![]() Da "Umanità Nova" n.34 del 7 ottobre 2001 Informazione di guerraC'è una sola cosa peggiore del non avere notizie su un argomento: averne troppe e contraddittorie. Questo è quello che sta succedendo in questi giorni nel mondo dell'informazione relativamente alla vicenda delle Twin Towers. Di alcune cose non abbiamo avuto notizia. Per esempio, visto che in molti aerei vengono utilizzati contrappesi di uranio impoverito per bilanciare il carico della stiva, non c'è nessuno che si sia chiesto con cosa erano fatti i contrappesi usati dai quattro aerei caduti, né si ha notizia che tra i vari provvedimenti presi ci sia quello di vietare l'utilizzo dell'uranio impoverito per tali contrappesi, visto il rischio che farebbe correre ai residenti nell'area circostante un disastro. Un'altra notizia che avrebbero dovuto dare è come sono stati individuati gli autori dei dirottamenti. La mia impressione è che, dopo che si era deciso che l'attentato "dovesse" essere attribuito agli islamici, si siano prese le liste dei passeggeri presenti sugli aerei e siano stati estrapolati tutti i nomi di origine araba presentandoli come dirottatori. Questo spiegherebbe, tra l'altro, i clamorosi errori di identificazione fatti, presentando come dirottatori (con tanto di foto) persone vive e vegete a cui era stato rubato il passaporto anni prima. Altre notizie, false, sono state date come vere senza il minimo senso critico o di verifica per palesi secondi fini. Alcuni giornali hanno riportato, ad esempio, che 4.000 persone di religione o cultura ebraica non si sono presentate a lavoro l'11 settembre. La notizia è palesemente falsa: ve lo immaginate un agente del Mossad con la lista aggiornata di tutti i correligionari al lavoro nelle torri, che gli fa 4.000 telefonate la notte prima dicendo: "Oggi non andare al lavoro, ci sarà un attentato, ma non lo dire a nessuno dei tuoi colleghi o dei tuoi amici". Il fine è, evidentemente, quello di rinfocolare il pregiudizio antiebraico. Altra notizia falsa è quella secondo la quale i dirottatori avrebbero trascorso la sera precedente il dirottamento ubriacandosi in alcuni bar. È nota a tutti l'idiosincrasia dei musulmani per l'alcool, figuriamoci quella di uno disposto al martirio per la propria fede. Delle due l'una: o la notizia è completamente inventata o si riferisce a musulmani non osservanti che, sebbene a bordo dell'aereo, non c'entravano nulla con il dirottamento. Visto come è stata determinata l'identità dei dirottatori, quest'ultima ipotesi è la più plausibile. Il fine di questa notizia è di screditare come apostati gli autori del dirottamento nel mondo islamico. L'ennesima bufala si è rivelata quella del virus per computer "creato da Bin Laden", come in tutti i precedenti casi ("millennium bug" compreso) non è successo nulla ed il virus stesso non era che una banalissima rielaborazione del già noto "I love you". La ragione di questa notizia era probabilmente aumentare l'insicurezza per giustificare ulteriori provvedimenti repressivi (nello stesso giorno, negli USA, è stata approvata una legge che consente il fermo per 72 ore di qualsiasi cittadino straniero senza che la polizia debba avvisare l'ambasciata o l'avvocato). In Italia un meccanismo analogo si è avuto con la notizia del fermo a Roma di 5 cittadini afgani, tutti minorenni (ma questo non è stato detto), in possesso di una segretissima mappa turistica della città, fornita dall'ufficio immigrazione del comune, con indicata sopra addirittura la mensa per i poveri. I cinque sono stati subito rilasciati e condotti in un lager per clandestini. Un'altra notizia è quella del rapporto tra il mullah Omar (il capo dei Taliban) e Bin Laden, secondo la quale uno sarebbe il genero dell'altro, anche se su chi sia il suocero e chi il genero non c'è concordanza. Anche questa notizia non è vera e serve soltanto ad esaltare i legami tra i due. Non parliamo poi di Internet che ha visto fiorire le storie più strampalate, a fianco di quelle vere e di quelle false, anche se verosimili. C'è chi ha rielaborato filmati sostenendo, di volta in volta, la presenza di un UFO vicino alle torri, un missile che colpisce la torre prima dell'aereo e varie altre amenità. Sono circolati fotomontaggi di vario tipo, quello di un turista che sorride dal terrazzo di una delle due torri senza accorgersi dell'arrivo, da dietro, dell'aereo killer (la didascalia sosteneva che il rullino era stato estratto dalle macerie), fino ad un improbabile Pichaku (uno dei Pokemon) nel fumo dell'incendio. Paradossalmente è forse vera la foto che raffigura un volto barbuto nel fumo del World Trade Center, si tratta, com'è ovvio, di un'illusione ottica (simile a quella che si ha quando si vede una figura osservando le nuvole), visto che la foto è stata diffusa dall'Associated Press (l'autore è Mark Phillips) appena un quarto d'ora dopo l'impatto non dovrebbe essere stato possibile rielaborarla. Non parliamo poi delle catene di mail sull'argomento. Una delle più note è quella del "Q33 NY": digitando in MSWord queste lettere e convertendo il font, dopo averle evidenziate, in Wingdings si ottiene una sequenza di simboli rappresentativi dell'attentato. Peccato che Q33 non significhi nulla e che scegliendo i simboli nei vari font (ci sono anche Webdings o Symbol) si possa rappresentare di tutto. Un'altra mail, ripresa anche da UN, avverte che il video della CNN con i palestinesi che festeggiavano l'attacco alle torri sarebbe un falso. Le riprese infatti sarebbero immagini di repertorio risalenti all'invasione del Kuwait. Un professore, Marcio Carvalho, dell'università di Campinas (Brasile), amico dell'autore della mail avrebbe registrato a suo tempo quelle immagini e conserverebbe la videocassetta. Questa notizia è, con ogni probabilità, un'altra bufala. Il professor Marcio Carvalho ha mandato una mail a indymedia dove afferma che le sue erano solo congetture e di non avere nessun video. La Reuters (che è concorrente della CNN) ha fatto un comunicato dove dichiara che una sua troupe ha girato quelle immagini l'11 settembre e poi le ha vendute alla CNN, ma soprattutto dichiara che, ascoltando il video, i palestinesi inneggiano a Bin Laden che dieci anni fa era uno sconosciuto (resta comunque il mistero di come abbiano fatto gli avventori di un bar in Palestina a sapere quello che la CIA non sapeva). Non parliamo poi delle mail con richiesta di denaro (per le vittime, la croce rossa, i pompieri di New York, ed altro) con indicato un conto corrente. Il numero di conto corrente è, ovviamente, vero, le associazioni sono, ovviamente, false. Insomma, come di consueto, "la prima vittima di una guerra è la verità" e la regola migliore da seguire in questi casi è diffidare di tutto, compreso il fatto che Osama Bin Laden sia un personaggio reale e non un personaggio virtuale, una Lara Croft dell'Islam (anche se le vittime del videogioco creato intorno a questo personaggio saranno, purtroppo, reali). Fricche
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