|
Da "Umanità Nova" n.32 del 23 settembre 2001
Ricordando...
Juan Gómez Casas (1921-2001)
In seguito a una lunga malattia, il 29 agosto è morto, nell'Ospedale
Clinico di Madrid, il compagno Juan Gómez Casas.
In Italia la sua figura è conosciuta, perlomeno dai compagni meno
giovani, come quella dell'autore di uno dei pochi libri editi in lingua
italiana sulla storia del movimento nel paese iberico (Storia
dell'anarcosindacalismo spagnolo, Milano, Jaca Book, 1975), un testo scritto
per lo più in carcere e che ricostruisce le varie fasi del più
forte movimento sindacalista libertario del mondo fino alla guerra civile del
1936.
Nasce a Bordeaux, in una famiglia di emigranti aderenti alla CNT e ritorna in
Spagna nel 1931, al momento dell'avvento della Seconda Repubblica che termina
tragicamente nella guerra civile provocata dal golpe dei generali reazionari.
Nel 1938 si arruola volontario nella Brigata Mista, composta da antifascisti di
varie tendenze, e riesce ad evitare il carcere, dopo la vittoria del
franchismo, grazie alla giovane età.
Nel 1947 è nominato Segretario della Juventudes Libertarias, ma
dall'anno successivo inizia una lunga esperienza carceraria in seguito ad una
condanna a 30 anni per attività anarchica, in particolare per il
ritrovamento, a casa sua, della tipografia clandestina dove si stampava "Tierra
y Libertad". Dopo un fallito tentativo di fuga, nel 1956, resta detenuto fino
al 1962. Riprende quindi l'azione anarchica clandestina e sopravvive con lavori
precari da "proletario intellettuale". In sostanza vive con una frenetica
attività di traduttore e di scrittore, per lo più con lo
pseudonimo de Jacques de Gaulle, realizzando più di un centinaio di
volumi.
Negli anni Settanta è forse l'esponente più conosciuto della
risorta CNT, della quale è il primo Segretario dal 1976 al 1978, e sui
cui problemi scrive un libro di cronaca e di riflessione da un punto di vista
classico rifiutando e condannando le tendenze più moderate, poi
scissioniste (Relanzamiento de la CNT. 1975-79, Mostoles, CNT-AIT, 1984). Nello
stesso periodo collabora alla conduzione di molte importanti assemblee
pubbliche e manifestazioni, tra cui quella della primavera del 1977, con 30.000
presenti a San Sebastian de los Reyes, nei pressi di Madrid, momento che segna
la riaffermazione dell'anarcosindacalismo organizzato nella Spagna della
transizione postfranchista.
Tra i suoi libri più stimolanti, va ricordato un contributo al dibattito
storiografico sulle interpretazioni dell'anarchismo in Spagna, purtroppo
limitato al Volumen I, con considerazioni sulle ipotesi ruralista, religiosa,
autonomista, volontarista rivoluzionaria (Sociología del anarquismo
hispanico, Madrid, Ediciones Libertarias, 1988).
Claudio Venza
| |