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Da "Umanità Nova" n.33 del 30 settembre 2001

Non in nostro nome
Stati Uniti: contro la guerra ed il capitalismo

Negli Stati Uniti sono in preparazione varie iniziative contro la guerra. A Washington, dove, dal 24 settembre al primo ottobre, era prevista una settimana di iniziative contro il vertice del Fondo Monetario Internazionale, la "Convergenza anticapitalista" che ne era l'organizzatrice ha deciso di mantenere l'iniziativa nonostante la sospensione del vertice.

L'impegno prioritario è divenuto l'opposizione alla guerra.

Pubblichiamo alcuni stralci del documento in merito fatto girare in a-infos

La convergenza anticapitalista continua la sua mobilitazione a Washington dal 24 settembre fino al 1 di ottobre.

Stiamo invitando tutti ad una manifestazione contro la crescente voglia di guerra capitalista per domenica mattina, il 29 settembre, aperta a tutti quelli che vogliono creare un mondo libero dal terrore, dall'odio dal razzismo, dalla povertà e dalla guerra, in modo da dimostrare la nostra unità e la nostra visione di un mondo migliore. Negli ultimi 5 mesi abbiamo organizzato una mobilitazione di massa contro gli incontri autunnali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale per combattere il loro ruolo di rafforzamento del capitalismo globale. Durante questo periodo abbiamo lavorato per rinforzare la nostra comunità rendendo visibili le connessioni tra il capitalismo globale e gli obiettivi locali. Stiamo progettando una protesta ampia, variegata e bella e siamo ottimisti nel credere che queste dimostrazioni saranno un passo fondamentale per il movimento anticapitalista. Come molte persone anche noi siamo rimasti sconvolti dai fatti dell'11 settembre e siamo convinti che da quel momento le nostre vite siano state cambiate per sempre.

Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno cancellato i loro incontri e molti gruppi hanno disdetto le loro iniziative. Il clima politico negli Stati Uniti è profondamente cambiato, l'emotività sta sempre più prendendo piede ed il paese è estremamente teso. Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla militarizzazione della nostra città, a crescenti attacchi di evidente razzismo e di patriottismo cieco. L'isteria dei media e la retorica del governo stanno spingendo la popolazione ad unificarsi attraverso il bigottismo religioso ed il nazionalismo. I livelli di controllo, in particolare qui a Washington, si sono innalzati mentre il paese si prepara alla guerra. Il governo statunitense si è rifiutato di riconoscere la stretta interconnessione di tutte le forme di violenza. I bombardamenti, il sostegno alle dittature, aziende che sfruttano i dipendenti per aiutare le multinazionali americane, il debito del terzo mondo, la fame nel mondo e la mancanza di sicurezza e di cure sanitarie sono tutte forme di violenza.

La paura e la disperazione che nascono e crescono dalla povertà e dalla oppressione sono cruciali per ogni tentativo di comprendere la violenza in tutto il mondo. 35 000 morti al giorno per fame anche se c'è abbastanza cibo per tutti. Il terrore è sempre terrore, qualunque esso sia: la morte, la fame, la paura della schiavitù dalla multinazionali o quella delle bombe lanciate dagli aeroplani. Finché non avremo compreso la violenza del nostro sistema economico e della nostra politica estera e militare, continueremo a costruire le condizioni che rendono possibile questo tipo di terrorismo. Chiediamo che in nostro nome non siano più perpetrati ulteriore terrore e violenze. Noi siamo un movimento rivolto alla giustizia sociale. Non c'è giustizia nella guerra, nel razzismo, nella globalizzazione corporativa o nello stesso capitalismo. Noi condanniamo ogni e qualsiasi vendetta o persecuzione religiosa di arabi, arabo-americani e musulmani e ci opponiamo ad ogni attacco ai nostri diritti costituzionali. Noi non rinunceremo alle nostre libertà civili per il superiore bene dello stato. Noi vediamo chiaramente il bisogno di stare insieme e di agire sulla base della visione del mondo che vogliamo creare e non delle nostre parure. Perciò abbiamo agito insieme contro la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario ma quello per cui ci riuniamo è ancora più importante oggi. Vogliamo continuare a mobilitarci, perché stiamo tutti portando faticosamente avanti quello che avevamo progettato. Le tattiche che erano corrette nella situazione precedente non avranno lo stesso effetto oggi. Non stiamo invitando a blocchi militanti o ad azioni. Dobbiamo pensare ad azioni che inspirino, motivino e dimostrino che un mondo basato sui bisogni, non sui profitti, un mondo basato sul mutuo aiuto, un mondo libero dall'oppressione è possibile. Questo è il momento di stringersi insieme nella vera solidarietà per sostenere tutte le iniziative per un mondo migliore. I nostri progetti includono una settimana di mobilitazione che parte dall'apertura del centro di accoglienza della Convergenza Anticapitalista, lunedì 24 settembre. Per tutta la settimana saremo impegnati in iniziative condivise, performance artistiche, incontri e comizi. Nel momento in cui molte persone pensano che la guerra sia la risposta alla violenza, parlare ai nostri vicini sarà un'azione rivoluzionaria. Stiamo progettando Gruppi di Discussione su quello che sta succedendo nel mondo chiedendoci "perché"? Continueremo a rendere visibili i legami tra le situazioni critiche a livello locale, come ad esempio la mancanza di case e di un sistema sanitario ed il capitalismo globale. Sabato mattina terremo la marcia anticapitalista contro l'odio. Oggi stesso stabiliremo la nostra TAZ (Zona Autonoma Temporanea) per aiutarci e sostenerci. Sarà una zona libera dall'odio, dalla guerra e dal capitalismo. Incoraggiamo ognuno a portare un contributo, si tratti di un aiuto alla scuola libera, interventi di medicina di base, musica, scambio di vestiti, condivisione di obiettivi, performance, discussione strategiche, cibo o altro! Nella sera di sabato allargheremo l'invito ad amici e vicini per raggiungerci in una cena collettiva dal titolo "Cibo non bombe". Quando la guerrafondaia retorica statale dichiara che l'America si prende cura dei suoi spendendo miliardi in una guerra mentre moltissime persone vanno a dormire affamate e senza casa è ora di cambiare. Vogliamo costruire questo cambiamento. Invitiamo la gente ad agire insieme a Washington. Agire nei propri paesi è comunque ugualmente importante, se non potete raggiungere Washington, organizzate qualcosa, parlate alla gente nel vostro quartiere o costruite la vostra TAZ. La gente deve schierarsi ovunque dicendo no all'odio e no alla guerra. Uniamoci agli anticapitalisti e a tutti quelli che nel mondo intero agiscono per la giustizia.

Tradotto da DDT



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