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Da "Umanità Nova" n.32 del 23 settembre 2001

Internet
Sequestrato lo sciopero!

Il 10 agosto scorso, i magistrati che indagano sui fatti di Genova, hanno ordinato il sequestro del sito www.netstrike.org, principale punto di riferimento per l'organizzazione dei cosiddetti "cortei telematici", i "netstrike".

Il "netstrike", nonostante il nome, ha poco a che vedere con lo sciopero; si tratta più che altro di qualcosa molto simile ad un sit-in, dell'azione congiunta di numerosi utenti di Internet che bloccano, inondandolo di richieste di connessione, il sito web preso di mira dalla protesta. Negli ultimi cinque-sei anni questa pratica è stata usata principalmente contro obiettivi politici, siti di governi o di agenzie e società complici dello sfruttamento e dell'oppressione, ma anche organismi non certo rivoluzionari hanno promosso iniziative del genere, l'ultima contro il divieto di scaricare gratis da Internet le suonerie dei cellulari e contro gli SMS a pagamento.

Come di solito accade su Internet il provvedimento è stato praticamente inutile in quando, nel giro di qualche ora, sono comparsi in Rete numerosi siti che pubblicavano il materiale messo sotto sequestro rendendo, di fatto, l'azione della magistratura solo l'ennesimo atto di provocatoria censura contro chi dissente. Sul sito sequestrato infatti erano visibili soprattutto testi a proposito del "netstrike" ed una storia di quelli svoltisi dal 1995 ad oggi, tutto materiale insomma assolutamente pubblico e difficilmente utilizzabile come prova di chissà quali reati.

Per il momento l'unico che ci ha rimesso - il posto di lavoro - è stato un attivista telematico che si è visto arrivare la polizia al lavoro ed a casa ed ha subito perquisizioni e sequestri con l'accusa di vari reati telematici, reati che, in Italia, prevedono pene maggiori di quelle comminate ad un pirata della strada che ammazzi qualcuno.

Che si tratti di un grossolano tentativo di mettere a tacere i media alternativi lo dimostra anche il fatto che, sull'onda di questo avvenimento, "la Repubblica" ha, solo tre giorni dopo, indicato la lista di discussione "movimento" come un covo di pericolosi soggetti sovversivi.

Vista la crescente importanza che i mezzi di comunicazione elettronica hanno assunto, nel bene e nel male, all'interno del vasto e variegato movimento di opposizione sociale, c'è il rischio che episodi del genere diventino, purtroppo, sempre più frequenti nel prossimo futuro. Per tale motivo è importante diffondere la notizia di questa ennesima azione repressiva e solidarizzare con le proteste che si stanno organizzando.

Pepsy



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