomporla, anche inventando termini nuovi, ma soltanto dopo avere affrontato la storia dei concetti e la loro attuale pregnanza.
Un "non-anarchico" è libero di ignorare la storia del movimento anarchico, i suoi limiti e le sue parole, ma non è desiderabile un anarchico che ignori la storia e le riflessioni teoriche degli altri movimenti non-anarchici.
"Cruciverba" contiene parole cruciali non soltanto per gli anarchici, ma anche per tutti coloro i quali, non pensando alla storia come un tutto già scritto e ineluttabile, credono piuttosto che "è nelle mani degli uomini e delle donne il destino di essere liberi e autonomi o sudditi dipendenti", come, secondo Salvo, ci ricorda il termine "volontà".
Giuseppe
Laboratorio sociale occupato ZETA
Via Arrigo Boito 7 Palermo
zetalab@domeus.it

Gragnana 30 giugno: cena di sottoscrizione per U.N.
Dalla scorsa estate vi era nell'aria la promessa di una pecora da mangiare collettivamente che un compagno di Montignoso avrebbe messo a disposizione. Se ne era parlato al campeggio, ma una forte presenza di vegetariani aveva consigliato di rinviare. Poi la pecora era svanita lasciando però il posto ad una capra, con la quale intendevamo festeggiare il Primo Maggio. Anche questa volta le circostanze hanno imposto un rinvio. Nel frattempo era venuto il momento di riproporre una cena di sottoscrizione per il giornale, che come al solito d'estate ne ha un bisogno pressante.
La sera del 30, nel cortile del Circolo Malatesta di Gragnana, una cinquantina di compagni hanno affrontato con decisione la situazione: la capra montignosina era ormai uno squisito intingolo grazie alle sapienti cure di una compagna di Gragnana, accompagnata da una monumentale polenta scodellata da un compagno di Sarzana; un'altra compagna di Gragnana aveva approntato una torta di riso; il vino non mancava. Canti e buonumore fino a notte inoltrata. La sottoscrizione invece è stata un po' al di sotto delle aspettative con 500.000 mandate ad Umanità Nova. Comunque, un'occasione da rinnovare.
Alfo

Parma occupazione per la casa
Nella serata di venerdì 6 luglio, il Comitato Antirazzista ed un folto gruppo d'immigrati ha occupato l'ex Scuola Elementare S. Leonardo, in Via del Popolo, a Parma.
Tale iniziativa è la logica conseguenza della pesante situazione-casa che gli immigrati vivono in questa come in altre città.
Al momento, non è stata ancora segnalata alcuna iniziativa repressiva delle forze del disordine.
anarcomax

Torino: assemblea per lo sciopero generale
Si è svolta a Torino il 6 luglio un'assemblea per presentare il Comitato cittadino di sostegno allo sciopero generale contro il G8 del 20 luglio. All'assemblea, promossa dalla CUB, dalla FAI di Torino e da Zone di Conflitto, hanno preso parte circa una cinquantina di lavoratori che hanno dato vita ad una serata animata e partecipata nonostante l'afa opprimente della serata estiva consigliasse altre mete più fresche.
Eufelia

Forum sociale siciliano 2001
Si è tenuto a Palermo, sabato e domenica 7-8 luglio, il Forum Sociale Siciliano 2001 indetto dal Coordinamento Azione contro il crimine globale (di cui fanno parte, tra gli altri, i centri sociali palermitani, i Cobas, la Federazione anarchica siciliana, nonché gruppi e associazioni di Ragusa, Caltanissetta, Enna, Trapani e Agrigento), dall'Asgi, da Attac Palermo, dal Ciss e dal Coordinamento siciliano per l'agricoltura biologica, e a cui aderiscono diverse associazioni e realtà impegnate sul territorio isolano.
Il Forum si è articolato per lavori tematici - ne sono stati individuati cinque: acqua, lavoro/non lavoro, questione sociale (immigrazione, militarizzazione, ecc.), salute e ambiente, comunicazione - in quanto è suo obiettivo quello di connettere in modo saldamente vivo e radicato il nesso tra globale e locale, in maniera da riuscire a comprendere l'impatto dei processi di globalizzazione sul territorio e poter così promuovere iniziative di lotta che si leghino, senza essere a rimorchio di grandi eventi precostituiti ed eterodeterminati, al ciclo di lotte contro la globalizzazione, e contro il G8 a Genova in particolare.
È infatti riflessione collettiva quella di rendersi autonomi da scadenze poste dai padroni del mondo, per cominciare una attività a lungo respiro per il radicamento territoriale dei temi legati alle lotte contro la globalizzazione. Non è attraverso la pubblicità mediatica, più o meno abilmente sfruttata, che i temi di opposizione e di costruzione di una alternativa complessiva che dia slancio alle tensioni di autogoverno dei territori e delle popolazioni che vi vivono sempre peggio, che sarà possibile sviluppare un percorso, pubblico e plurale per scelta esplicita dei soggetti promotori del Forum, teso alla trasformazione della qualità della vita, non solo per noi popoli del nord ricco e affluente, ma anche e soprattutto per ridare una sponda di speranza a quelle genti che non hanno l'opportunità di fare sentire la propria voce perché sfruttata, repressa, massacrata, affamata, assetata, impoverita, ammalata.
Il Forum Sociale Siciliano 2001, che intende porsi come appuntamento annuale nell'isola, ha avviato una riflessione ad ampio raggio per coinvolgere su alcune battaglie e sulle metodologie orizzontali di lotta e di strategia quante più realtà territoriali saranno in grado di sintonizzarsi su tale linea di percezione della gravità di problemi, per i quali il politicantismo istituzionale (ma ahimé anche paraistituzionale) si rivela, come sempre, drammaticamente insignificante.
Salvo Vaccaro



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