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Da "Umanità Nova" n.27 del 22 luglio 2001

Il nucleare uccide
Leucemie infantili in aumento a La Hague

L'11 gennaio 1997 apparve nel British Medical Journal uno studio sui casi di leucemie infantili registrati attorno all'impianto di ritrattamento dei combustibili radioattivi provenienti da centrali nucleari, situato nella penisola di La Hague, nella Manica. Il lavoro del professor Viel, effettuato in un perimetro di 35 km attorno all'impianto di ritrattamento, rilevavano un eccesso di casi di leucemia infantile nel cantone di Beaumont, interessato dall'impianto gestito dalla COGEMA (4 leucemie constatate contro 1,4 previste). Senza stabilire legami formali con la presenza della fabbrica nucleare, con i suoi rifiuti o con installazioni nucleari vicine (il centro di stoccaggio di rifiuti nucleari gestito dalla ANDRA), il professor Viel suggeriva che le abitudini alimentari, la frequentazione delle spiagge e l'esposizione ai rifiuti liquidi ed atmosferici lavorati o prodotti dalla COGEMA a La Hague potevano spiegare l'aumento delle leucemie. Lo stesso giorno un gruppo di madri della regioni di Cherbourg diedero vita al Collettivo della Madri in collera al fine di esigere delle informazioni supplementari a quelle fornite dallo studio del professor Viel e chiedere alla COGEMA e alle istituzioni interessate maggiore trasparenza e obiettività.

Qualche mese più tardi, su richiesta del Ministero della Sanità e dell'Ambiente, furono costituite due commissioni. La prima pilotata dall'IPSN era incaricata di individuare le dosi di radioattività emesse dall'impianto COGEMA. La seconda, diretta dal professor Alfred Spira, direttore dell'INSERM (Istituito Nazionale della Sanità e della Ricerca Medica), doveva specificatamente studiare l'incidenza delle leucemie nella regione del Nord Contentin.

Il rapporto del professor Spira, fondato sui dati forniti dal Registro dei tumori della Manica, è stato pubblicato nel numero del luglio 2001 del Journal of Epidemiology and Community Health e conferma l'aumento di leucemie nel cantone di Beaumont-Hague: per i bambini dai 5 ai 9 anni sono stati constatati 3 casi di leucemie tra il 1978 e il 1998 contro gli 0,47 statisticamente attesi. Il rischio di contrarre leucemia infantile in questo cantone è dunque 6,38 volte superiore alle attese: un livello statisticamente significativo.

La spiegazione più plausibile per gli epidemiologi ufficiali è di attribuire il picco di leucemie attorno all'impianto nucleare al "mescolamento di popolazione". Gli autoctoni non avrebbero potuto sviluppare delle difese immunitarie di fronte alla "invasione" di stranieri arrivati a causa dell'estensione dell'impianto COGEMA decisa nel 1981. Questa versione, diciamo un po' "miope", dimentica che il Contentin era fin dai primi anni '70 esposto alle "invasioni" dei turisti. L'accoglienza agli operai provenienti dalla Turchia e dal Portogallo era certamente precaria, ma si trattava al massimo di 1500 persone ripartite tutte nel nord del dipartimento della Manica, ben al di là del cantone di Beaumont.

Piuttosto che al "mescolamento di popolazione", la Madri in collera preferiscono porre l'accento sul mescolamento degli inquinanti radioattivi e chimici, liquidi e gassosi, cronici e accidentali, conosciuti o ancora sconosciuti, provenienti dai rifiuti interrati nei silos 115 e 130 dell'impianto COGEMA-La Hague o dalla vicina discarica radioattiva gestita dall'ANDRA. Il ruolo degli effluenti gassosi, il loro volume e la loro distribuzione nelle particolari condizioni meteorologiche della penisola sono fra i principali punti da chiarire, specialmente per lo iodio 129

Le Madri in collera chiedono

* esami sanguigni regolari sugli 830 ragazzi del cantone Beaumont-Hague;

* studi sull'esposizione dei lavoratori dell'impianto;

* ricerche sugli inquinanti che possono avere degli effetti sul DNA dei feti;

* la chiusura dello stoccaggio e del ritrattamento dei combustibili radioattivi provenienti da paesi stranieri

Per informazioni:

Les meres en colere: 19, la Bordette, 50840 Fermanville

Robin des Bois: 15, rue Ferdinand Duval, 75004 Paris

(Tratto da A-Infos News Services, 25.6.2001. WWW.ainfos.ca. Traduzione di Denis)



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