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Da "Umanità Nova" n.31 del 16 settembre 2001
Inform@zione
Un kampo anche in Veneto
Fin dal momento della sua nomina, il 20 dicembre dello scorso anno, il
prefetto di Padova Gian Valerio Lombardi fu estremamente chiaro individuando
come priorità il contrasto dell'immigrazione clandestina e la
conseguente creazione di Centro di Permanenza Temporanea anche in Veneto. "Non
si tratta affatto di un servizio d'assistenza - ebbe a dichiarare alla stampa,
nel caso ci fossero stati dubbi - ma, al contrario, di una soluzione che mira
all'espulsione concreta, non virtuale, degli stranieri irregolari (...)
è un progetto che richiede ampio consenso sociale e istituzionale" (Il
Gazzettino, 21.12.00).
A distanza di neanche un anno, da La Nuova Venezia del 7 settembre scorso si
è appreso che il desiderato consenso istituzionale è arrivato e,
sotto l'egida del nuovo governo e delle crescenti pressioni leghiste, i
prefetti del Veneto si sono trovati d'accordo sull'apertura di un C.P.T. in una
caserma dismessa in provincia di Vicenza, a ridosso dell'Alta Padovana, ossia
in una delle zone che la cosiddetta informazione ha definito più a
rischio per quanto riguarda le rapine nelle ville dei solerti imprenditori
veneti; così attraverso questa nuova "emergenza" il potere esecutivo si
assicurerà anche il necessario consenso sociale per l'insediamento su
quel territorio della nuova struttura detentiva per gli immigrati irregolari.
All'opposizione sociale e all'autorganizzazione degli immigrati agire subito
per impedire tale orrore concentrazionario.
Nabat in Venice
Palermo: provocazioni fasciste contro il Laboratorio Zeta
L'ennesimo atto di vandalismo ha colpito nella notte del 9 settembreil
Laboratorio Zeta. Dopo l'incredibile serie di atti intimidatori subiti nei mesi
scorsi (la devastazione dell'ingresso, le svastiche, le croci celtiche, gli
striscioni rubati e bruciati, le scritte come: "G8 grazie per il morto") nella
notte di sabato 9 è apparsa sulla facciata appena ridipinta una frase
molto inquietante: "Ancora per poco", scritta in caratteri gotici. Questo
ultimo episodio segue di due giorni il comunicato stampa di Azione Giovani che
prometteva "azioni eclatanti, se le istituzioni non fossero intervenute
repentinamente".
Loro vogliono assolutamente farci scendere su un piano che non ci appartiene,
quello della violenza e del terrorismo. ogni giorno di più dimostrano
quanto faccia parte del loro DNA il vandalismo e l'intolleranza.
Laboratorio Zeta
zetalab@domeus.it oppure giuppetto@hotmail.com
Repressione a Bergamo
Da un comunicato di varie realtà libertarie ed anarchiche
bergamasche apprendiamo di un nuovo episodio repressivo contro una giovane
compagna.
La compagna è stata fermata il 7 giugno a Bergamo ed accusata di alcune
scritte contro la vivisezione apparse sul palazzo comunale di Bergamo: accanto
a lei è stata trovata una bomboletta spray. Il 4 luglio ignoti hanno
incendiato un ripetitore a Maresana; nei pressi vi era la scritta: "Lotta a
tutte le nocività ed alla Telecom". Il 17 luglio la stessa compagna ha
subito una perquisizione. Nel decreto era scritto: "...si possono rinvenire
materiali esplosivi analoghi a quelli usati per il reato o comunque documenti
idonei all'identificazione dei responsabili". Tra le motivazioni addotte per la
perquisizione l'essere "appartenente ed attivista del movimento anarchico" e il
fatto che nei pressi del ripetitore incendiato era stata trovata una bomboletta
dello stesso tipo e colore di quella sequestratale all'inizio di giugno. In
seguito alla perquisizione sono stati sequestrati 4 bulloni, una bomboletta
spray vuota, un'agenda telefonica e parecchie pubblicazioni anarchiche ed
ecologiste.
La compagna è stata inoltre tenuta per 4 ore in questura dove si
è rifiutata di rispondere alle domande sull'attività del locale
gruppo anarchico, sul G8 e sull'attentato al ripetitore. È stata inoltre
schedata con foto e impronte digitali.
Le "prove" contro di lei consistono in uno spray acquistabile in qualsiasi
negozio e in 4 bulloni che nello stesso verbale di sequestro sono descritti
come diversi uno dall'altro, rendendo pertanto altresì improbabile la
provenienza dal traliccio bruciato.
Il 7 agosto è stato perquisito l'appartamento di un'altra compagna con
la motivazione della sua appartenenza al movimento e dell'amicizia con l'altra
anarchica già perquisita. Durante questa perquisizione non è
stato sequestrato nulla.
Emme
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