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Da "Umanità Nova" n.28 del 5 agosto 2001

Le tre giornate di Genova
Prigionieri politici
Antirazzisti in carcere

I compagni della carovana "No alle frontiere" sono ancora in prigione

La carovana "No alle frontiere no alle nazioni" è un gruppo artistico con un forte contenuto politico. Ha visitato campi di frontiera e luoghi di confronto politico. Ha eseguito numerosi spettacoli di teatro di strada e performance teatrali, partecipando alle manifestazioni. Il gruppo normalmente anche distribuisce alimenti vegetariani gratis (stile "food not bombs").

Alcuni sicuramente conosceranno questa gente dalle azioni contro il FMI a Salisburgo, il campo che hanno tenuto alla frontiera fra l'Austria e la Slovenia, Genova ed altrove. La carovana è stata controllata, filmata e in vari modi intimidita e maltrattata dalla polizia in molte occasioni; alcuni dei suoi componenti sono stati picchiati quando la polizia ha circondato i circa 900 manifestanti di Salisburgo. Ma finora non vi erano stati motivi sufficienti per arrestarli, ed oggi sono fra quelli ancora in prigione in Italia.

Vorrei intanto spiegare perché sono in prigione. La carovana aveva una chiara posizione politica contro la chiusura delle frontiere europee, l'industria della deportazione, la fortezza Europa ed ogni razzismo, specialmente quello di Stato. La maggior parte delle popolazioni che hanno assistito ai loro spettacoli reagisce positivamente. Riescono a far arrivare un chiaro messaggio politico alla gente, in maniera divertente. Il loro comportamento e le azioni dimostrano in tutta ovvietà che le storie dei media a proposito di dissennati vandalici lanciatori di sassi che manifestano contro il governo non hanno nulla a che vedere con la realtà. È gente giovane, creativa, artisti politicamente impegnati, alcuni dei quali occupanti o ex occupanti di case, molti di loro sono anarchici e la maggior parte ha partecipato ad azioni contro il governo austriaco. Ed è questa la ragione per cui sono stati arrestati, per cui sono stati gettati in galera senza alcuna prova che sostenga le accuse contro di loro. Sono prigionieri politici. Come la polizia sa molto bene, non hanno preso parte ad alcuna azione politica violenta, e la mancanza di prove contro di loro lo dimostra chiaramente.

L'impressione che se ne ricava è che la polizia ha pianificato il loro arresto prima delle manifestazioni di Genova, e che ciò è stato fatto dietro specifica richiesta della polizia speciale austriaca o del governo. Il loro arresto e la detenzione sono un chiaro attacco all'attività antirazzista in Austria ed in Europa.

Per quanto ne so, tutte le accuse sono simili: partecipazione ad associazione criminale, vandalismo, saccheggio, disturbo (o minaccia) alla sicurezza pubblica. Non sono accusati di tentato omicidio, questa è stato soltanto una voce. Partecipazione ad associazione criminale è comunque il capo più grave, perché consente alla polizia di negare agli arrestati qualunque contatto eccetto il loro avvocato e da solo può significare periodi di detenzione lunghi anche anni. E' une legge spesso usata per tenere isolati gli attivisti politici italiani.

Le prove a carico sono:

1) fotografie eseguite dalla polizia durante le azioni di teatro di strada e manifestazioni pacifiche.

2) Cose trovate sul caravan al momento dell'arresto: magliette nere e qualche camicia dello stesso colore, coltelli, bastoncini da giocoleria, fuochi d'artificio entro le norme, tute arancioni ed elmetti con su scritto "No Border No Nation" con caratteri adesivi. Tutto materiale utilizzato nelle varie performance artistiche. Le tute arancione e gli elmetti sono facilmente riconoscibili e non ho avuto notizia o indicazione che siano stati usati in azioni illegali; i coltelli, forse inaspettatamente, sono stati utilizzati a tagliare le verdure ed il pane: vi sono foto del giro effettuato che dimostrano che i coltelli vengono usati in questo modo. Personalmente vorrei anche elevare una protesta per il fatto che forchette, cucchiai ed il resto delle posate non sono compresi fra le prove a carico.

A proposito di torture, alcuni degli attivisti sono stati picchiati, ma nessuno è stato arrestato alle manifestazioni di Genova, proprio perché non avevano fatto nulla. Sono invece stati arrestati il lunedì, mentre stavano mettendosi in viaggio per Francoforte, la prossima tappa del loro giro. Sono stati picchiati ed in vari modi terrorizzati al posto di polizia. Non è stato prestato loro aiuto medico sufficiente. Sono stati interrogati. Per 4 giorni sono stati imprigionati senza accuse o spiegazioni e gli è stato negato ogni contatto con l'esterno. La polizia ha negato ogni informazione perfino ai parenti. 4 giorni è il limite legale per queste cose in Italia. Poi la polizia ha formulato delle accuse ed il giudice ha immediatamente deciso di trattenerli in custodia cautelare, a pochissimi è stato concesso visitarli, e si dice che non mostrano segni di ferite permanenti, soltanto tagli e tumefazioni.

25 attivisti risultano in arresto cautelativo: 17 sono cittadini austriaci, il resto americani, svedesi, australiani ecc., fra cui vi sono dei residenti a Parigi ed Amsterdam. Uno è anche Quacchero, vari sono giornalisti.

Numerose sono state le azioni di solidarietà in Austria, la gente sta cercando di entrare in contatto con gli arrestati e fornirli del necessario. L'ambasciata italiana riceve continue pressioni telefoniche, fax, lettere, manifestazioni ecc. È chiaro che l'ambasciata non sarà lasciata in pace finché questa gente non sarà rilasciata.

Se la parola "prove" ha un qualunque significato per il sistema giuridico italiano, questa gente non sarà rinviata a giudizio. Il problema immediato comunque non è quello dell'eventuale rinvio a giudizio ma la custodia cautelare. Teoricamente possono restare in prigione per 6 mesi prima di qualsiasi giudizio.

In ogni caso non è un processo veloce che chiediamo. Chiediamo l'immediata scarcerazione senza condizioni di tutti loro, e di tutti gli altri prigionieri politici in Italia. Chiediamo che il loro arresto politico non sia mascherato da accuse fuorvianti. Chiediamo che la gente non sia più messa in prigione per le sue idee politiche. Accusiamo il governo italiano di mantenere sotto tortura ed in prigione degli oppositori politici.

Vi è un gruppo di sostegno legale in Vienna, che lavora 24 ore su 24, principalmente per il rilascio degli attivisti della carovana imprigionati ma che si occupa anche di altri casi (un ragazzo lituano, ecc.). Chiunque avesse ulteriori informazioni, conoscesse in particolare qualcuno soprattutto dei non austriaci ci contatti al più presto.

skladiste1@gmx.net

ekhaus@angelfire.com (per gli avvocati)

per informazioni su "No border":

http://www.no-racism.net/

(trad. A.Enne)



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