Da "Umanità Nova" n.28 del 5 agosto 2001 Cos'è il Black bloc?Numerosi sono stati, su tutti i media, i giornalisti che si sono esercitati a fare disinformazione a proposito del "Black Bloc", diventato per tutti il comodo capro espiatorio di tutto quanto accaduto a Genova. Il "Blocco Nero" non è una organizzazione e forse nemmeno una "rete" come ha scritto qualcuno ma piuttosto una "pratica" che si è diffusa negli ultimi anni tra gruppi di militanti rivoluzionari di varie regioni dell'Europa settentrionale e dell'America del Nord. Alcuni hanno anche collegato (ed a volte confuso) il "Black Bloc" allo "schwartzeblock", da cui prenderebbe il nome e l'abitudine di vestire di nero. Quest'ultimo è un'area di militanti tedeschi che ha caratterizzato, a partire dalla metà degli anni '80, con le sue azioni i punti più alti dello scontro sociale in Germania: ad Amburgo (1986) per evitare lo sgombero di un complesso di case occupate, a Berlino (1987) durante la visita di Reagan e sempre nella stessa città in occasione di una riunione della Banca Mondiale (1988). Il "Blocco Nero" tedesco nasce all'interno del più vasto movimento degli "autonomen" che, fin dal nome, si ricollegano ad alcune teorie e pratiche di parte della "Autonomia Operaia" italiana degli anni '70. Il "Black Bloc" invece, seppure raccogliendo l'eredità dei compagni tedeschi, è di nascita molto più recente. Prima della sua apparizione in grande stile alla battaglia di Seattle (novembre 1999) si erano visti gruppi di militanti in nero partecipare ad alcune manifestazioni svoltesi durante la Guerra del Golfo e contro il WTO. La loro vera e propria prima uscita risale all'aprile del 1999, in occasione delle manifestazioni, svoltesi in diverse città statunitensi, a favore della liberazione di Mumia Abu Jamal. Dopo i fatti di Seattle, non c'è stata alcuna manifestazione contro la globalizzazione in Nord America dove non sia comparso il "Black Bloc": da Washington a Montreal, da Quebec City a Baltimora. Nel corso delle manifestazioni "antiglobal" dello scorso anno in Europa (Italia esclusa) spesso si sono visti gruppi di militanti vestiti di nero partecipare agli scontri. Come ricordato a più riprese in tutti i documenti diffusi, la pratica che contraddistingue il "Blocco Nero" è quella di attacco diretto alle proprietà delle imprese capitalistiche nazionali e multinazionali, mentre non rientra nella loro prassi l'aggressione a persone o proprietà individuali, salvo che in caso di autodifesa. A Genova, grazie anche alla disinformazione di tutti i media, il tentativo di criminalizzazione del "Blocco Nero" e degli anarchici ai quali sono stati attribuiti tutti gli incidenti ed i danneggiamenti, è servito in parte anche da comodo paravento per distrarre l'attenzione dal fallimento completo delle pratiche di patteggiamento e di compromesso con le istituzioni portate avanti da settori del movimento. Pepsy
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