Da "Umanità Nova" n.30 del 9 settembre 2001
Il segreto di Pulcinella
Accordi di piazza
Adesso non ci sono più dubbi: a Genova, per la tragica giornata di
venerdì 20 luglio, vi era stata una sorta di concertazione
tattico-scenica tra la polizia e l'area più militante del Genoa Social
Forum, ossia le Tute Bianche.
A confermarlo non ci soltanto le dichiarazioni di una parlamentare verde come
la Zanella e quelle di un alto dirigente di polizia come Colucci davanti alla
commissione d'indagine, ma vi è la testimonianza di Massimiliano Monai,
il dimostrante che era assieme a Carlo Giuliani, ora inquisito per tentato
omicidio per aver colpito la camionetta dei carabinieri con un asse di legno.
Monai, in un'intervista sul Corriere della Sera del primo settembre, ha
affermato "ero nel corteo delle Tute bianche, in fondo" e che sapeva "che ci
sarebbe stato un finto sfondamento della Zona rossa in via XX Settembre. Noi
dovevamo spingere un po', la polizia doveva tirare qualche lacrimogeno. La
sceneggiata finiva lì: Invece in via Tolemaide...".
Le smentite quindi del portavoce-leader delle Tute Bianche, Luca Casarini,
anche se inevitabili sono quindi inattendibili.
L'irresponsabilità di questa politica dello scontro "concertato"
è peraltro confermata dalle parole del medesimo quando afferma:
"sapevamo che non bisognava fidarsi della polizia, ma nessuno si aspettava che
la guerra sarebbe stata totale. Questo deve far riflettere tutti noi e
soprattutto chi proponeva le mani alzate e le candeline. Non ha senso alzare le
mani di fronte a chi spara" (Il Secolo XX del 14 agosto):
Agghiacciante il fatto che su questo gioco delle parti adesso pesa un compagno
morto.
Il solito sub-comandante del candido "esercito di sognatori" annuncia un
prossimo cambiamento di strategia, a partire da Napoli; a noi basterebbe un po'
di serietà e di coerenza: non è più tempo di farse e lo
dicevamo ben prima delle giornate genovesi.
La logica dello spettacolo è il suicidio del conflitto sociale.
KAS
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