Da "Umanità Nova" n.32 del 23 settembre 2001
A Napoli contro la NATO
L'assemblea anarchica del 15 settembre a Bologna
Napoli: istruzioni per l'uso
Il 15 settembre si è svolta a Bologna la prevista
assemblea di preparazione delle iniziative contro il vertice NATO del 26 e 27
settembre. Numerosissimi i compagni presenti da molte località del nord
e del sud Italia. Come prevedibile un ampio spazio è stato lasciato alle
analisi della situazione odierna caratterizzata tragicamente da un'atmosfera
prebellica.
Pubblichiamo di seguito il documento finale approvato dall'assemblea.
Per l'antimilitarismo anarchico, storicamente, la guerra non è soltanto
la continuazione della politica dei governi, ma l'intrinseco prodotto del
capitalismo e dello Stato.
I tragici fatti accaduti in USA e l'annunciata rappresaglia militare
statunitense confermano una volta di più tale convinzione e la nostra
non-collaborazione con qualsiasi apparato militare ed ogni Stato.
Di conseguenza la lotta degli anarchici contro la NATO è solo un momento
della lotta contro ogni esercito, così come l'opposizione alle politiche
del governo USA è un momento dell'opposizione internazionalista ad ogni
Stato.
All'interno dell'assemblea sono emersi diversi, ma non alternativi, approcci
d'analisi riguardo il massacro, terroristico quanto spettacolare, avvenuto in
USA.
In particolare:
1) Si è ipotizzato che l'evento risponda ad una logica interna presente
nello stesso dominio statunitense che attraverso un bombardamento
indiscriminato, "lasciato fare" dall'aviazione militare USA senza quasi battere
ciglio, sta consegnando un oggettivo rafforzamento del consenso occidentale nei
confronti dell'attuale governo USA e in generale dell'ideologia
liberal-democratica.
2) Si è anche osservato che il popolo americano e in particolare i
lavoratori di questo paese stanno pagando le conseguenze della politica
imperiale statunitense che negli ultimi decenni ha seminato la morte e la
distruzione da Tripoli a Panama, da Baghdad a Belgrado e - aspetto non
trascurabile - formando ai suoi stessi metodi efferati tutti gli Stati e le
organizzazioni cosiddette "canaglia" attualmente a spasso per il mondo. Questi,
dopo essere stati finanziati ed addestrati per anni, ora sembrano uscire dal
controllo USA, come dimostra la carriera del fantomatico Osama Bin Laden.
È comunque opinione comune e condivisa che il prossimo scenario
sarà contraddistinto da un'escalation militare ed interventista,
nonché da un innalzamento del livello repressivo, dell'oppressione
economica, del controllo sociale globale, della chiusura degli spazi di
libertà e di opposizione reale al capitalismo.
È altresì opinione comune che i momenti di mobilitazione contro
il vertice della NATO e le sue politiche di guerra che culmineranno nelle
giornate del 26 e 27 settembre a Napoli siano centrali in questa situazione:
occorre ribadire, infatti, che ribellarsi al dominio militare, politico ed
economico sulle nostre vite è più che mai giusto e necessario.
Occorre, in questa fase, opporsi a qualunque restrizione della libertà
di manifestare, organizzarsi e lottare: arretrare oggi significherebbe
chiudersi per anni, drasticamente, ogni spazio di agibilità politica.
In tal senso, assume particolare importanza approfondire le strategie del
potere militare contro la società e costruire le lotte di base contro la
militarizzazione del territorio, per questo l'assemblea ha accolto l'invito a
partecipare al convegno anti-NATO che si terrà a Roveredo in Piano (PN)
il 29 settembre. Infatti la presenza di basi militari USA e NATO su tutto il
territorio nazionale, come le basi di Aviano e Napoli che già hanno
avuto una funzione operativa durante la guerra in Bosnia e contro la Serbia,
possono rappresentare una minaccia diretta ed immediata in caso di guerra.
In ogni caso, occorrerà avere la fantasia per sfuggire alle trappole ed
alle provocazioni delle forze del disordine viste in atto a Napoli in marzo,
quindi a Goteborg e a Genova. Oltre alla costruzione di uno spezzone anarchico
nel corteo del 27 settembre a Napoli, l'indicazione generale è quella di
costruire nei giorni precedenti, momenti di comunicazione diretta sia coi
cittadini ed i lavoratori sia con gli aderenti al movimento No-global.
I compagni e le compagne riuniti in assemblea il 15 settembre a Bologna
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