unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.30 del 9 settembre 2001

Le proposte sulla libertà di licenziamento

Febbraio 1997 - proposta di legge Debenedetti
Elimina del tutto il diritto alla reintegrazione e prevede solo una indennità in caso di licenziamento illegittimo proporzionata all'anzianità del lavoratore. E' previsto un preavviso che va da un minimo di 6 ad un massimo di 12 mesi in imprese con più di 15 dipendenti, da 3 a 6 mesi negli altri casi.

Marzo 1998 - proposta di Gino Giugni
Propone una franchigia di due anni per le aziende che iniziano l'attività con possibilità di licenziare al di la della giusta causa o del giustificato motivo

Novembre 1999 - L'idea di Aris Accornero nel libro "L'ultimo tabù"
"La legge protegge più del dovuto perché ha l'unico effetto di ritardare il licenziamento e di aumentare il costo, con tempi e costi che, rispetto agli altri paesi Europei, sono meno prevedibili e più lunghi. Il diritto al reintegro e l'obbligo alla riassunzione esistono soltanto in Italia, sacrosanti ma ineffettivi. Quasi sempre gli imprenditori se la cavano con la pecunia. Quindi bisogna ripensare la regolazione dei licenziamenti senza illudersi che basti spostare dei paletti convenzionali che semmai sarebbe meglio eliminare del tutto"

Novembre 1999 - proposta di Larizza (UIL)
Per aiutare le piccole imprese a crescere, l'allora segretario della Uil propone di consentire a quelle che oltrepassano la soglia dei 15 dipendenti di non applicare lo Statuto dei Lavoratori per 3 anni. A condizione che si tratti di imprese del Sud e che l'applicazione di questa regola venga contrattata con il sindacato. La proposta viene poi rilanciata da Angeletti

Marzo 2000 - proposta di legge dei Riformisti dell'Ulivo
Dà più spazio all'arbitrato prevedendo agevolazioni fiscali per chi ricorre al giudizio dell'arbitro ed una maggiorazione nell'indennità se l'illegittimità del licenziamento viene accertata in sede arbitrale. Il Giudice o l'arbitro, accertata la non sussistenza di giusta causa, hanno tre alternative: un indennizzo monetario, la riassunzione o la reintegra.

Marzo 2000 - proposta di legge di AN
Obbligo di riassunzione dei dipendenti licenziati senza giusta causa solo per le imprese che hanno più di 50 addetti. A quelle con meno di 50 dipendenti viene data facoltà di licenziamento anche a prescindere dalla giusta causa, assicurando un preavviso di 6 mesi.

Aprile 2000 - Tito Boeri nel libro "uno stato asociale"
Propone un nuovo tipo di contratti a tempo indeterminato per i non occupati e per i lavoratori con contratti a tempo. Contempla costi certi in termini di mesi di preavviso e/o trasferimenti obbligatori al lavoratore in caso di licenziamento. Il licenziamento per esigenze economiche o tecnico-produttive comporta il pagamento di un indennizzo al lavoratore

Agosto 2001 - intervento di Antonio Marzano (Ministro attività produttive)
In risposta alle sollecitazioni di Fazio (Banca d'Italia) ipotizza l'introduzione della libertà di licenziamento per i neo assunti in cambio di una assunzione a tempo indeterminato anziché a tempo determinato.



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org